Dio è l’essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra. La questione che ci è proposta qui dal Catechismo, è la più alta e più grande tra tutte le questioni che si possano presentare alla mente dell’uomo. Una questione è tanto più alta e grande quanto più è alta la cosa che ne è oggetto; ora, Dio è infinitamente sopra tutte le cose e perciò la ricerca di ciò che è Dio è pure la ricerca più alta, più importante e più difficile. Ma questa domanda Chi è Dio che ci ha creati? ne presuppone un’altra: C’è veramente Dio? Perciò, prima di spiegare chi sia Dio, conviene che ci tratteniamo a considerare che realmente Egli esiste. Naturalmente per studiare ciò che è una cosa bisogna sapere che essa esiste; è impossibile voler sapere che cosa sia una cosa che non c’è. È così anche riguardo a Dio: Sapere che esiste, e poi che cos’è. Intendiamoci però: Noi tutti crediamo Dio che vediamo in tutte le opere del creato che ci parlano della sua gloria; ne trattiamo non per credere ma per avere la scienza della nostra fede e quasi toccare con mano che Dio esiste e si fa conoscere da tutti quelli che ricercano sinceramente la verità, che dinanzi a Lui non chiudono ostinatamente gli occhi per non vederlo. Alla conoscenza di Dio (sia per l’esistenza Sua come per ciò che Egli è) noi possiamo arrivare per due vie: per la via o col lume della ragione per la quale c’innalziamo col pensiero dalle creature al Creatore, dall’universo a Dio, come dall’effetto alla causa, dall’opera al suo fattore; e per la via o per il lume della fede o rivelazione, poiché Dio si è anche manifestato e fatto conoscere rivelandosi in modo soprannaturale, cioè mostrandosi ai Patriarchi, ai Profeti e, infine, nella persona stessa di Gesù Cristo. ESISTENZA DI DIO. Esponiamo brevemente le prove più semplici, che ci confermano l’esistenza di Dio. Il Catechista ne userà in modo adatto ai suoi catechizzandi, avvertendo bene che l’esistenza di Dio si deve dimostrare non per indurli a credere ma a conferma della credenza che già hanno di Dio e a premunirli da ciò che più tardi sentiranno dire da taluni mondani. L’ESISTENZA DEL MONDO (dell’universo) DIMOSTRA L’ESISTENZA DI DIO. La nostra mente, che in tutto, dagli effetti risale alla causa, dal mondo risale a Dio, e ne riconosce l’esistenza. Osservando una casa, una macchina, un orologio, voi argomentate subito che c’è stato un muratore, che ha fabbricato la casa, un meccanico che ha costruito la macchina, un orologiaio che ha fatto l’orologio. Così dall’esistenza del mondo noi argomentiamo che al disopra dell’universo c’è un Essere il quale ha dato l’esistenza al mondo. Come la casa, la macchina, l’orologio non hanno potuto farsi da sé, così meno ancora ha potuto farsi da sé il mondo, così grande, poiché quando diciamo mondo, intendiamo tutto l’universo, questa terra e tutto ciò che è nella terra (monti, pianure, mari, acque, piante, animali, ecc.), e tutti gli astri del firmamento, sole, luna, pianeti, stelle. Come ridereste di chi vi dicesse che la casa, la macchina, l’orologio si sono fatti da sé, così non merita che disprezzo e compassione l’affermazione che - allo scopo di negare Dio fattore dell’universo - dice che il mondo si è fatto da sé o che è sempre stato, che è eterno. Nessuna cosa del mondo ha in sé la ragione della sua esistenza; ognuna ripete la sua esistenza da un’altra, e così il mondo intero ripete la ragione della sua esistenza da un altro che l’ha fatto. Un qualunque essere, non necessario in sé, per una via magari lunga, fa ascendere all’essere primo, necessario, principio e origine di tutti gli altri. Nessuno degli esseri che vediamo è necessario, nessuno esiste necessariamente; e quindi tutti ci richiamano al pensiero di un essere superiore, necessario, da cui tutti gli altri provengono. L’ORDINE MIRABILE DELL’UNIVERSO DIMOSTRA DIO. Osservate ancora, ad esempio, una macchina ferroviaria. Voi vedete in essa molte parti di cui ognuna è diversa dall’altra: ruote, stantuffi, ecc.; ognuna ha il suo fine particolare. Tutte insieme in bell’ordine compongono la macchina che funziona e si trascina dietro un treno. Osservate pure un piccolo orologio: in esso vedete molte piccole cose: ruote, ingranaggi, lancette, ecc. Queste macchine vi dimostrano un’intelligenza che le ha ideate, studiate, in modo che ogni parte corrispondesse al suo scopo e che perciò la macchina funzionasse, e l’orologio segnasse le ore. Ora considerate di nuovo il mondo; in esso vedete un ordine più mirabile ancora di quello che si ammira in una macchina anche nella più perfetta. Il sole e tanti pianeti che si muovono intorno a lui nell’immensità dello spazio; la terra che gira in modo che il giorno succede alla notte, gira senza troppo avvicinarsi al sole chè ne saremmo bruciati, o allontanarsene troppo, chè morremmo tutti gelati. Le stagioni che si succedono regolarmente, le acque che vanno al mare e ricadono sulla terra dopo essersi vaporizzate, divenute nubi e di nuovo scioltesi in acqua. E quei milioni e milioni di stelle, immensamente più grandi del sole, lanciate nel vuoto, roteanti secondo leggi mirabilissime nell’immensità dello spazio! Qual ordine mirabile! Quella mente infinita che ha saputo ideare questo universo, stabilire e mantenere leggi così esatte, così precise, è Dio. Si ammirano i sommi astronomi che scoprono le leggi e i movimenti degli astri, e non si ammirerà Dio che le ha stabilite con infinita sapienza e le mantiene colla sua potenza? Si ammirano gli scienziati che ad esempio, come Marconi, scoprono nuove verità nella natura, e coll’elettricità fanno cose mirabili. Ma chi ha preparato tutte queste cose e le leggi che le regolano e che gli uomini scoprono solo dopo tanti studi? Ammiriamo gli aeroplani, gloria dei nostri tempi. Ma Dio non ha dato il modello, l’esemplare, non ne ha segnati i princìpi e le leggi regolatrici nel volo, degli uccelli? Coloro che riescono a spiegare i tesori dell’universo mostrano un’intelligenza straordinaria; e non è mirabilmente più straordinaria l’intelligenza di chi li ha ideati e costituiti? Osservate la più piccola cosa di questo mondo: un fiore, un albero, un filo d’erba, un organo del vostro corpo: l’occhio, l’orecchio, la lingua. Che mirabile armonia! Che organizzazione per la vita, la nutrizione (colla respirazione)! Che mirabile organizzazione per la riproduzione esatta delle immagini nell’occhio che si dilata o restringe secondo che deve vedere a maggior o minor distanza! Per la riproduzione dei suoni anche più delicati nel timpano acustico, per la formazione della parola con tutte le sue armonie!... Che mente per ideare tutto questo; e quale potenza per eseguirlo così perfettamente. Lo studio delle meraviglie che accompagnano il nostro corpo e le sue funzioni, i suoi movimenti, ci manifesta una mente superiore, infinita. Osservate ancora l’istinto che ogni specie di animale ha e conserva attraverso i secoli; chi ha insegnato all’usignolo i suoi mirabili e inarrivabili gorgheggi? All’ape a fabbricare così bene i suoi alveari, a ricercare nei fiori il miele così dolce? Chi insegna così esatta la geometria all’ape e agli uccelli nel fabbricare i loro nidi? Chi insegna al baco a fabbricarsi così mirabile il suo bozzolo intessuto con quel filo di seta così fine e forte? ...

Chi è Dio? (Parte 1). Dal Nuovo manuale del Catechista, mons. G. Perardi, L.I.C.E., Torino, 1939. SS n° 2, p. 6 - 7