Veniamo adesso al Cardinale Prospero Lambertini (Papa Benedetto XIV), «De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione», Bononiae, 1737, alla pagina 297 e successive: «Dio è lodato nei Suoi santi, e mentre onoriamo i servi, l’onore si riversa nel Signore (...). Infatti nessun cristiano dubita (chi ne dubita quindi non è vero cristiano ...), e questo è attestato nella sacra Scrittura, che il Signore è lodato nei Suoi santi, e chi onora loro, onora direttamente il Signore, come attesta Egli stesso dicendo: “Chi onora voi, onora me, e chi accoglie voi, accoglie me”; e ancora: “Ciò che avete fatto ad ognuno dei miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me (...)”. Conviene sommamente che chi è santo presso Dio sia anche ritenuto santo dagli uomini». Finalmente scrive: «Infine, ut tantae questioni finem denique imponamus, si non haereticum, temerarium tamen, scandalum toti Ecclesiae afferentem, in Sanctos injuriosum, faventem haereticis negantibus auctoritatem Ecclesiae in Canonizatione Sanctorum, sapientem haeresim, utpote viam sternentem Infidelibus ad irridendum Fideles, assertorem erroneae propositionis, et gravissimis poenis obnoxium dicemus eum, qui auderet asserere, Pontificem in hac aut illa Canonizatione errasse, huncque aut illum Sanctum ab eo canonizatum non esse Cultu Duliae colendum; quemadmodum assentiuntur etiam illi, qui docet de Fide non esse, Papam esse infallibilem in Canonizatione Sanctorum, nec de fide esse, hunc aut illum Canonizatum esse Sanctum» (alla pagina CXIV, «Opus de servorum Dei beatificatione, et beatorum canonizatione», Tomus Primus, Neapoli, 1773, Ex Typographia Francisci Paci). Traduzione: «Infine, per porre al termine una così grande disputa, diremo che sia difensore di una proposizione erronea e meritevole di pene gravissime, che provoca scandalo a tutta la Chiesa, che sia offensivo verso i Santi, che favorisce gli eretici che negano l’autorità della Chiesa nella canonizzazione dei santi; che sa di eresia, in modo tale da spianare la via agli infedeli nell’irridere i Fedeli, chi osasse affermare che il Pontefice erri in questa o quella canonizzazione; se costui non sia eretico, ma tuttavia imprudente, (chi dica che) questo o quel Santo da lui (dal Papa) canonizzato non sia da innalzare al culto dei santi; allo stesso modo danno il proprio assenso a chi insegna che non sia di fede che il Papa sia infallibile nella canonizzazione dei Santi, né sia di fede che questo o quello canonizzato sia Santo». Quest’opera è stata paragonata da Papa Pio XII alla «Summa Theologiae» di San Tommaso (cfr. «Discorsi e radiomessaggi di Sua Santità Pio XII», volume XX, Città del Vaticano, 1959, pagine 465-467).