Dal libro: «L’inferno è dogma o favola?» - Sottotitolo: Se esiste. Che cos’è. Come possiamo evitarlo, Mons. Gaston de Ségur. Chi muore in malo modo è certamente dannato? Questo è un segreto che appartiene solo a Dio. Ci sono persone che mandano tutti all’Inferno, così come altri che mandano tutti in Cielo. I primi credono di essere giusti, i secondi caritatevoli. In verità entrambi si ingannano; il loro primo errore è voler giudicare le cose che all’uomo non è dato conoscere quaggiù. Vedendo morire qualcuno in malo modo, si deve indubbiamente tremare, e non dissimulare la terrificante probabilità di una eterna riprovazione. Benché probabile, benché possa sembrare certa la perdita eterna di qualcuno, resta sempre, nell’impenetrabile mistero di ciò che passa tra l’anima e Dio nel momento supremo, il non disperare. Chi potrà dire cosa passa nel profondo delle anime, anche nelle più colpevoli, in questo istante unico in cui il Dio di bontà, che ha creato tutti gli uomini per amore, che li ha riscattati col Suo sangue e vuole la salvezza di tutti, fa necessariamente, per salvare qualcuno di essi, un ultimo sforzo di grazia e di misericordia? Ci vuole così poco tempo alla volontà per rivolgersi a Dio! Anche la Chiesa non tollera affatto che si pronunci, come certuni fanno, la dannazione certa per chicchessia. Questo è un usurpare il ruolo di Dio. Salvo Giuda e qualcun altro, la cui riprovazione è più o meno esplicitamente rivelata da Dio stesso nelle Sante Scritture, la dannazione di qualcuno non è assolutamente sicura. [Ora, noi sappiamo che Dio non si lascia irridere e che abusare della misericordia di Dio è dannarsi; conosciamo cosa è necessario per avere salva l’anima e cosa, al contrario, ci precipita nell’Inferno; sappiamo pure che molti si dannano; tuttavia non possiamo conoscere con certezza i nomi ed i cognomi - se così si può dire - di chi è certamente dannato, se non per quei soggetti considerati tali dall’Oracolo del Signore. Insegna, fra gli altri, Papa Pio IX nella Quanto Conficiamur: «(Solo) Dio, infatti, vede perfettamente, scruta, conosce gli spiriti, le anime, i pensieri, le abitudini di tutti e nella Sua suprema bontà, nella Sua infinita clemenza non permette che qualcuno soffra i castighi eterni senza essere colpevole di qualche volontario peccato», ndR]. [Tratto da «L’inferno è dogma o favola?», ISBN: 978-88-900747-4-5, Mons. de Ségur].

Inferno