Leggiamo un episodio che si racconta della vita di San Corrado, uomo straordinario. Le sue penitenze, la sua santità, tutto il tenore della sua vita veniva messo abitualmente alla berlina da coloro che formano il nostro più grande nemico che ha nome «mondo». Un giorno certi «uomini di mondo», per poter irridere sguaiatamente alle spalle di San Corrado e, peggio ancora, per ridicolizzare le sue grandi virtù, l’invitarono a pranzo. Era giorno di astinenza, tuttavia i «burattini» fecero servire tutto il pranzo con grasse e succulente pietanze di carne. San Corrado, elevatosi col pensiero a Dio, quasi non si accorse d’essere a quella trappola di tavola e mangiava, si può dire, macchinalmente. Intanto, volgendo il pranzo quasi alla fine, quei compari cominciarono a schernire il Santo, ed uno più ardito disse a Corrado: «Ecco, tu che ti spacci per un astinente e penitente di primo piano, oggi, giorno di magro, hai mangiato carne con noi». E San Corrado rispose: «Io carne? Nulla di tutto questo: io ho mangiato pesce». «Pesce? - gridarono tutti insieme - tu dunque vuoi anche in questa tavola prenderti gioco di noi? Guarda questi avanzi, sono ossa di carne, non lische di pesce. Tu, Corrado, questa volta ti sei mostrato impostore e bugiardo al medesimo tempo». San Corrado, allora, aprì la tovagliola che aveva dinanzi e, col volto ilare, disse ai presenti: «Compiacetevi di guardare qui: ecco le spine dei pesci da me mangiati». Quella brigata di diffamatori, attoniti, sbalorditi, fuor di loro, guardarono, di nuovo guardarono, poi guardarono ancora, e vedendo non ossa di carne, ma spine di pesci, corsero via e, da quel momento, da per tutto si sgolarono a gridare: «Corrado è un santo». Il «mondo» fu, è stato, è al presente e sarà sempre «nemico dei figli di Gesù Cristo». Anzi, una delle prove più evidenti della verità della religione cattolica consiste appunto negli strapazzi, negl’insulti e nelle persecuzioni che i figli veri di questa religione ricevono dai «figli del mondo». E si deve dubitare della saldezza della virtù di quei cattolici che non ricevono insulti, ma carezze dal mondo. Gesù Cristo lascia fare, non punisce (come potrebbe) il mondo al presente, aspettando di punirlo con l’Inferno. Tuttavia, di tanto in tanto, il Figlio di Maria fa sentire il Suo castigo anche adesso.

(Tratto da Giacinto Belmonte cappuccino, Racconti miracolosi, 1887, con permesso dei Superiori, vol. II, pagine 241 e 242).

A cura di Carlo Di Pietro

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