Avarizia: Amore sregolato dei beni terreni. Vizio spesso riprovato nel Vecchio Testamento; Ex. 18, 21; Iob. in, 24 s.; Ps. 119 (118) 36; Prov 1, 19 ecc.; Is. 5, 8; 33, 15; Jer. 6, 13; Ez. 22, 12 s.; 32, 21 ecc. e severamente punito: Achan, i figli di Samuele, Nabal, Giezi, (Ios. 7, 21-26; I Sam 8, 3; 25, 3-39; 2Reg. 5, 20-27). Nostro Signore la pone come l'ostacolo peggiore alla sua sequela, fino a porre la scelta tra mammona e Dio: (Mt. 6, 24; Lc. 16, 13 ss.; cf. Mc. 7, 22). «Dov'è il tuo tesoro ivi è il tuo cuore» Mt. 6, 21. Insegnamento che san Paolo riprenderà, definendo idolatria l'avarizia (Eph. 5, 5; Col. 3, 5). Il danaro è l'idolo dell'avaro. Agli Apostoli Gesù raccomanda di evitarla (Lc. 12, 15; cf. 6, 24) e san Paolo che ha tanta cura di fuggirla (I Tim. 2, 5) e la dice ancora «la radice di tutti i mali» (I Tim. 6, 10), ripete tale particolare raccomandazione al clero (I Tim. 3, 3; Tit. 1, 7; così san Pietro 1Petr. 5, 2; mentre l'avarizia è il movente, la caratteristica degli eretici 2Petr. 2, 3.14); dopo averla spesso stigmatizzata (Rom. 1, 29; I Cor 5, 10 s.; 6, 10; Eph. 4, 19 ecc.). L'avarizia mosse Giuda al delittuoso tradimento (Mt. 26, 15; Mc. 14, 10 s.; Lc. 22, 3 ss. cf. Io. 12, 4 s.) e suggerì la fatale simulazione di Anania (v.) e Saffira: Act. 5, 1-11.
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