• Raccontavano che un fratello si recò un giorno dal padre Isidoro, il presbitero, per invitarlo a colazione, ma egli rifiutò dicendo che Adamo fu cacciato dal Paradiso dopo essersi lasciato sedurre dal cibo. «Quindi, tu hai paura di uscire dalla cella?», gli chiese il fratello. «Ho paura, figlio, perché il diavolo come leone ruggente si aggira cercando chi divorare (1 Pt., 5, 8)».

• Egli soleva anche dire spesso che, se uno si dà al vino, non riesce più a sfuggire alle insidie dei pensieri. Infatti Lot fu costretto dalle sue figlie a ubriacarsi di vino, e mediante l’ubriachezza il diavolo lo dispose facilmente a quella iniqua fornicazione (Cf. Gn., 19, 30) (233d-236a).

• Il padre Isidoro disse: «Se tu brami il regno dei cieli, disprezza le ricchezze (Cf. Lc., 18, 24) e aspira alla ricompensa divina».

• Disse anche: «È impossibile vivere secondo Dio se si amano i piaceri e il danaro» (236b).

• Disse anche: «Se praticate l’ascesi di un regolare digiuno, non inorgoglitevi. Se per questo vi insuperbite, piuttosto mangiate (normalmente), perché è meglio mangiare (normalmente) che gonfiarsi e vantarsi».

• Disse ancora: «Bisogna che i discepoli amino i loro maestri come padri e li temano come sovrani; l’amore non deve dissolvere il timore, né questo deve offuscare l’amore».

• Disse anche: «Se brami la salvezza, fa’ tutto ciò che a essa ti conduce».

• Raccontavano che il padre Isidoro fuggiva nella parte più interna della sua cella se dei fratelli si recavano da lui. I fratelli gli dissero: «Padre, perché fai così?». Ed egli disse: «Anche le belve si salvano fuggendo nelle loro tane». Diceva questo per l’edificazione dei fratelli (236bc).

Tratto da Vita e detti dei Padri del deserto, edizione Città Nuova, 1999. 

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