Un giorno il padre Agatone si recò in città a vendere un poco di roba e trovò sul ciglio della strada un lebbroso. Il lebbroso gli dice: «Dove vai?». E il padre Agatone: «In città a vendere merce». «Fammi la carità - gli dice l’altro - prendimi su e portami là». Se lo caricò sulle spalle e lo portò in città. «Dove vendi la roba, lasciami lì», gli disse. E così fece. Quando ebbe venduto un canestro, il lebbroso gli chiese: «A quanto l’hai venduto?». Glielo disse. Ed egli: «Comprami una focaccia». La comprò. Vendette poi un altro canestro. E gli chiese: «E questo a quanto?». Gli disse: «A tanto». Ed egli: «Comprami questa cosa». Gliela comprò. Quando ebbe venduto tutto e stava per andarsene, il lebbroso gli chiese: «Te ne vai?». «Sì». «Fammi un’altra carità - gli disse allora - prendimi su e portami dove mi hai trovato». Agatone se lo caricò sulle spalle e lo riportò in quel luogo. Il lebbroso gli disse infine: «Benedetto sei tu Agatone dal Signore (cf. Gn., 14, 19 e par.) in cielo e in terra» (in tutta la creazione, ndR). Agatone alzò gli occhi e non vide nessuno: era infatti un angelo del Signore, venuto per metterlo alla prova (117cd). Da Op. cit., edizione Città Nuova, 1999.

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