Comunicato numero 190. Brevi cenni sull’Epifania e sui Magi

Stimati Associati e gentili Sostenitori, auguriamo un santo 2020 a tutti voi. Vi ricordiamo, inoltre, che nella sezione riservata del sito è disponibile il Rendiconto economico annuale. Siete pregati di accedere con Login, di prenderne visione e - se lo ritenete opportuno - di approvarlo. Come già accennato precedentemente, per qualche tempo sospenderemo le abituali spiegazioni del Vangelo - dalla «Vita di Gesù Cristo» - a cura dell’Abate Ricciotti e dedicheremo le nostre attenzioni ad altre tematiche.

• Festa di amore. Epifania significa manifestazione. Gesù si manifesta ai pagani, ai Magi. Si era manifestato ai pastori, rappresentanti del popolo Ebreo; poi si è manifestato ai Magi, rappresentanti di tutta l’umanità pagana. È l’amore di Gesù Bambino che invade il mondo, per riempire di amore e di grazia le anime nostre. È la festa dell’amore di Gesù per tutti gli uomini. La Chiesa la celebra con grande solennità, e ci invita a baciare Gesù Bambino. Amiamo Gesù vero unico Dio.

• Festa di luce. Gesù, che si era fatto annunziare ai pastori per mezzo di un Angelo, si fa annunziare ai pagani per mezzo di una stella. Gesù chiama in vari modi. I Magi, uomini dotti e ricchi, erano venuti a conoscenza che il popolo ebreo era in attesa del gran Re; e sapevano che sarebbe stato annunziato da una stella speciale in cielo. Vista la stella, partirono con doni. La stella li guidava. Per trovare Gesù ci vuole una guida. Il Romano Pontefice ed il Magistero siano la nostra guida.

• Festa di incontri. I Magi, col loro seguito, s’incontrano con Gesù. La vita è piena d’incontri, dalla culla alla tomba... E, ogni incontro porta delle conseguenze... Che cosa è l’incontro dell’anima con Gesù?... Che videro, che sentirono, che dissero, che fecero, che provarono i Magi?... Nessuno potrebbe dirlo. Gesù riempì i Magi di celesti dolcezze, in proporzione della generosità da essi usata nell’affrontare i sacrifici del viaggio. Gesù si manifesta a noi, in proporzione della nostra generosità nel cammino della vocazione. Qual è lo spirito di sacrificio che accettiamo per dedicarci al nostro progresso spirituale ed intellettuale?

• Una stella. Sapevano i Magi, per antica tradizione, che il mondo avrebbe avuto un gran Re, inviato dal Cielo, e che sarebbe nato nella Giudea, allorché nel cielo sarebbe apparsa una stella speciale. Vista la stella, dunque, capirono, e Lo andarono a cercare. Non si erano sbagliati. Gesù era veramente nato, ma non sapevano il luogo preciso; perciò partirono, e cercarono notizie in Gerusalemme, presso la corte di Erode. Consideriamo la prontezza e diligenza dei Magi. È così che si cerca Gesù. Non facciamoci distrarre della mondanità.

• Una losca figura. Il re Erode si turba nel sentire la nascita di un altro Re nella Giudea; ma nasconde il suo turbamento, e prepara i suoi piani perversi, che avranno come risultato la strage degli Innocenti. L’ambizioso, l’ipocrita, il sanguinario resta sempre quel maligno che si è rivelato in tutta la sua vita passata. Egli non sa nulla della nascita di Gesù, che, tuttavia, non è molto lontano dalla sua reggia. Deve interrogare i dotti della sua corte per sapere cosa dicessero le profezie; poi, raccomanda ai Magi di fare ricerca del nuovo Re, e di ritornare da lui per informarlo. Chi vive in peccato resta nell’ignoranza di Dio, che è l’unico suo bene. Fuggiamo il peccato.

• Gesù Bambino. Partiti da Erode, usciti da Gerusalemme, i Magi rividero la stella. La seguirono. Ed essa si fermò in Betlemme, sul luogo preciso dove stava Gesù. I Magi, finalmente, dopo tante incertezze e fatiche, trovano Gesù. Che gioia!... Dalla culla del Figlio di Dio umanato, partì una grazia speciale, che trasformò il cuore di quei generosi viaggiatori. Per vedere Gesù, e ricevere i suoi doni, bisogna saper affrontare gli immancabili disagi delle faticose ricerche. Raccoglimento, preghiera, studio, ubbidienza, duro lavoro, doveri, ecco il faticoso cammino che ci condurrà a Gesù! Accettiamo di buon cuore tutto questo.

• Cosa cercano. I Magi cercavano un bambino, che sarebbe stato il Re dell’universo, quindi, anche il loro Re. Era doveroso, dunque, andarlo a trovare e fargli omaggio. E partirono, affrontando gravi disagi e recando doni. Che discorsi facevano per la via? Come si figuravano di trovare la culla del nato Re? La loro fantasia era in piena attività. Non sapevano pensare ad altro che al fasto e al lusso dei Re terreni, portandolo alle più alte proporzioni. Lavoro di tanta fantasia... Nulla corrisponderà alla realtà. Non viviamo di fantasia. Non abitiamo in un mondo di sogni e di fate. Impariamo ad essere riflessivi, prudenti, saggi. Non esponiamoci a fatali delusioni.

• In una povera casa, i Magi trovano Gesù Bambino con la Madre e San Giuseppe. La grazia li sostenne: altrimenti non avrebbero potuto crederlo. E si prostrarono. Ora è Gesù stesso che illumina, sostiene, riempie di fede e di amore i loro cuori. Nulla di questo era passato per la loro fantasia. I doni di Dio non si sanno immaginare. Sono superiori ad ogni nostro pensiero e desiderio.

• Il cuore dei Magi è trasformato. Quel santo Bambino, che aveva fatto sussultare di gioia Giovanni Battista, nel seno materno, che avrà operato nei Magi? Videro Dio : videro il paradiso: gustarono la felicità, che solo Dio possiede e può dare a quelli che lo amano. E, prostrati, Lo adorarono. Chi si avvicina al fuoco si riscalda. Chi si avvicina a Dio si divinizza. Stiamo vicini a Gesù, doniamoci a Lui ed Egli si darà a noi.

Ispirato agli scritti del Canonico Muscolo, da «Meditatio mea».

CdP