Se, ora, dopo l’esposizione fatta, volessimo ricordare le obiezioni e la pratica disastrosa di molti a proposito di Sacramenti, avremmo da inorridire per le tristi conseguenze della ignoranza religiosa. Noi abbiamo mostrato come i Sacramenti sono mezzi per la nostra divinizzazione e, di conseguenza, quanto più frequentemente e quanto più devotamente li riceviamo, altrettanto più si aumenta in noi la grazia. Alcuni, invece, chiedono: «Perché dobbiamo accostarci ai Sacramenti? Non possiamo forse pregar Dio per conto nostro ed essere galantuomini anche senza di essi e persone leali ed oneste?». Non domandiamoci se proprio sempre chi sragiona a questo modo è un vero galantuomo (se si dimostra ipocrita, ndR); constatiamo solo il fatto che si ignora completamente ciò che è la grazia, il soprannaturale, la divinizzazione alla quale Dio ci vuole innalzati, ed il nesso essenziale fra questa ed i Sacramenti. Se si conoscessero almeno i primi principi del Sillabario del Cristianesimo, si saprebbe che tutta l’onestà naturale non può da sola produrre in noi neppure il minimo grado di grazia: tutto l’inchiostro del mondo non creerà mai da solo il più piccolo dei pensieri.

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