Il Sillabario del Cristianesimo, mons. F. Olgiati, Vita e Pensiero, Milano, 1942. Uso della Scrittura. Metodi errati o incompleti. Il modo, quindi, col quale il Catechismo c’insegna a leggere la Bibbia, non è da confondersi coi metodi seguenti: a) II metodo dell’esteta, che nella Scrittura cerca solo la bellezza artistica. Certo, la Bibbia è bella e Chateaubriand, nel suo Génie du christianisme, potrà paragonare coraggiosamente Mosè ad Omero, come altri confronteranno Salomone a Socrate, Giobbe ad Eschilio ed a Buddha. Ma non illudiamoci: come non comprende una basilica cristiana il visitatore, avido di bellezze artistiche, che vi entra e si limita a contemplare quadri e statue, colonne ed archi, lasciandosi sfuggire la presenza di Gesù Sacramentato e il palpito di fede delle coscienze che pregano e gemono, così - nella maestosa basilica costruita dal Signore mediante l’opera dei vari architetti, quanti sono gli autori dei Libri Sacri - chi si ferma alla questione estetica minaccia di lasciarsi sfuggire il soffio di Dio e quella divina bellezza, che è la vera fonte di ogni altra bellezza della Scrittura. b) Il metodo storicista, che prescinde dal pensiero centrale e vi sminuzza l’unità dell’opera in particelle atomistiche, sforzandosi poi invano di unirle fra loro. Ed anche qui, diciamolo ben alto: nella Bibbia vi sono dei libri storici, e nulla vieta - anzi è opportuno - che siano anche studiati con tutti i criteri più severi della critica storica. Ma come sarebbe ridicolo colui che mi spezzasse Dante in tante espressioni e perdesse di vista l’anima del poema; come sarebbe stolto chi mi uccidesse un uomo e lo tagliuzzasse a pezzi per esaminarne ogni fibra, ogni cellula, ogni atomo, ed in quell’ammasso di parti morte non riuscisse a scoprire la vita, così è stolta la pretesa dello storicismo, che dimentica la verità profonda nascosta nella Bibbia e non vi cerca se non una successione di fenomeni incatenati in modo che i fenomeni precedenti determinino i susseguenti. Fermandosi alla superficie, e spezzettando un organismo vivente, è chiaro che lo storicista non trovi Dio nella Bibbia, come l’astronomo col suo telescopio non trova Dio nelle stelle. Ma, ahimè! Neppure col microscopio io scopro il pensiero nella riga che leggo, quantunque il pensiero sia la ragione delle parole. Lo storicista non si accorge che, mentre ciancia di storia, si lascia scappare nella Bibbia la vera storia, quella che ci dà il significato profondo di tutte le vicende dell’umanità e tutte le sintetizza. Che dire, perciò, di chi accingendosi allo studio pseudo-storico della Scrittura, pone il criterio cervellotico dell’impossibilità dei miracoli e delle profezie, ed a priori esclude l’intervento divino delle cose umane? Se il vero senso della Bibbia riguarda l’unione soprannaturale dell’uomo con Dio, è evidente che Dio deve intervenire nella storia, e non solo con mezzi naturali, ma altresì con mezzi che superano le forze della nostra natura. c) Il metodo filosofico, che, confondendo la rivelazione con la ragione, ricerca nella Scrittura un sistema di filosofia, giungendo, in forza di questo punto di vista incompleto ed errato, a scartare il soprannaturale dalla Bibbia ed a ridurla ad una teoria morale. Perciò, Cristo stesso diventa un saggio, un filosofo, al pari di Socrate o di Marc’Aurelio; e la dottrina Sua si riduce ad un moralismo seducente. Con quale diritto, ad esempio, si divide in due la figura di Cristo - l’operatore di miracoli da una parte e il maestro della carità dall’altra, - Colui che insegna l’esistenza del fuoco eterno dell’inferno e Colui che proclama la necessità del perdono? Noi, invece, sapendo che il soprannaturale eleva, ma non distrugge la natura, e che la rivelazione non elimina, ma eleva la ragione, non ci meravigliamo se nella Bibbia si contiene una morale ed una dottrina superiore ad ogni altro sistema filosofico; ma, in pari tempo, non chiudiamo gli occhi dinanzi allo scopo principale della Scrittura, che non vuol darci solo una regola di vita umana ed un complesso di idee razionali, ma ci rivela altresì la divinizzazione della nostra attività e l’elevamento soprannaturale dell’uomo alla dignità di figlio di Dio. d) II metodo scientifico, che confonde la Bibbia con un trattato di fisica, di chimica, di astronomia e via dicendo, scordando - per dirla col Card. Baronio - che la Bibbia ci è stata data per insegnarci non come gira il cielo, ma come si vada in Cielo, ossia come si raggiunga il possesso soprannaturale di Dio. Insomma, l’ignoranza dei primi elementi di religione e soprattutto della distinzione tra l’ordine naturale e l’ordine soprannaturale, rende simili molti studiosi della Scrittura, a chi soffre di cataratta, che non lascia vedere ad essi se non pallide ombre, imprecise ed evanescenti. L’arte, la storia, la filosofia, la scienza possono abbagliare la debole vista; ma l’occhio della fede non si arresta a questi fiori, ma abbraccia tutto il giardino, dove atteso dai patriarchi, vaticinato dai profeti, salutato sull’arpa dei salmi, si avanza Gesù Cristo e trionfa. Amiamola la Bibbia; e sia da tutti praticamente trattata come qualcosa di sacro. Ognuno di noi ripeta le belle parole, con cui il Card. Maffi, in una sua Pastorale, ne raccomandava la lettura. « Naufrago in mare tempestoso, - così scriveva il dotto Porporato - il povero Camoens con una mano batteva l’onda, mentre con l’altra teneva alto fuori d’acqua il manoscritto dei Lusiadi, che l’avrebbe fatto immortale. Nell’onda che incalza e che mi si avvolge sul capo, è il poema di Dio, che stringerò e leverò in alto: in lui la mia guida, in lui la mia speranza, in lui la mia salute». [PS: nei precedenti paragrafi (v. Sursum Corda n° 21), mons. Olgiati ha già spiegato come e perché i protestanti violentano la Bibbia, ndR].

Riepilogo. Il libro che, più d’ogni altro, serve a rivelarci la presenza di Cristo nella storia, è la Bibbia. 1. Essa è divinamente ispirata; e l’ispirazione consiste nell’influsso di Dio sull’intelletto e sulla volontà dell’agiografo, perché concepisca rettamente e scriva fedelmente la verità, e nell’assistenza speciale che Dio gli concede. 2. Essendo la Bibbia la lettera indirizzata dal Padre a noi, figli suoi, dobbiamo leggerla e meditarla, come fecero sempre i cristiani ferventi [come la Chiesa ci insegna nel Magistero, ndR]. Occorre, però, che il testo da noi usato NON sia avvelenato da errori [(nei contenuti e nelle interpretazioni, ndR) come avviene nelle edizioni protestanti della Bibbia], ma sia approvato dalla Chiesa, unica depositaria ed interprete autorizzata da Gesù. 3. Il pensiero fondamentale della Bibbia, alla luce del quale dobbiamo leggere l’Antico ed il Nuovo Testamento, è l’unione soprannaturale dell’uomo con Dio mediante la grazia. È, purtroppo, questa l’idea che sfugge agli esteti, a certi storici, filosofi e scienziati, che negano o prescindono dal soprannaturale. [Concilio di Trento (Paolo III), Decreto sulla Vulgata, anno 1546: «Inoltre, per frenare certi spiriti indocili, stabilisce che nessuno, fidandosi del proprio giudizio, nelle materie di fede e morale, che fanno parte del corpo della dottrina cristiana, deve osare distorcere la sacra Scrittura secondo il proprio modo di pensare, contrariamente al senso che ha dato e dà la santa madre Chiesa, alla quale compete giudicare del vero senso e dell’interpretazione delle sacre Scritture; né deve andare contro l’unanime consenso dei Padri, anche se questo genere di interpretazioni non dovesse essere mai pubblicato […]»; San Pio X, Motu proprio Sacrorum Antistitum, Giuramento antimodernista, anno 1910: «Accolgo sinceramente la dottrina della fede trasmessa fino a noi dagli Apostoli per mezzo dei Padri ortodossi, nello stesso senso e sempre nello stesso contenuto; e per questo respingo totalmente l’eretica invenzione dell’evoluzione dei dogmi, che passano da un significato ad un altro, diverso da quello che prima riteneva la Chiesa; e ugualmente condanno ogni errore con cui, al divino Deposito consegnato da Cristo alla Sposa per essere da lei custodito fedelmente, viene sostituita l’invenzione filosofica o la creazione dell’umana coscienza, lentamente formatasi con lo sforzo degli uomini e da perfezionarsi per l’avvenire con un progresso indefinito, ndR]. [Delle tante ‘‘bibbie’’ oggi in commercio ci sentiamo di consigliare la seguente: La Sacra Bibbia annotata dall’ab. Giuseppe Ricciotti. Fu pubblicata negli anni ‘60 dalle ed. Salani e si trova su Ebay o nei mercatini dell’usato, ndR].