Racconta il padre Belmonte che una volta ai «corrotti e ridicoli» Imperatori di Costantinopoli venne in mente la «strana follia di fare un’accanita persecuzione alle sacre immagini». Dalla persecuzione alle immagini quegli Imperatori vennero chiamati iconoclasti. L’Imperatore Costantino Copronimo fu il più zelante degli iconoclasti dell’Oriente. Un santo monaco chiamato Stefano difendeva, con tutto lo zelo possibile, il culto delle immagini, e quindi Costantino era molto in collera con lui. Un giorno l’Imperatore lo fece chiamare a palazzo per interrogarlo alla presenza di molti «vilissimi suoi cortigiani». Il monaco Stefano non si lasciò affatto intimorire e tranquillamente rispose all’Imperatore che i cattolici non prestavano culto idolatrico alle immagini, perchè la venerazione si prestava a Dio, alla Madonna ed ai santi, dalle immagini stesse rappresentati. Quel Costantino però, «come è costume di tutti i superbi e potenti», non volle arrendersi alle ragioni di Stefano, e gridava che bisognava venerare Iddio, Maria ed i santi e calpestare assolutamente ogni immagine che li rappresentasse. Allora Stefano si fece destramente cadere una moneta che aveva l’immagine dell’Imperatore, e poi vi mise sopra il piede: «la calpestò dispettosamente». I «vilissimi cortigiani gridarono subito al sacrilegio», ed accesi di rabbia dissero all’Imperatore che l’insolenza di quel monaco doveva essere punita con la morte. «Come!», rispose Stefano: «vanno alla morte coloro che commettono delitti, e qual delitto ho commesso io?». «Qual delitto, dici? - gridarono tutti insieme - ma se tu hai calpestato l’immagine dell’Imperatore, ed hai fatto questo alla presenza dell’Imperatore medesimo?». Replicò il santo monaco: «Adagio, miei buoni signori, calpestare l’immagine dell’Imperatore non è un delitto, perchè io venero l’Imperatore sì, ma non sono tenuto a venerare e rispettare le sue immagini. E se poi si debbono rispettare e venerare le immagini d’un Imperatore terreno, perchè non si debbono venerare e rispettare quelle dell’IMPERATORE del cielo e della terra?». L’argomento o il ragionamento del monaco Stefano era terribile. Quegli iconoclasti, con l’Imperatore a capo, che cosa risposero? Diedero questa risposta: «Stefano sia condannato alla morte per aver difeso il culto dello sacre immagini e calpestato l’immagine del’Imperatore!» … tirannelli! (tiranni di piccolo potere, ndR) … Ma la storia «dà sempre il fatto loro a questi imbecilli tirannelli, sempre», commenta il padre Belmonte. Intanto anche sotto i nostri occhi vediamo ripetersi la medesima «lurida scena di Costantino Copronimo». Si grida … a squarciagola contro l’idolatria delle immagini sacre e del culto dei santi della Chiesa cattolica, ed intanto si è matti addirittura per il culto di certi … Aspettiamo con calma le lezioni o le vendette della storia! (Tratto da Giacinto Belmonte cappuccino, Op. cit., 1887, con permesso dei Superiori, vol. II, pagine 33 - 35).

A cura di CdP

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