Iddio è onnipotente, ossia può fare tutto quello che vuole: ecco la verità che oggi, o giovani, il Credo ci presenta. Voi ricordate che durante l’ultima guerra, ed anche per qualche anno dopo di essa, il Governo ci obbligava per una data epoca dell’anno a cambiare ora, e ci faceva fare mezzogiorno alle undici, con gran seccatura specialmente di coloro, che più che all’orologio, guardano al sole. Invece di tante confusioni, non era più comodo ordinare che il sole si facesse vedere un’ora prima o che la notte tardasse un’ora a venire? Ma chi lo poteva fare? Oppure quando la grandine, la tempesta viene a distruggere i raccolti de’ campi, non si potrebbe mandarla nel lago? O quando uno è aggravato dal male, invece di morire, non potrebbe continuare ancora la vita? Se lo potesse!... dite voi; e dite bene. Ci son tante cose che noi vogliamo e desideriamo, ma non possiamo né eseguirle, né averle. Per il Signore invece non è così, perché Egli «può tutto quello che vuole: Egli è l’Onnipotente». In principio Iddio volle che le acque si separassero dalla terra, ed ecco formarsi i mari ed apparire il continente; volle che la terra verdeggiasse e fruttificasse, ed ecco erbe, piante, fiori, frutta d’ogni sorta e d’ogni bellezza; volle che l’aria, l’acqua, la terra, fossero popolate d’esseri viventi, ed ecco uccelli, pesci ed animali d’ogni specie; volle infine che una creatura ragionevole comandasse a tutto il creato e con la sua intelligenza ed il suo amore fosse capace di conoscere e di amare il Creatore di tante meraviglie, ed ecco l’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza. Non bastava: sulla terra senza l’aria, il sole e la pioggia non potevano vivere né gli uomini, né gli animali, né le piante, ed ecco l’aria, il sole, le piogge e le stagioni che si susseguono dal principio del mondo con la stessa meravigliosa regolarità. Altre meraviglie. Ma Iddio onnipotente prima di queste aveva voluto altre meraviglie. Il nostro mondo è come una gran palla che conta quarantamila chilometri di circonferenza - un po’ più grande dunque di quelle palle che adoperate nel gioco — e per percorrerla tutt’intorno ci vogliono tre mesi di viaggio; il Signore però volle altre migliaia e migliaia di mondi molto più grandi del nostro, lontani da noi miliardi di chilometri, e forse anche abitati da creature che noi non arriviamo a conoscere. Questi mondi sono il sole, la luna e le stelle che noi vediamo risplendere nel cielo. Di questi corpi celesti voglio dirvene qualche cosa nel modo più facile che posso, per farvi pensare un poco all’Onnipotenza di Dio. La luna è il più piccolo de’ mondi, a noi però sembra più grande delle stelle, perché è molto più vicina. Il sole, questo mondo di fuoco intorno al quale girano tanti altri, è lontano da noi circa 150 milioni di chilometri, ed è così grande che, come ricordo mi diceva il mio professore di fisica, se la terra e la luna, pur rimanendo nel posto che sono, si potessero mettere nel sole, avrebbero spazio da ballarvi comodamente. Se una palla di cannone si potesse lanciarla nel sole, conservando la velocità di 700 metri al minuto secondo, impiegherebbe sette anni per giungere al sole. Immaginate dunque che distanze! E le altre stelle? Sono mondi, molti de’ quali ancor più grandi del sole, che a noi però sembrano assai più piccoli, perché molto più distanti. Sapete quante stelle fisse contarono finora gli astronomi, ossia coloro che con potenti cannocchiali studiano queste meraviglie? Ne contarono trenta milioni, intorno alle quali girano tanti altri astri. Ce ne sono però altri milioni e milioni che sfuggono alle indagini degli studiosi. A pensarci bene c’è da perdere il cervello! E tutto questo si fece per un atto della volontà di Dio: Egli lo volle e tutto fu fatto. E tutti questi mondi son là sospesi per aria, tutti si muovono l’uno intorno all’altro, senza mai toccarsi, una legge meravigliosamente precisa li regge; basterebbe un piccolo urto per mandare alla rovina de’ mondi interi, ma l’Onnipotenza di Dio a tutto provvede. Un po’ di riflessione. Pensiamo ora un poco: che cos’è il nostro mondo, la terra su cui noi abitiamo, a confronto di tante meraviglie? Che cos’è l’Europa, l’America, tutta l’Italia, il nostro paese? Che cosa siamo noi poveri omiciattoli? Eppure la nostra superbia dubita o s’innalza contro l’Onnipotenza di Dio, la nostra piccola testa pensa tante volte: ma come può succedere questo? Come Iddio può fare quest’altro? Alcuni anni fa, nel livellare il terreno dove ora s’innalza questo nostro Oratorio, vennero scoperte delle ossa umane, che si portarono al Camposanto. In quella circostanza ricordo che un operaio mi chiese come avrebbe fatto Iddio a risuscitarci tutti col nostro corpo alla fine del mondo, mentre ci son tanti che hanno un po’ d’ossa da una parte e un po’ dall’altra. - Anzi, risposi, non vi saranno più ossa, ma solo un po’ di polvere! Dimmi però: che cosa eri tu prima di nascere? - Nulla! - Ebbene sta certo che quel Dio che ti creò dal nulla, saprà anche rifare il tuo corpo da un po’ di polvere. Se avessi studiato un po’ il Catechismo avresti imparato che Iddio è onnipotente, quindi può fare tutto quello che vuole: «perché tutto è possibile presso Dio» (San Marco X,27): per Lui il volere è potere. Il male. Quindi può fare anche il male? No, dice il Catechismo, «perché non può volerlo essendo bontà infinita». Ma di questo un’altra volta, perché i minuti fissati volano. Ancora solo un fatto. Esempio: Il figlio di Filippo II. Filippo II, re di Spagna, condusse un giorno un suo figlioletto ad una partita di caccia, ma mentre la partita diveniva interessante ed il fanciullo cominciava a prender gusto a quel divertimento, ecco un furioso temporale che viene a rovinare ogni cosa. Il fanciullo, che tante volte aveva sentito dalla gente di corte esaltare la potenza del padre suo e l’aveva sentito decantare come il più potente re della terra, al quale nulla avrebbe mai potuto resistere, con tutta ingenuità, rivolto a suo padre, il quale pensieroso stava guardando le nubi che minacciose si accavallavano: senti, papà, gli disse; tu che sei così potente, comanda al temporale che se ne vada, perché si possa continuare la caccia. Bimbo mio, rispose il padre sorridendo, non c’è re della terra che possa comandare lassù: là c’è un Re ben superiore a noi, Egli solo può comandare alle nubi e al temporale, perché Dio solo è onnipotente. Egli tiene un potere infinitamente superiore a quello de’ più potenti re della terra; tutto quello che abbiamo è Suo dono e di tutto dovremo un giorno rendergli stretto conto. Figlio mio, dobbiamo umilmente inginocchiarci dinanzi a questo Re che ha per trono il Cielo e per sgabello la terra! Anche l’imperatore Napoleone il Grande, abbattuto nella sua potenza quando ormai credeva tenere in sua mano l’Europa intera, e relegato a Sant’Elena, andava dicendo agli amici: io ho suscitato l’entusiasmo della moltitudine che moriva per me, ma era necessaria la mia presenza, l’elettricità del mio sguardo, il mio accento, la mia parola... Ora che son solo a Sant’Elena, inchiodato su questa roccia, dov’è la mia potenza? Chi mi ricorda neanche più in Europa? Qual differenza tra la mia profonda miseria ed il Regno di Dio! Pratica. Uno dei più grandi astronomi, il Newton, dopo aver descritto il sistema solare, esclamò: questo non può essere che l’opera di un Dio Onnipotente e Onnisciente! E Andrea Ampère, il celebre fisico, rapito da tante meraviglie, durante i suoi studi, ripeteva spesso: come è grande Iddio! come è grande Iddio! Tremiamo, o giovani, davanti all’Onnipotenza del Signore e prostriamoci nella nullità del nostro essere!

Il Credo all’oratorio. Dio può far tutto. Da Fortes in Fide, don A. Bussinello, S.A.T., Vicenza, 1922. SS n° 13, p. 1 - 2