Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose. Spiegazione. 1. Dio non è solo l’Essere perfettissimo, è anche Creatore. è difficile intendere la creazione : Dio ha fatto il mondo dal nulla e cioè lo ha creato; ha fatto che il mondo esistesse senza usare di nulla, poiché nulla esisteva; ma non bisogna pensare che Dio abbia come preso il nulla e l’abbia come impastato per trarne le cose. Il nulla non è un esistente, è niente. - Per formarci una qualche idea di questo insegnamento, col pensiero riportiamoci indietro di tanti e tanti secoli, sino a quando non esisteva nulla di tutto ciò che ora esiste; non il mondo, non il sole, non le stelle; esisteva solamente Dio. Egli volle e fece che esistessero le cose che vediamo. Non essendovi nulla, Egli non ha potuto servirsi di nulla per fare che le cose esistessero; le ha create, cioè le ha, come si dice, cavate dal nulla. Lo Spirito Santo ce lo insegna: «Al principio Dio creò il cielo e la terra» (Gen. I,1); «Egli (Dio) parlò e furono fatte le cose; ordinò e furono create» (Sal. CXLVIII,5) - Gli uomini non possono creare ma solamente fare. Ad esempio: il falegname ha fatto queste panche, ma le ha fatte col legno; il muratore ha fabbricato questa chiesa, ma l’ha fabbricata con le pietre, coi mattoni, con la calce ecc., e così dite dello scultore, ecc. Sono potenti gli uomini; essi possono fare molte cose, ma la loro potenza è limitata; essi non possono creare nulla, neppure un filo d’erba. Dio solo può creare. Egli solo può fare che una cosa esista, mentre prima non esisteva, e fare che esista dal niente, cioè non servendosi d’altra cosa già preesistente. Perciò Egli solo è onnipotente; cioè può fare tutto quello che vuole. 2. Noi ammiriamo la potenza di Dio nella creazione. Occorre però notare che l’opera creatrice continua a svolgersi sotto i nostri occhi con un seguito di meraviglie che non destano più in noi l’ammirazione, solamente perché vi siamo abituati. La terra produce ogni giorno i suoi grani, i suoi frutti, le sue piante, le sue erbe. Ogni giorno milioni e milioni di esseri vengono alla vita per opera sua; essi crescono e si moltiplicano in virtù di una forza produttiva che viene visibilmente dalla prima sorgente di tutta la vita, dalla parola pronunziata da Dio: «La terra germini». è quindi una specie di creazione che continua. 3. Talvolta si dice di uno scultore, di un pittore, di un ingegnere che hanno creato un’opera d’arte. Con questo non s’intende di dire creazione vera e propria, ma semplicemente che nella statua scolpita, nella pittura, nell’edificio costruito hanno impresso così il loro genio da meritare all’opera, in senso improprio, la qualifica di creazione. Pratica. Creando le cose Dio sapeva a che cosa esse avrebbero servito... pensava quindi e voleva tutti i servizi, i vantaggi che da esse ci provengono. Se ci pensassimo di più! Come sentiremmo meglio la riconoscenza che gli dobbiamo quando usiamo di una qualsiasi cosa creata da Dio. Esempi. Creazione del mondo. Per mezzo di Mosè, Dio così ci espone la creazione del mondo: In principio Iddio creò il cielo e la terra, con tutto ciò che nel cielo e nella terra si contiene: e sebbene avesse potuto compiere la grand’opera in un solo istante, volle impiegarvi sei periodi di tempo, che la Scrittura santa chiama giorni. Nel primo giorno disse: Sia fatta la luce e la luce fu; nel secondo fece il firmamento; nel terzo dì separò le acque dalla terra; a questa comandò di produrre erbe, fiori ed ogni sorta di frutti; nel quarto fece apparire nel cielo il sole, la luna e le stelle; nel quinto dì creò i pesci e gli uccelli; nel sesto creò tutti gli altri animali, e finalmente creò l’uomo. Nel settimo giorno Iddio cessò dal creare, e questo giorno, che chiamò sabato, cioè riposo, comandò poi per mezzo di Mosè al popolo ebreo che fosse santificato e consacrato a Lui. Non dobbiamo già credere che Dio abbia creato il mondo in una settimana, che nel sesto giorno di questa settimana abbia creato l’uomo; Dio non creò il mondo in un attimo come ora lo vediamo, ma dopo creata la materia la fece ordinare e disporre nel corso di secoli innumerevoli, lunghi periodi geologici. Il racconto che per volontà di Dio ce ne ha dato Mosè, ha lo scopo d’insegnarci in modo sensibile, le più importanti verità religiose e di ricordarci i più essenziali nostri doveri. Le più importanti verità religiose, e cioè: 1° che Dio esiste; 2° che Egli non si confonde con le cose, ma ne è pienamente distinto e infinitamente superiore essendone Creatore; 3° che quindi ne è anche il padrone o signore assoluto; 4° che nessuna cosa è Dio; 5° che perciò Egli dev’essere riconosciuto, onorato e amato anche come benefattore, poiché da Lui ci viene tutto ciò che abbiamo di bene, che è Dio che fa sorgere il sole e produrre la terra. - Inoltre c’insegna che dobbiamo lavorare sei giorni della settimana e riposare il settimo per dedicarlo al suo culto e all’anima nostra. - C’insegna poi i più gravi doveri, e cioè che come nella creazione, Dio si presenta sotto la figura d’un operaio che lavora, che lavora ogni giorno e riposa la notte, che compie ordinatamente i suoi lavori tutti utili, che riposa dopo una settimana, così noi su questa terra siamo tutti operai, nessuno eccettuato, tutti dobbiamo lavorare nel nostro stato, che la notte va riserbata, per quanto è possibile, al riposo, che i nostri lavori debbono essere ordinati, utili e non di solo capriccio; che dopo aver lavorato per sei giorni dobbiamo riposare il settimo santificandolo e dedicandolo al culto verso Dio e al bene dell’anima nostra, e che finalmente dopo questa vita raffigurata in una lunga settimana di lavoro, riposeremo poi per sempre con Lui, felici, in Paradiso. Perché? Perché sì! - Una insegnante spiegava in classe come sono grandiosi gli astri, il sole, la luna, le stelle, e come sono sospesi nello spazio senz’appoggio... Nella classe scoppia un riso generale: «Ma, ma signora! Come fanno a star sospesi nello spazio? Perché non cadono?». E la maestra ride: «Adesso ve lo dico io perché non cadono ! State zitte zitte e... attente!». Un gran silenzio nella classe: tutti i musetti in su, tutti gli sguardi avidi rivolti alla signora. E la signora, con aria grave, scandendo le sillabe: «Perché?... perché sì!». Bella risposta! sembrano dire le fanciulle con la faccina grulla in atto di chi ingoia una delusione. Qualcuna protesta. «Come! Vi meravigliate?! E dimmi un po’, tu che più mostri di protestare: perché tu hai i capelli biondi, e la tua compagna di banco li ha neri?». La meraviglia cresce: «Oh bella; perché sono venuti così!». «E perché sono venuti così?». «Perché sì!» ed è la bimba stavolta che risponde così. «E perché la rosa è profumata e la camelia non lo è?». «Pesche sì!», rispondono tutte in coro. «E perché la stella alpina fiorisce in montagna, al freddo, mentre gli altri fiori generalmente preferiscono il tepore delle riviere?». «Perché sì! Perché il Signore... perché il Signore l’ha messa là, la stella alpina!». «Ah, ora sì, ci siamo! - esclama la maestra. - Il Signore l’ha messa là! Proprio così! E il Signore che ha fatto tutte le cose di questo mondo ha detto alle rose: Voi avrete un profumo delicato e delizierete con esso le genti; e alle camelie: A voi basterà la vaghezza dei vostri colori; e agli astri del firmamento: Andate, popolate gli spazi e... state su». E la stella alpina fiorisce in montagna perché il Signore vuole così; e la rosa mantiene il suo profumo perché il Signore vuole così; e gli astri... stanno su perché il Signore... vuole così; e tutte le cose create sono... come il Signore le vuole. Sicuro: in tutto l’universo noi vediamo la volontà, la sapienza e la potenza di Dio che è Creatore e Signore di tutto quanto Egli stesso ha voluto che fosse, e che si compiace di governare l’universo a modo suo. Ed Egli solo sa il perché di tutte le cose. Nota apologetica. La Creazione. Per negare l’opera creatrice di Dio, taluni increduli hanno fatto delle supposizioni e teorie che dicono scienza. La scienza è cosa grande e mirabile; ma purtroppo in suo nome si sono dette e si dicono e si scrivono molte sciocchezze per ingannare i semplici. Contro la creazione poi oppongono difficoltà con le quali intendono di negarne la possibilità. Dicono dunque: 1. Col nulla non si fa nulla. Certo, noi col nulla facciamo nulla perché siamo meschine creature; la nostra potenza è così limitata! E perciò per operare noi abbiamo sempre bisogno di qualche cosa; non possiamo compiere nessun’opera se non abbiamo qualche cosa su cui operare e gli strumenti adatti. Invece Dio, che è potenza infinita, non ha bisogno di nulla ed ha fatto esistere l’universo non usando di nulla. 2. Il mondo si è fatto da sé. Ma quello che non esiste non può operare. Osservate una casa, un campanile, una macchina; che cosa pensereste di chi volesse persuadervi che queste cose si sono fatte da sé? Come si sarebbe fatto il mondo? Per operare bisogna prima esistere. 3. Il caso ha fatto il mondo! Ma il caso è qualche cosa che esiste o non piuttosto una semplice parola? Avete mai visto il caso a fare qualche cosa? Una casa, un orologio... Potrebbe esso fare la «Divina Commedia»?, o anche semplicemente un orologio, una macchina, una radio, che sono immensamente meno del mondo? Il caso non esiste, non può dare esistenza alle cose, dare ordine al disordine, dare la vita alla materia, né l’intelligenza al semplice vivente. Come avrebbe stabilito il mirabile ordine dell’universo? 4. Il mondo è eterno. Ma un essere eterno, c’insegnano i filosofi, è un essere necessario, immutabile, infinito. Ora nessuna delle cose che costituiscono l’universo (né tutto l’universo complessivamente) è necessaria in se stessa, nessuna esiste per necessità intrinseca e potrebbe non esistere - tutto è mutabile, soggetto a mille vicissitudini, innovazioni, cambiamenti - tutto è finito. L’universo intero, come ogni cosa che lo costituisce, pur essendo immenso, è finito, limitato. 5. Sono le leggi, le forze di natura! Ma che cosa sono queste leggi e forze? Sono esseri sussistenti, intelligenti?... Come esistono esse e come operano? Gli increduli non si mettono mai decisamente il problema dell’origine prima delle cose; le suppongono esistenti e poi fanno ogni più arbitraria supposizione su di esse. Il problema dell’origine delle cose conduce necessariamente a Dio Creatore. Ed essi che ripudiano questa conseguenza, che aborrono da Dio, contro ragione dicono che il mondo come materia è sempre stato e che le sue forze e leggi hanno fatto il mondo colle sue bellezze, coi suoi esseri, colla vita e ordine che ammiriamo. Attribuiscono alle leggi - ma, e chi le ha fatte queste leggi così sapienti e precise? - le proprietà degli esseri intelligenti. Poveri ciechi volontari! come sono degni di pietà!

Che significa Creatore? Dal Nuovo manuale del Catechista, mons. G. Perardi, L.I.C.E., Torino, 1939. SS n° 7, p. 6 - 7