Comunicato numero 201. Covid-19: Testamento, Ultime Volontà e D.A.T.Stimati Associati e gentili Sostenitori, vi esortiamo ad inviare donazioni, secondo le vostre possibilità ma con generosità, all’Istituto Mater Boni Consilii (IT69S0335901600100000112352 - www.sodalitium.it) ed alla Casa San Pio X (IT38Y0200868021000000872821).

Il momento attuale è caratterizzato dal pericolo Covid-19. Tema che, per prudenza, preferisco non toccare direttamente: ho, difatti, poche certezze e molti dubbi. Tuttavia è certo che due persone che direttamente conoscevo, due concittadini pieni di vita e molto noti per le loro attività, sono stati lasciati morire in casa ed in meno di quindici giorni. A quanto pare, chi di dovere, privo degli adeguati dispositivi di protezione, non ha avuto il coraggio di prestare loro la doverosa assistenza sanitaria. Si tratta di casi isolati? Le risposte veraci probabilmente non arriveranno mai.

Per noi Cattolici vale sempre la massima del Maestro: «Estote ergo prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbae» - «Siate sempre prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe» (S. Matthaeum, X, 16). Sant’Agostino commenta: «Semplici come colombe per non nuocere a nessuno, astuti come serpenti per stare in guardia e non ricevere danno. Ma non potrai stare in guardia dal ricevere danno, se non comprenderai in che cosa puoi essere danneggiato».

Non ho mai usato Sursum Corda per parlare di questioni personali, ma oggi farò un’eccezione poiché ciò che ho fatto potrebbe interessare ad altri: 1° Ho scritto testamento; 2° Ho scritto le ultime volontà; 3° Ho scritto il D.A.T. o “testamento biologico” (D.A.T. è acronimo di Disposizioni Anticipate di Trattamento).

Testamento è quell’atto di ultima volontà (mortis causa) essenzialmente unilaterale e revocabile, con il quale la persona dispone del suo patrimonio  o di parte di esso, per il tempo successivo alla morte. La capacità di disporre per testamento (capacità attiva) è propria di quanti, avendo l’uso di ragione (diritto naturale), possono disporre dei propri beni e non sono dichiarati incapaci dalla legge (diritto positivo). La disposizione testamentaria, come ogni altro negozio giuridico, può essere semplice o può essere anche modificata dalla apposizione di alcune lecite e legali condizioni, termini e modalità. Inoltre perché il testamento sia valido è necessario che la disposizione sia redatta nella forma corretta e che abbia un contenuto legale.

Dal punto di vista morale il testamento deve soddisfare intanto gli obblighi di giustizia (per esempio: la restituzione di quanto dovuto a qualcuno) e di pietà (per esempio: lascio i miei averi a tale Istituto religioso, a tale povero, al figlio naturale, eccetera ...). Anche in questo caso la legge divina e naturale prevale sulla legge squisitamente umana (per esempio:  i legittimi eredi, con i loro avvocatucchi, che si fanno avanti con la pretesa di acciuffare la totalità del malloppo devono sottostare a leggi più grandi di loro ed invalicabili, se essi hanno il buon senso di conservare almeno la dignità umana e di non diventare peggiori delle iene).

Il testamento deve essere consegnato a persone di fiducia, delle quali si ha certezza che lo esibiranno al momento opportuno. È moralmente molto prudente fare testamento anche per evitare problemi di ordine morale e pratico agli eredi. Mi permetto di consigliare grande liberalità nella stesura del testamento, soprattutto lasciando disposizioni in favore di pie cause. I modernisti che occupano le nostre chiese NON sono una causa pia, ma sono l’opposto: «Il modernismo è sintesi di dutte le eresie e conduce all'ateismo e alla distruzione della Religione» (cfr. Pascendi, Papa San Pio X). Sempre mi permetto, nella mia miseria, di consigliare tanta prudenza: insomma bisogna essere lungimiranti affinché nessuno dei possibili aventi diritto - male intenzionato - abbia appigli per impugnare il testamento e per ostacolare l’esecuzione delle nostre oneste intenzioni.

Ultime volontà. Nel mio caso ho preferito unificare testamento ed ultime volontà, atteso che la mia famiglia è, grazie a Dio, nella totalità Cattolica integrale ed intransigente, dunque è veramente Cattolica e piamente rispettosa dei Sacerdoti che ci hanno in cura. In altri casi (per esempio: apostasie in famiglia, sventura di avere familiari comunisti, atei, modernisti, catto-comunisti o altre barbarie), è preferibile consegnare le ultime volontà, che riguardano quegli argomenti più spirituali, al Sacerdote.

Mi permetto di consigliare tanta prudenza anche in questa scelta: sappiamo difatti che molti, talvolta in buona fede, pur essendo vestiti da preti in verità non lo sono o non sono dei buoni Sacerdoti. Non ho autorità per sentenziare in materia né posso dilungarmi in tecnicismi, posso solo lasciare scritto, nella massima serenità, che è inverosimile considerare prete chi è stato ordinato col nuovo rito ed in ambienti oramai protestantizzati; è altresì inverosimile considerare un buon Sacerdote chi, pur ordinato col rito cattolico ed in circostanze “tradizionali”, considera Papa un pubblico apostata (difatti un anticristo non può essere uno con Cristo - Qui approfondimenti). 

Dicevo che le ultime volontà sono delle disposizioni più immediate, soprattutto di carattere spirituale ma non solo, cui si richiede adempimento in caso di malattia grave ed invalidante, poi in prossimità della morte o, più in generale, quando c’è il rischio prossimo e concreto di morte. Possono essere anche volontà che fanno riferimento all’immediato: subito dopo la morte. È azione prudente scrivere - a prescindere dalle circostanze: «(...) ipsi enim diligenter scitis quia dies Domini, sicut fur in nocte, ita veniet» (I ad Thess., V, 2); poiché il Signore viene come ladro di notte - le proprie ultime volontà e consegnarle al Sacerdote come pure a persona, anch’essa cattolicssima, di cui si ha piena fiducia.

Avendo poco spazio a disposizione non mi è possibile trattare in maniera approfondita tutti gli argomenti dottrinali e morali alla base delle proposizioni che vado ad enunciare, mentre mi limiterò ad elencare alcune delle mie ultime volontà con brevi spiegazioni. Il grosso dell’esposizione verrà in seguito, quando parlerò del D.A.T. (o “testamento biologico”).

Purtroppo devo citare me stesso: «1° In caso di decesso ... NON avvisate nessuno ad eccezione dei soggetti che vado ad indicare al punto 2°. Lo stesso si faccia in caso di mia grave malattia (per l’amministrazione dei Sacramenti); 2° Avvisate solo i Sacerdoti dell’Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia TO. In caso di loro indisponibilità, ... per il tramite di ... (indico il nome della persona di fiducia: di provata fede, competente in materia e di specchiata moralità) ... individuate un qualsiasi vero Sacerdote (che sia validamente ordinato, ovvero ordinato con rito cattolico e da un vero e notoriamente stimato Vescovo: la cui linea episcopale sia evidente e cristallina) che vive e celebra “NON una cum … i modernisti occupanti (materialmente e non formalmente) la Sede apostolica e le Sedi episcopali”; 3° Assolutamente non permettete ad un non prete, (come pure) ad un (qualsiasi altro) modernista (di destra, centro o sinistra poco importa), di insozzare la mia salma e di celebrare un falso e/o sacrilego rito funebre; 4° Assolutamente non consentite che il mio corpo venga massonicamente cremato (elencherò l’unica eccezione possibile); 5° Il Sacerdote deciderà come e dove dovrà svolgersi il mio funerale (questo per ragioni pratiche); 6° Io preferirei un funerale anonimo ed in forma assolutamente riservata (con l’aiuto di Dio mi sforzo di vivere anonimo e tale vorrei fosse il mio funerale: «Non efficiamur inanis gloriae cupidi» insegna l’Apostolo ai Galati, V, 26); 7° Richiedo, se possibile, di essere sotterrato; 8° Non vorrei la lapide ma solo una Croce con la scritta: Dominus dedit, Dominus abstulit; sicut Domino placuit, ita factum est: sit nomen Domini benedictum (Iob, I, 21) ... eccetera ...».

Sono consapevole di non essere stato affatto esaustivo, tuttavia spero vivamente di aver dato degli spunti al lettore di buon senso. Probabilmente qualcuno, leggendo questo scritto, penserà di me che sono uno squilibrato, un eccessivo, un esaltato ... un estremista. Rispondo con la Scrittura: 1° «Fons vitae eruditio possidentis; poena stultorum stultitia» (Prov., XVI, 22); 2° «Beati estis cum maledixerint vobis ... propter Me» (S. Matthaeum, V, 11). E finalmente prego Dio, con l’intercessione della Beata Vergine Maria, dei Santi (in particolare di San Carlo Borromeo e di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori) e dei Martiri (in particolare di San Lorenzo e di San Giorgio), di poter rispondere con l’Apostolo: «Bonum certamen certavi, cursum consummavi, fidem servavi» - Ho combattuto la buona battaglia ... ho conservato la fede (II ad Tim., IV, 7).

Testamento biologico. Veniamo al D.A.T. o “testamento biologico”. La questione si fa più entusiasmante, considerando che si tratta di una attuale e prudente risposta ai potentati di Satana, i quali intendono ucciderci prima che vediamo la luce, pervertirci per asservirci qualora fossimo già nati, ucciderci quando diventiamo un problema, infine arricchirsi vendendo i nostri organi e cremando la nostra salma. È lo spirito della laicità, peste che pervade l’umana società («Pestem dicimus aetatis nostrae laicismum» Pius PP. XI, Quas Primas), funesta entità che domina la legislazione degli Stati cosiddetti laici, comunisti e/o aconfessionali. Unico rimedio alla peste dell’età nostra, prosegue il Pontefice, è riconoscere ed attuare nei singoli, nelle famiglie, nella scuola, nella società, nella legislazione ed ovunque il dogma della Regalità Sociale di Cristo. Lo Stato deve essere confessionale, deve veramente professare il Cattolicesimo romano, unica vera religione: «Et non est in alio aliquo salus, nec enim nomen aliud est sub caelo datum in hominibus, in quo oportet nos salvos fieri ...» (Actus, IV, 12).

D.A.T.  significa “disposizioni anticipate di trattamento”, misura che ci è stata praticamente imposta da uno sparuto gruppo di appartenenti ai movimenti in difesa dei cosiddetti “diritti civili”, aggregazioni promotrici delle aberrazioni le più irragionevoli, contro natura, barbare, blasfeme ed anti-sociali. Non giudico le intezioni ma i fatti: «Omnis enim, qui mala agit, odit lucem et non venit ad lucem» (S. Ioannem, III, 20). Credo che il castigo maggiore che possa mandare Dio ad un genitore sia quello di dargli come erede uno di questi infami soggetti (infame = persona che pubblicamente ha una condotta contraria al diritto divino e/o naturale).

Il “testamento biologico” è entrato ufficialmente in vigore in Italia il 31 gennaio 2018, con una pseudo-legge a firma M5S ed approvata con i voti del tenebroso ed anticristico asse Partito Democratico, Liberi e Uguali e Movimento 5 Stelle. Chiudo la parentesi politica esprimendo, con don Margotti - Pio IX - Leone XIII, il mio fermo non expedit a qualsiasi fazione politica contemporanea. Qui gli appropriati approfondimenti.

Il D.A.T. esiste, è una realtà, è stata partorita da colui che è mentitore ed omicida sin dal principio - «homicida erat ab initio et in veritate non stabat» (S. Ioannem, VIII, 44) -, prendiamone atto ed utilizziamo questo “testamento biologico” alla maggior gloria di Dio ed a nostro giovamento.

Dottrina in sintesi. Vado ad elencare alcuni punti fermi di dottrina. 1° Riconosciamo l’esistenza di due ordini: il soprannaturale, poi il naturale; 2° Diamo la giusta importanza all’uno ed all’altro; 3° L’ordine naturale è sì importante, ma lo è di più l’ordine soprannaturale; 4° Il diritto alla vita è un diritto naturale che ogni uomo ha soltanto perché è uomo. Fondamento di questo diritto è la natura intellettuale dell’uomo, cioé la natura umana (brevemente = corpo + anima sin dal momento del concepimento e fino alla morte reale); 5° Il diritto alla vita è inalienabile ed è ordinariamente inviolabile (eccezioni = legittima difesa, sentenza della legittima autorità, guerra giusta - cfr. Catechismo del santo Pontefice Pio X al n° 413: «È lecito uccidere il prossimo quando si combatte in una guerra giusta, quando si eseguisce per ordine dell’autorità suprema la condanna di morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore»). D’altronde si tratta di affermazioni di retta ragione e precipuamente naturali, oltre che cattolicissime; 6° L’anima non è puro spirito (come lo sono gli angeli) ma è destinata a vivere nel corpo, mentre il corpo è un organo, uno strumento necessario all’anima, ma le è inferiore e va dominato; 7° La sofferenza è necessaria, anzi indispensabile.  Molte volte è l’unico segno, per mezzo del dolore, che ci fa prendere consapevolezza dei nostri mali fisici e spirituali. Se non ci fossero dolore e sofferenza l’uomo potrebbe morire menomato senza neppure accorgersene. Nell’ordine soprannaturale ha una funzione espiativa ed è la pena terrena per soddisfare la giustizia di Dio, offeso dal peccato. Il diritto divino ci dice che le sofferenze sono il mezzo per riparare la colpa del peccato, sia originale che personale; 8° La morte dell’uomo è la separazione dell’anima dal corpo. L’anima, non essendo una creatura composta, non può morire. Ogni atto che di per sé priva l’unione dell’anima con il corpo causa direttamente la morte e si chiama uccisione. Distinguiamo la morte naturale dalla morte accidentale. La morte può essere causata volontariamente dall’uomo stesso ed è il caso dell’omicidio o del suicidio. L’aborto è un omicidio. L’eutanasia è un omicidio su commissione, talvolta anche omicidio suicidio (quando è direttamente la vittima a richiedere la sua uccisione); 9° L’uomo non può disporre della propria vita, sebbene non è moralmente obbligatorio desiderare di vivere. È dunque possibile desiderare la morte, come il cristiano brama la morte per poter finalmente vedere Dio, tuttavia la Chiesa ha sempre rigettato la ricerca diretta della morte, come ha rigettato la ricerca diretta del martirio. Quindi l’uomo ha il dovere di vivere; 10° Il pericolo di morte è quella circostanza da cui può venire la morte. Esiste nel momento in cui, date alcune particolari circostanze (malattia, epidemia, età avanzata, seri problemi di salute, eccetera), la morte si ritiene gravemente probabile. L’articolo di morte si ha invece quando la morte si ritiene certa ed inevitabile, non solamente una seria probabilità. Chi si vanta del proprio coraggio, chi vuole esibirsi, chi prova piacere compiendo atti pericolosi, si espone, peccando contro il quinto comandamento, al pericolo di morte.

Ciò premesso, vado ad elencare quanto ho di pugno scritto nel mio “testamento biologico”, poi scansionato, firmato digitalmente (*.p7m) ed inviato mezzo PEC (Posta Elettronica Certificata) al Sindaco del comune ove risiedo, all’Ufficio protocollo del medesimo Comune, al mio stimabile avvocato, infine ho consegnato l’originale alla famiglia. Seguirà un breve approfondimento.

Devo purtroppo citarmi per la seconda volta: «Con viva fede e profonda convinzione, di mio pugno scrivo e dichiaro quanto segue. Nell’ipotesi di non trovarmi nella condizione di poter decidere riguardo alle mie cure sanitarie, a causa di un deterioramento mentale e/o fisico, e/o di essere in un qualsiasi altro stato clinico esistente nella realtà e/o nella vigente legislazione ed in qualsivoglia altra condizione o presunta tale: 1° Voglio essere sempre informato sul mio stato di salute e sui farmaci somministratimi; 2° NON intendo in alcun modo donare gli organi. Nego qualsiasi donazione di organi.

(Donazione degli organi. Per primo, gli organi di un vero morto non interessano a nessuno, per conseguenza la scienza, secondo criteri legali che variano da paese a paese, decide quando dichiarare cerebralmente morto un individuo, dunque decide quando “staccare la spina” e procedere all’espianto. Traete voi le conclusioni. In ultimo, i miei organi potrebbero giovare alla vita di un reprobo satanasso, di un pervertito impenitente, eccetera ... L’idea non mi esalta!); 3° NON intendo che vengano interrotte le cure mediche, l’alimentazione, la respirazione ed altro utile a tenermi in vita. Nego l’interruzione delle cure lecite; 4° Rigetto assolutamente l’eutanasia, la cosiddetta sedazione profonda e qualsiasi altra forma di omicidio camuffato da pietà.

(Eutanasia e Sedazione profonda. Il cristianesimo fece sparire l’usanza inumana dell’eutanasia - o uccisione degli ammalati, dei vecchi decrepiti, dei bambini deformi, eccetera - ma la società laica, dunque atea e neo-pagana - l’ha riesumata dalle tenebre portandosi ad un livello più basso delle società squisitamente barbariche, dove alla vita pure veniva riconosciuto un rilevante valore. Anche la cosiddetta sedazione profonda, ovvero la somminiostrazione di sostanze che privano il paziente del normale uso di coscienza, permanentemente o temporaneamente, che accelerano la morte ed espongono il paziente ad una morte non riconciliato con Dio, sono assolutamente abominevoli ed illecite);

5° NON intendo rinunciare ad alcun tipo di cura medica (per la moralità e la liceità rimando unicamente alla decisione insindacabile di uno dei Sacerdoti dell’Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia TO ...). Che anzi pretendo le migliori cure mediche previste dal sevizio sanitario pubblico, per le quali ho regolarmente pagato le tasse senza mai usufruirne e/o abusarne; 6° Aborrisco  la mostruosa pratica della moderna cremazione. NON intendo essere cremato per alcuna ragione, anche se dovessi morire di peste, ebola, Covid-19 e simili malattie contagiose.

[Cremazione. La Chiesa ammetteva straordinariamente la bruciatura del cadavere in caso di pestilenze ed epidemie, quando cioé non si poteva fare altrimenti per salvaguardare la salute pubblica e porre fine al contagio. Non è il caso della contemporaneità. 1° Ci sono tutte le circostanze, le tecnologie ed i mezzi per garantire a chiunque degna sepoltura. 2° Inoltre la moderna cremazione è un vero e proprio rito gestito da precise organizzazioni dichiaratamente settarie in odio a Cristo. La cremazione fu praticata in epoche remote presso alcune, benché rare, comunità pagane. È praticata in sporadiche false religioni particolarmente superstiziose. Durante la funesta Rivoluzione Francese si tentò di imporre la cremazione nella legislazione civile. In Italia ricomparve dopo il “Risorgimento (del paganesimo)” per mano delle società massoniche ed anticristiche (Approfondimenti qui). Furono costruiti i primi forni crematori dalla massoneria in Padova, poi in altre località europee, infine negli USA nell’ignorante intento di contrastare e ridicolizzare il dogma della Resurrezione dei corpi. L’autorità suprema della Chiesa cattolica - N.B. i modernisti che occupano la Chiesa dagli anni ’60 non fanno testo poiché le loro sentenze, prive di autorità e di autorevolezza, vanno ignorate - ha sempre condannato la cremazione, ha condannato chi formalmente coopera alla cremazione, ha condannato chi dà ordine di cremare il proprio corpo o di far cremare il corpo di qualcuno, ha condannato chi fa parte delle società di cremazione, ha negato l’assoluzione sacramentale a chi ha ordinato la propria cremazione e non vuol revocare tale proposito, ha negato allo stesso la sepoltura ecclesiastica. I massoni ed altri sedicenti illuminati sono i propagatori di questa funestissima pratica. Le società di cremazione sono ordinariamente gestite da pochi e settari potentati anticristiani. La Chiesa ha sempre condannato la cremazione poiché si oppone direttamente all’antichissima ed umana tradizione di riverenza per il corpo umano, organo dell’anima santificata dalla grazia e dalla vita divina, tempio dello Spirito Santo. Bruciare un corpo per uno stato di grave necessità - per esempio in caso di pestilenza - quando non ci sono altri rimedi possibili è dunque lecito. È sempre illecita la pratica della moderna cremazione. La Chiesa non cambierà mai la sua posizione in materia].

Seguono le disposizioni sul funerale ... eccetera ... eccetera ...».

Nel redigere questo mio breve “testamento biologico” ho astutamente seguito lo schema interattivo di cui fa propaganda una nota associazione per i “diritti civili”. Ordinariamente un'accozzaglia di debosciati e falsi intellettuali - «Et sicut non probaverunt Deum habere in notitia, tradidit eos Deus in reprobum sensum, ut faciant, quae non conveniunt etc ...» (ad Romanos, I, 28) - che propaganda aborto, meretricio, sodomia, narcotici, eutanasia, femminismo, contraccettivi, eugenetica, sindacalismo, indulti ed altre misure e posizioni parimenti efferate, selvagge, irragionevoli, ostili a Dio, alla vita ed alla legge di natura. Utilizzando il loro schema burocraticamente granitico, nella compilazione ho scritto l’esatto contrario delle volontà propagandate da questi loschi figuri, poi ho finalmente depositato l’atto. Spero di aver fato un lavoro, certamente non perfetto, quantomeno meritorio per la mia anima e gradito al buon Dio.

Per gli approfondimenti ho convenientemente utilizzato il manuale Roberti-Palazzini (De Profùndis)

Carlo di Pietro