Tutti conoscono che San Simone Stilita [San Simeone] venne così chiamato dalla colonna ove per tanti anni fece una penitenza che fu davvero uno spettacolo agli occhi degli uomini e degli angeli ancora. Or avvenne un giorno che un ladro, il quale incuteva a tutti spavento, inseguito dalla pubblica forza, non avendo più ove fuggire, corse alla colonna di San Simone e vi si strinse tanto con le braccia da avviticchiarvisi come l’edera ad una quercia. Dall’alto della sua colonna il Santo gli chiese il nome. «Io sono, rispose tremando quel disgraziato, io sono Gionata il ladro famoso, che in vita mia non seppi far altro che male, ed ora son venuto ai tuoi santi piedi per soddisfare come posso alla giustizia di Dio». Appena il ladro ebbe finito di pronunziare queste parole, sopravvennero i soldati per prenderlo e condurlo in Antiochia a giustiziarlo. Però quei soldati, avendo un grandissimo concetto della virtù di San Simone, gli vollero domandare il permesso di poter mettere le mani addosso a colui che stava così strettamente abbracciato alla sua colonna. Lo Stilita allora rispose così: «Figliuoli, io non chiamai in questo luogo il malfattore: ve lo menò la Provvidenza di Colui ch’è più forte certamente di tutti voi. Lasciatemelo dunque e andatevene colla pace di nostro Signore Gesù Cristo, tutti e subito». I soldati partirono e il ladro rimase con le sue braccia come incatenato a quella colonna portentosa. Trascorsi sette giorni, quel penitente si volge a San Simone e gli dice con fievole voce: «Padre, io vorrei lasciare la tua compagnia». «Troppo presto, gli risponde subito San Simone, ti ha preso il tedio della vita penitente: vuoi tornare ai tuoi delitti e rapine?». «No, risponde il ladro: il buon Dio mi ha concesso una vera contrizione dei miei traviamenti: per me tutto è terminato». Dette queste parole, era già morto. Coloro che in questo secolo rubano a man salva e mettono alle croci la povera umana famiglia, dovrebbero meditare il caso del ladro che morì abbracciato alla colonna di San Simone. Preghiamo per la conversione di tanti ladri, i quali, sovente, vogliono apparire galantuomini! [N.B. Il ladro che si dichiara pentito e, pur avendone la possibilità, non restituisce a chi ha rubato, né si impegna sinceramente a farlo, questi non è veramente pentito e non viene affatto perdonato da Dio]. [N° 82, da Racconti Miracolosi, P. Giacinto da Belmonte, 1887, Vol. II, pagine 278-280].

A cura di Carlo Di Pietro

intro-racconti-miracolosi.jpg