Fortes in Fide, don A. Bussinello, S.A.T., Vicenza, 1922. Lo Spirito Santo nei Libri sacri. C’è un libro, o giovani, che si distingue da tante migliaia di altri libri che si stampano di continuo e che trattano, con più o meno competenza, delle cose più disparate; un libro il più antico, perché fu il primo scritto appena gli uomini inventarono i segni della scrittura, ed il primo stampato appena fu inventata la stampa, ed insieme il più nuovo, perché contiene precetti d una giovinezza perenne; un libro che fu scritto da uomini sì, ma sotto l’ispirazione dello Spirito Santo; un libro quindi il più rispettabile, il più sacro, il più vero, che non può contenere né errori, né falsità, ma che è santo in tutte le sue parti, in tutte le sue parole, fino all’apice ed all’iota. Questo libro è la Sacra Scrittura. Che cos’è. La Sacra Scrittura è un complesso di 72 libri, di cui 45 vennero scritti da Mosè e dai Profeti nell’Antico Testamento, cioè dal principio del mondo fino alla venuta di N. S. Gesù Cristo, e 27 vennero scritti dagli Apostoli e dai discepoli nel Nuovo Testamento, cioè dalla venuta di N. S. Gesù Cristo fino alla morte dell’ultimo Apostolo, San Giovanni Evangelista. Questi libri contengono la storia vera dell’origine del mondo: ci dicono come il Signore in principio ha creato i cieli, la terra, le acque, le piante, gli animali, ed infine come ha formato l’uomo. Ci parlano delle prime generazioni che abitarono la terra, del diluvio universale con cui il Signore castigò tutto il genere umano, perché immerso nel peccato d’impurità, risparmiando solo la famiglia di Noè. Ci danno bellissimi insegnamenti morali e riportano profezie che si avverarono attraverso i secoli. Contengono inoltre la storia della venuta del Messia, già promesso ad Adamo; riportano i discorsi di Gesù Redentore, i suoi miracoli, la sua dottrina, la sua passione, la sua morte di Croce, ci parlano degli Apostoli e delle loro predicazioni nelle diverse parti del mondo. È Sacra. Tutto questo venne scritto, ho detto, da Mosè, dai Profeti e dagli Apostoli, non però di propria testa, ma sotto l’ispirazione diretta dello Spirito Santo, sicché l’autore di quei libri è Dio stesso. Un giorno un negoziante aveva da scrivere una lettera molto importante ad un suo creditore, ma temendo compromettersi con frasi forse non adatte, andò da un notaio, spiegò bene l’affare e poi lo pregò di stendergli la lettera. Questa lettera, scritta materialmente dal notaio, non conteneva in realtà che le parole ed il volere del negoziante. Qualche cosa di simile è la Sacra Scrittura. Lo Spirito Santo ha ispirato l’autore sacro a scrivere, e mentre scriveva lo ha illuminato perché scrivesse ciò che Egli voleva. Mosè dunque, i Profeti e gli Apostoli non scrissero parole proprie, ma parole di Dio: ecco perché la Scrittura, da essi composta, si dice sacra. Inoltre essa contiene cose sacre, come l’opera di Dio nella Creazione, i dieci Comandamenti che Dio stesso diede a Mosè, la vita e la morte di N. S. Gesù Cristo, i suoi divini insegnamenti, ecc., tutte cose dirette a farci conoscere il nostro ultimo fine, a spingerci alla salvezza dell’anima nostra. Lo Spirito Santo che ha vegliato sopra coloro che scrissero questi libri, che ha loro ispirato tutte le parole, tutti i pensieri ivi espressi, non ha certo permesso, né lo poteva permettere, che ivi fossero scritte delle cose non vere. Quindi tutto quello che è contenuto nella Sacra Scrittura è più che vero, e noi dobbiamo crederlo, dalla prima all’ultima parola [secondo la vera interpretazione che ci è data dalla Chiesa, ndR]. Chi nega fede alla Sacra Scrittura [ovvero alla Chiesa che ne attesta l’autenticità, ndR] è senz’altro condannato, perché nega fede a Dio stesso. Ascoltare e praticare. Ecco dunque, o giovani, la necessità di ascoltare con tutta l’attenzione possibile quei tratti di Vangelo che ci vengono letti e spiegati in Chiesa, quei fatti, pur del Vangelo, che tante volte io vi narro qui all’Oratorio, quelle citazioni della Sacra Scrittura, che tanto spesso sentite portare dai predicatori nei loro discorsi. è vero, quelle citazioni in latino voi non le capite, ma poco importa: è sempre parola di Dio ed è quindi sempre accompagnata dalla grazia che penetra i cuori. Bastò tante volte qualche parola della Sacra Scrittura, qualche riga del Santo Vangelo, per convertire i cuori più duri e farne dei Santi. Antonio di Egitto, nobile e ricco, entrava un giorno in chiesa mentre il Sacerdote leggeva nel Vangelo della Messa quelle parole dette da N. S. Gesù Cristo al giovane di Galilea: «se vuoi essere perfetto, va, vendi tutto quello che hai, danne il prezzo ai poveri, così ti acquisterai un tesoro nel Regno dei Cieli» (San Matteo, XIX, 21); e Antonio tenne rivolte a se quelle parole, regalò tutti i suoi beni ai poveri, si ritirò nel deserto a far vita penitente e santa. è sant’Antonio Abate, che noi festeggiamo il 17 gennaio, giorno della sua morte. Altri libri. Non come la Sacra Scrittura, dove furono ispirate direttamente da Dio, come dissi, concetti e parole, ma una certa azione dello Spirito Santo noi dobbiamo ravvisare anche in altri libri santi che tanto bene apportarono alle anime che li lessero e meditarono. Così tanti libri scritti da anime buone col solo intento di far migliori coloro che li avrebbero letti, così tante vite di Santi, dove appare chiarissimo il lavorìo della grazia di Dio e che fanno esclamare, a chi attentamente li legge, quello che disse sant’Agostino, dopo aver sentito narrare la vita di sant’Antonio Abate e la conversione di due cortigiani dell’imperatore: «tu non poteris quod isti et istae?» (Confess., 1. 8, c. II. ) - che vuol dire: se costoro han fatto così, perché non posso farlo anch’io?... Libri che convertono e fanno dei Santi. Fu uno di questi libri che convertì Camillo de’ Lellis e ne fece il Santo della carità, che convertì Ignazio di Lojola, mentre stava degente all’Ospedale per una ferita riportata alla battaglia di Pamplona, e ne fece un gran Santo, e che chiamò pure alla vita perfetta Giovanni Colombini. Esempio: Il Beato Colombini. Quest’ultimo era un negoziante di Siena che visse nel secolo XIII. Un giorno, tornato dal negozio, non trovò pronto il desinare e s’irritò terribilmente contro la moglie, alla quale, forse per aver chiacchierato con le amiche, era giunto alle spalle il mezzogiorno senza accorgersene. La donna, vedendosi dalla parte del torto, tacque, anzi porse allo sposo un libro, dicendogli di attendere un poco, leggendo intanto qualche cosa. Era la vita di una santa che fu prima gran peccatrice. Giovanni guardò il libro e lo buttò da se: poi lo riprese e cominciò a sfogliarlo. Lesse qua e là e gli piacque. La minestra era pronta e la moglie chiamava, ma Giovanni era immerso nella lettura, mentre la grazia lavorava nel suo cuore. Mangiò in silenzio e tornò al negozio: quel libro gli aveva aperto gli occhi e l’aveva convertito. Non solo, ma conosciuta la vanità delle cose della terra, procedé sempre innanzi nella perfezione e divenne il Beato Giovanni Colombini. Lo si festeggia il 31 luglio. Pratica. Giovani, ascoltate sempre con attenzione e mettete in pratica quanto sentite narrare della Sacra Scrittura [dalla Chiesa, ndR] e della vita dei Santi, anzi cercate di avere questi libri e di leggerli nelle ore di riposo e nelle lunghe sere invernali: ne trarrete immensi vantaggi per il bene delle anime vostre! [Diceva sant’Agostino: «Se qualsiasi disciplina, per quanto da poco e facile, richiede, per essere compresa, un dottore o un maestro, che vi è di più temerario e di orgoglioso quanto il ricusare l’aiuto degli interpreti nello studio dei libri dei divini misteri!» ed ancora: «Io stesso non crederei al Vangelo, se non mi spingesse a credere l’autorità della Chiesa cattolica». Sentenzia Papa Leone XIII nella Providentissimus Deus: «Essendo [...] lo stesso Dio autore dei Sacri Libri come della dottrina, la cui depositaria è la Chiesa, non è certamente possibile che provenga da legittima interpretazione il senso di un qualche passo scritturale che sia in qualche modo discordante dalla Chiesa», ndR].