Importanza della preghiera nella cura pastorale. Tra i doveri ed i compiti del Pastore è sommamente necessario, per la salvezza del popolo fedele, l’insegnamento della preghiera cristiana, il cui valore e le cui forme molti ignoreranno, se non vengono loro esposti dalla pia e fedele diligenza del Pastore. Perciò tra le cure principali del Parroco deve esserci questa: che i suoi uditori comprendano l’oggetto e il modo della preghiera verso Dio.

• Tutte le qualità indispensabili dell’orazione sono contenute in quella divina formula che Cristo nostro signore volle far nota agli Apostoli, e per mezzo loro, ai loro successori, e a tutti quelli che professano la religione cristiana. Le sue parole ed espressioni occorre talmente imprimere nell’animo e nella memoria, da poterle avere sempre a portata di mano.

• Affinché i Parroci abbiano il modo d’ammaestrare i loro fedeli uditori intorno a questa maniera di pregare, qui esponiamo le norme che ci sembrarono più opportune, desunte da quegli scrittori di cui sono più lodate la dottrina e la ricchezza degli argomenti; il resto, se ce ne sarà bisogno, i Pastori potranno attingerlo alle medesime fonti.

• Necessità dell’orazione. Prima d’ogni cosa bisogna mostrare quanto sia necessaria l’orazione, il cui precetto non fu dato solo a titolo di consiglio, ma ha valore di obbligo, come fu detto da Cristo nostro Signore: «Bisogna sempre pregare» (Lc. 18, 1). La Chiesa stessa ribadisce questa necessità del pregare con quelle parole poste quasi come proemio della Preghiera divina: «Istruiti dal comando del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire...». Pertanto, essendo necessaria per i Cristiani la preghiera, ed avendo i discepoli chiesto al Figlio di Dio: Signore, «insegnaci a pregare» (Lc. 11, 1), Egli stesso prescrisse la forma della preghiera, e diede loro speranza che avrebbe adempiuto quello che essi domandavano. Egli stesso fu di ammaestramento per l’obbligo della preghiera, perché non solo pregava assiduamente, ma passava anche la notte a pregare (Lc. 6, 12). Quindi gli Apostoli non cessarono di tramandare, a chi entrava nella fede di Gesù Cristo, i precetti riguardanti quest’obbligo. Infatti san Pietro (1Pt. 3, 7) e san Giovanni (1Jn. 3, 22) ammoniscono con la massima cura i fedeli intorno alla preghiera, e l’Apostolo, memore della sua importanza, in più luoghi esorta i Cristiani al salutare obbligo del pregare.

• Noi abbiamo bisogno di tanti benefici e vantaggi necessari alla salute dell’anima e del corpo, che dobbiamo ricorrere alla preghiera come a una interprete, migliore d’ogni altra, dei nostri bisogni, e ad un mezzo per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno.

• Se Dio non deve nulla a nessuno, certamente non resta che chiederGli con preghiere quel che ci occorre; e queste preghiere Dio ce le diede come uno strumento necessario per ottenere ciò che desideriamo, sopratutto nel constatare che alcune cose non si possono ottenere senza il Suo aiuto. Le preghiere hanno infatti una tale virtù che da esse specialmente vengono cacciati i demoni.

• C’è infatti un genere di demoni che non si caccia se non col digiuno e con l’orazione (Mt. 17, 20). Perciò si privano della possibilità di ottenere segnalati doni coloro che non hanno questa pratica abituale di pregare piamente e diligentemente. Per ottenere quel che desideri c’è bisogno infatti di una richiesta non solo conveniente ma anche assidua. Perché, come nota san Girolamo, sta scritto: «Tutto si dà a chi chiede; perciò se a te non si dà nulla, è perché non chiedi: Chiedete dunque e otterrete» (sul capitolo 7 di san Matteo).

Un solo ed unico pastore. Dalla Unam Sanctam, Papa Bonifacio VIII