Gnosticismo = scienza: è un sistema assai comples­so di dottrine e di pratiche religiose a carattere filosofico, teurgico e mistagogico, che s’inizia nel periodo alessandrino in ambienti giudeo­pagani e si accentua fortemente nei primi secoli del Cristianesimo. Il principio fondamentale della gnosi è questo: nella religione c’è una fede comune, che può bastare al volgo, ma c’è un’alta scienza ri­servata ai dotti, che offre una spie­gazione filosofica della fede comune. Lo Gnosticismo cristiano attinge da Platone, dal Mazdeismo persiano, dai misteri pagani, e applica que­sti elementi alla religione evangelica usando ed abusando dell’esegesi al­legorica della Sacra Scrittura. La gnosi cristiana può definirsi un fi­losofismo teosofico, che tende ad as­sorbire la Rivelazione divina per farne una filosofia religiosa. Essa si sviluppò in Siria con Simon mago, Menandro, Saturnino ed in Egitto (gnosi alessandrina) con Basilide, Valentino ed i rispettivi discepoli. Nonostante le differenze si può ri­durre la gnosi presso a poco a que­sto schema: a) Dio è l’Ente inacces­sibile (trascendenza platonica), che non può avere alcun contatto fuori di sé. Opposta a Dio, eterna come Lui (dualismo platonico-persico) c’è la materia, di natura cattiva (pessi­mismo); b) tra Dio e materia c’è il Pleroma o Ogdoade, mondo inter­medio soprasensibile (l’iperuranio di Platone) abitato da esseri o Eoni emanati l’uno dall’altro o disposti a coppie (sizigie); c) uno degli Eoni, il Demiurgo (= Dio del Vecchio Te­stamento dei Giudei) elaborò la ma­teria nella forma attuale del mon­do; d) una scintilla divina di questo mondo superiore cadde un giorno nella materia e vi rimase a soffrire come in una prigione (l’anima nel corpo); e) un altro degli Eoni (Cri­sto) discese nel mondo; prese un corpo apparente (Docetismo: riduceva l'Umanità di Cristo ad un'apparenza) e visse e morì per liberare lo spirito dalla materia (Redenzio­ne); f) accanto alle teorie, una mo­rale spesso rilassata ed un culto su­perstizioso, in cui i Sacramenti ap­paiono deformati. Marcione svilup­pò qualche elemento gnostico secon­do una linea prevalentemente asce­tica e molto austera. Lo Gnosticismo fu uno dei più gravi pericoli per il Cristianesimo nascente: l’altro fu il Giudaismo. Per fortuna lo Gnosticismo fu anti­giudaico. I Padri intuirono subito il pericolo e si adoperarono ad eli­minarlo. Sant’Ireneo confuta lo Gno­sticismo nei 5 libri dell’opera «Adversus haereses». Il suo atteggia­mento, come quello di Tertulliano, è conservatore con reazione integra­le; ad Alessandria invece, Clemente ed Origene prendono occasione dal­la falsa gnosi per elaborare una gno­si cristiana (scienza a servizio della fede): così nasce la Teologia.

 Dizionario di teologia dommatica. Lo Gnosticismo