1920. Un giovane romano, quindicenne di eccezionale levatura spirituale e passione culturale, precisa nel suo Diario «il sogno grande del Cattolico Italiano... riunire al seno immenso della Chiesa la smarrita pecorella d'Italia, la diletta mia Patria». Ed impegna a «combattere e pregare in modo da modificare il nostro Paese, il nostro Popolo, riavvicinandolo alla Sede gloriosa di Pietro» così da poter vedere «il Pontefice circondato da 40 milioni di Italiani ferventi Cattolici, governati da un saggio e Cattolico Governo, benedetto da DIO, scudo e difesa della S. Sede». 1942. Quel giovane, Sacerdote al servizio della Nunziatura Apostolica in Argentina, con l’animo straziato nella visuale della tragedia incombente sulla Italia, ottiene dal Direttore Spirituale il permesso di fare a DIO l'offerta della vita. La Divina Misericordia sembra prontamente accogliere questo slancio generoso, e Giuseppe Canovai, quasi oblazione santa, primizia di riscatto, del Clero Italiano, l'11 novembre termina a 37 anni il suo pellegrinaggio terreno esultando: « ... non avrei mai creduto fosse così bello morire!». 1943. Sorge in Roma un Partito denominatosi Centro Politico Italiano, ad opera di tre Cattolici vincenziani, con l’impegno statutario di realizzare nella politica italiana i Principii Cattolici. Ignari della aspirazione e dell’oblazione di Canovai, postisi sotto la Sua Intercessione presso l'Altissimo, formulano l'Appello dell'Alleanza Italiana, che qui ristampiamo, ed ammoniscono che «l’Italia si è sempre rialzata dalle sue sventure quando ha riamato DIO». Pionieri di un crescente numero di Laici dediti all'azione politica, animati da incrollabile fiducia nei destini del loro Popolo, concludono l’Appello invitando: «ITALIANI! Giuriamo al SIGNORE consacrando l’Italia al Suo Sacratissimo CUORE ed al CUORE IMMACOLATO di MARIA!». A cura dell'Avv. Carlo Francesco D'Agostino. Prosegue nel PDF ...

Del Centro Politico Italiano abbiamo già parlato in numerosi articoli di teologia politica, esponendo alcune nostre riserve e/o precisazioni. Non ci ripeteremo. 

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Per inviare una donazione a Sursum Corda Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF ocr cliccare qui.

Consacrazione dello Stato al Sacro Cuore di Gesù ...

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