Comunicato numero 14. Cosa è necessario per la validità del Sacramento?

Perché talvolta è necessario percorrere molti chilometri per ricevere i Sacramenti? Ci risponde il Maccono nel suo Commento dogmatico-morale al Catechismo di san Pio X, Torino, 1928, vol. III, pag. 52 ss. Che cos’è la materia del Sacramento? Materia del Sacramento è l’elemento sensibile che si richiede per farlo, come l’acqua nel Battesimo. Che cos’è la forma del Sacramento? Forma del Sacramento sono le parole che il ministro  deve proferire nell’atto stesso di applicare la materia. In senso volgare noi diciamo materia ciò che si vede, si tocca, si sente, ecc.  e per forma intendiamo la figura delle cose materiali.  Nel linguaggio filosofico la parola materia indica ciò che non esiste da sé, né può esistere, ma prende esistenza al sopravvenire di un altro principio detto forma; cosicché ogni cosa esistente è composta di due comprincipi detti materia e forma: la materia è un alcunché di indeterminato, atto a divenire questa o quell’ altra sostanza; ciò che fa sì che sia questa sostanza e non un’altra, è la forma. La Chiesa prese il linguaggio dei filosofi e lo usa in senso metaforico nel parlare dei Sacramenti, cioè: come tutte le cose constano di due parti, materia e forma, così ancora i Sacramenti; e per materia nei Sacramenti, intende la cosa che si adopera per farli o l’atto materiale e visibile, come l’acqua nel Battesimo, il pane e il vino nell’Eucaristia, ecc.; e per forma le parole che si pronunziano nell’atto stesso di applicare la materia o nel fare l’atto visibile. Nel linguaggio sacramentale ciò che determina la materia è la forma. Nel Battesimo, per esempio, la materia è l’acqua, ma io posso versare l’acqua su una persona per rinfrescarla, per lavarla, per ischerzo, per dispetto, ecc. Che cos’è che fa sì che io, nel versarla, faccia un Sacramento? Le parole in sequenza: Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ossia, la forma. Nell’amministrazione dei Sacramenti si deve usare la materia e forma stabilita da Gesù Cristo, secondo l’insegnamento della Chiesa. Ogni cambiamento o difetto sostanziale rende nullo il Sacramento; ogni cambiamento accidentale volontario, e non giustificato da necessità o da altra gravissima causa, lo rende illecito, ossia, pecca chi lo amministra in tal modo. Non comprendendosi bene se il difetto sia sostanziale o accidentale, il Sacramento è dubbio, e, pertanto, potendo, si ripete sotto condizione (sub condicione). Chi è il ministro del Sacramento? Ministro del sacramento è la persona capace (es. ministro validamente ordinato, ecc.) che lo fa o conferisce, in nome e per autorità di Gesù Cristo. Per la validità del Sacramento si richiede nel ministro l’intenzione, almeno virtuale, di fare ciò che fa la Chiesa, che è poi l’intenzione di Gesù Cristo, il quale è ministro primario; ma non lo stato di grazia né la fede, perché l’uomo è solo ministro secondario. Per la liceità si richiede lo stato di grazia, l’attenzione, l’osservanza delle cerimonie, ecc. Quesito. È lecito ricevere un Sacramento da un ministro eretico o scismatico? Risposta. - No, all’infuori del pericolo di morte e insieme dell’assenza del sacerdote cattolico e rimosso ogni scandalo e pericolo di perversione, perché fuori del caso di grave necessità non si può ricevere un Sacramento da un ministro indegno (mai da uno falso), e non si può comunicare, sia pure passivamente, nelle cose divine con gli eretici o scismatici. La communicatio in sacris pregiudica, difatti, l’unità della Chiesa, include formale adesione all’errore e/o pericolo di errare nella fede. è di scandalo e di indifferentismo; è proibita dalla legge divina (cf. CJC ‘17, can. 2316 e 1258). In futuro approfondiremo altri aspetti.

Carlo Di Pietro