Il padre Poemen raccontò che un fratello si recò dal padre Amoe per chiedergli una parola. Ma durante tutti i sette giorni in cui si trattenne presso di lui, non ebbe alcuna risposta. Congedandolo poi, il padre Amoe gli disse: «Bada a te stesso! (Cf. Gen. 24, 6 e par.). Quanto a me, i miei peccati hanno elevato ora un muro tenebroso fra me e Dio» (Cf. Is. 59, 2). Raccontavano che il padre Amoe, dopo aver cotto cinquanta artabe (più di 50 kg) di pane, perché venissero usate man mano che fosse necessario, le mise al sole. Ma, prima che fossero ben secche, trovò in quel luogo qualcosa che non gli giovava, e disse ai suoi discepoli: «Andiamo via di qua» Ma essi si rattristarono molto. Vedendoli molto rattristati, disse loro: «Vi rincresce per i pani? Vi assicuro che ho visto alcuni fuggire lasciando le finestre verniciate di fresco con dentro rotoli di pergamena. E non chiusero nemmeno le porte, ma se ne andarono lasciandole aperte» (128ab). Da Op. cit., edizione Città Nuova, 1999.

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