Abbiamo imparato che la Chiesa reclama «il riconoscimento dell’uguaglianza tra tutti nell’inviolabilità dei diritti personali» di natura (Pio XII, Messaggio di Natale 1949). Tuttavia è evidente che fra gli uomini esistono disuguaglianze che sembrano opporsi al principio di uguaglianza essenziale (ogni uomo/donna = immagine e somiglianza di Dio). Analizzeremo queste disuguaglianze in base alle loro cause e nell’ordine di appartenenza, risolvendo cristianamente - ovvero cattolicamente - il problema: contro ogni insidia rossa e socialisteggiante.

Ci sono intanto le disuguaglianze individuali (1° gruppo): di sesso, di salute, d’intelligenza, di talento, etc. Altre disuguaglianze sono connesse - ricorda il Guerry, (Op. cit., pag. 69) - alla diversità di funzioni (2° gruppo), che implica la buona organizzazione di una società: «ad una nazione occorrono uomini che adempiano alle funzioni pubbliche ed altri che esercitino le varie professioni necessarie od utili al bene comune». Ebbene, queste «richiedono tutte attitudini e qualità diverse».

Come insegna Papa Pio XII nel suo Radiomessaggio di Natale del 1944, è particolarmente necessario che le funzioni pubbliche siano esercitate da uomini capaci, virtuosi e di grande fede, altrimenti «[…] in uno Stato democratico lasciato all’arbitrio della massa [o sovranità popolare, ndR] sopravvivono soltanto, da una parte, le vittime illuse del fascino appariscente della democrazia […]; dall’altra parte, i profittatori [demagoghi o canaglie, ndR] più o meno numerosi che hanno saputo, mediante la forza del danaro o quella dell’organizzazione, assicurarsi sugli altri una condizione privilegiata e lo stesso potere».

Notiamo pure (3° gruppo) «disuguaglianze di condizioni nel possesso dei beni dello spirito, di fortuna, di posizione sociale» (Mons. Guerry, Ivi.). Uomini benestanti e laboriosi «riescono a farsi delle situazioni brillanti; mentre erano, in partenza e come famiglia di origine, in una condizione sociale modestissima». Tuttavia, «accanto al merito, esistono differenze connesse ancor di più [...] all’eredità ed alla rete di relazioni». Nel 4° gruppo riuniamo quelle disuguaglianze esistenti «in conseguenza del peccato degl’individui, dei profittatori senza scrupolo, disumani, e che arrivano [ai loro scopi, ndR] con tutti i mezzi» (Ibid.). In conclusione, ed in parte già come conseguenza, possiamo constatare le diversità (5° gruppo) che dipendono dal disordine della società (es. opulenza contro denutrizione).

La Chiesa cattolica - la Chiesa del vero Dio come risolve questi problemi? Non esauriremo tutti gli argomenti in un singolo articolo. Davanti alle disuguaglianze connesse alla natura (1° gruppo), la Chiesa discerne il vero disegno di Dio. Quanto alle disuguaglianze dei sessi, per esempio, la Dottrina sociale della Chiesa afferma l’uguaglianza dei diritti fondamentali della donna in parità con l’uomo quanto alla loro dignità di persone: «nella loro dignità personale di [creature] di Dio, l’uomo e la donna sono assolutamente uguali» (Pio XII, Allocuzione alle donne d’Italia, 21 ottobre 1945). Sebbene la falsa storia oggi millanti e rivendichi ben altro, è stata soprattutto la Chiesa a «liberare la donna da una schiavitù degradante, contraria alla sua natura» (Guerry, Op. cit., pag. 70).

Spiega ancora il Santo Padre che è proprio il rispetto dell’ordine naturale che vincola a confessare le diversità dei doni, delle inclinazioni e delle disposizioni naturali nell’uomo e nella donna: «ve ne sono di quelle proprie soltanto dell’uomo o della donna, ovvero che si trovano loro attribuite in grado e valore diversi le une più all’uomo, le altre più alla donna, a quel modo che ad essi la natura ha dato anche distinti campi ed uffici di attività» (Allocuzione ai giovani di Azione cattolica, 24 aprile 1943). Tali particolari caratteri che distinguono i due sessi hanno eco nella vita familiare e nella vita della società: «[è impossibile sconvolgere quest’ordine naturale], senza che la natura stessa torni sempre a ristabilirlo» (Allocuzione alle donne d’Italia, 21 ottobre 1945). Prosegue …

Carlo Di Pietro da Il Roma