Stabilitisi gli Stuart a Roma, ivi spuntò qualche «Loggia scozzese». Sono stati pubblicati i protocolli di una di tali Logge che operava al tempo di Papa Clemente XII (1652-1740). A Firenze fu aperta una Loggia nel 1733 per opera dell’archeologo inglese il barone Philipp Stosch (1691-1757) e del poeta toscano Tommaso Baldassarre Crudeli (1702-1745), suo maestro d’italiano, per cui questi subì un processo nel 1739 dall’Inquisizione. Fin dal 1736, anche a Bologna la Santa Inquisizione ebbe ad occuparsi della Massoneria. A Napoli, la regina Maria Carolina (1752-1814), sorella di Giuseppe II (1741-1790), si servì della Massoneria come di un mezzo di governo. Nei territori soggetti all’Austria, Francesco Stefano di Lorena (1708-1765), Maria Teresa d’Asburgo (1717-1780) e Giuseppe II protessero la Massoneria. Quest’ultimo, con un’ordinanza del 21 gennaio 1786 la metteva addirittura sotto la «tutela dello Stato»: e in verità il suo regno fu l’epoca d’oro della Massoneria. Vittorio Alfieri (1749-1803), ne «Le imposture» (1797), bolla mordacemente la setta e i suoi aderenti come troppo accomodanti e sempre in caccia dei propri tornaconti.  Prosegue: cliccare sul Tag Massoneria.