Molti, quando discorrono dei Sacramenti, si fermano di preferenza sopra il fatto che essi sono sette. Ciò è tutt’altro che inutile, come è utile contare quante sono le parole di un telegramma. Ma, come in un telegramma di sette parole è necessario risalire all’unico pensiero che quei vocaboli esprimono, così occorre tener presente che tutti i Sacramenti significano e producono la nostra divinizzazione, mediante la grazia. Il Battesimo ci fa nascere alla vita della grazia, ci rende figli di Dio ed eredi del cielo, ci incorpora alla Chiesa. La Confermazione fortifica in noi la vita soprannaturale e ci fa soldati di Cristo. E siccome si nasce e si arriva alla virilità una sola volta, perciò questi due Sacramenti - come pure l’Ordine - non si ripetono. L’Eucaristia nutre l’anima nostra, è il nostro cibo, e con Essa Gesù Cristo ci pasce e ci trasforma in Lui, divinizzandoci sempre più. La Penitenza rimedia alla perdita della grazia o al suo illanguidimento, purificandoci dal peccato. L’Estrema Unzione con la grazia ci prepara nel passaggio all’eternità e ci conforta nelle angosce e nelle battaglie della malattia, impetrandoci anche talvolta la guarigione; essa è un rimedio soprannaturale nelle ore più gravi della nostra vita. Questi sono i Sacramenti che riguardano l’individuo e che fanno crescere o aumentano la vita divina in ciascuno di noi. Ma poiché l’uomo è anche membro della società, Gesù Cristo ha istituito il Sacramento del Matrimonio per santificare ed elevare soprannaturalmente la famiglia, ed il Sacramento dell’Ordine per provvedere al comune bene spirituale ed alla dispensa della grazia. Non soffermiamoci ad esporre come tre Sacramenti - il Battesimo, la Confermazione e l’Ordine - imprimano nell’anima il carattere indelebile di figli, di soldati, di ministri di Dio; né come i sette Sacramenti istituiti da Gesù Cristo, si dividano in Sacramenti dei vivi ed in Sacramenti dei morti, secondo che hanno per scopo di infonderci la prima grazia, ovvero di aumentarla. Non è questo lo scopo del presente lavoro. Noi ci proponiamo, piuttosto, di mostrare il nesso tra il soprannaturale ed i Sacramenti, - nesso così essenziale, che, chi volesse prescindere dall’ordine soprannaturale, deformerebbe o non comprenderebbe la stessa nozione di Sacramento.

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