Comunicato numero 209. La Chiesa e lo Spiritismo[In alto lo stemma della teosofia]. Stimati Associati e gentili Sostenitori, purtroppo con il cosiddetto illuminismo abbiamo assistito alla vastissima diffusione di ogni superstizione, della stregoneria e, soprattutto, dello spiritismo. Spiritismo, sedute medianiche, tavola Ouija, interrogazione dei defunti, prodigi!!! Parole udite spesso, parole che gettano nell’animo talora un senso di sgomento e di paura; talora una forte curiosità di conoscere più in particolare quanto contengano in sé. Questo vago sgomento, questa forte curiosità passano, ma lasciano sempre in noi un punto interrogativo: «Quale è l’atteggiamento della Chiesa e dei cattolici di fronte allo spiritismo?». Affrontiamo prudentemente l’argomento con l’aiuto del volumetto SOS «La Chiesa e lo Spiritismo», Ferdinando M. Palmés, Serie V, n° 89, imprimatur 1943.

• Spesso gli spiritisti hanno tentato di sfigurare, falsificandolo, l’atteggiamento della Chiesa, non favorevole alle loro dottrine; e d’altra parte vi sono molti i quali, sebbene non professino lo spiritismo, sanno confusamente che la Chiesa Cattolica, sin dal primo apparire dello spiritismo, ha assunto un atteggiamento di aperta opposizione, ma ne ignorano i limiti, la portata e i motivi. Per procedere ordinatamente ed evitare confusioni, dobbiamo tener presente che altro è l’insegnamento ufficiale del Magistero ecclesiastico, insegnamento accettato unanimemente da tutti i cattolici, altro sono le opinioni di alcuni cattolici, che riguardo qualche punto particolare possono essere e di fatto sono tra di loro discrepanti, pur mantenendosi nei limiti della ortodossia. Dobbiamo inoltre distinguere due ordini generali di questioni, che, pur avendo relazioni vicendevoli, sono però completamente indipendenti per quanto riguarda l’atteggiamento della Chiesa di fronte allo spiritismo: 1° Al primo ordine appartengono questioni che riguardano le dottrine e le pratiche superstiziose degli spiritisti; 2° Al secondo si riducono tutte le questioni che si propongono o che possono proporsi sulla natura dei fatti addotti dagli spiritisti come fondamento delle loro pratiche e dottrine.

La Chiesa contro le dottrine e la pratica dello spiritismo. Quanto alle dottrine e pratiche dello spiritismo la Chiesa sin dal principio si è dimostrata evidentemente contraria, ha continuato ad esserlo, e lo sarà sempre. Se si può notare qualche cambiamento nell’atteggiamento della Chiesa riguardo alla pratica, è soltanto un senso di maggior severità nella proibizione fatta ai cattolici di prender parte, sotto qualunque pretesto, alle sessioni spiritiche. I documenti ufficiali, con cui la Chiesa ha condannato lo spiritismo, sono per lo più lettere pastorali di vescovi, o decreti di concilii diocesani o provinciali (Notevole specialmente il decreto del Secondo Concilio di Baltimora, Stati Uniti, nel 1866) e pochissime decisioni della Santa Sede. E queste decisioni della Santa Sede non sono solenni definizioni ex cathedra; non ne valeva la pena, perché lo spiritismo non ha dottrina sua propria e ben definita, ma soltanto un cumulo indigesto di un gran numero di errori mille volte confutati ed infallibilmente condannati dalla Chiesa; mentre le sue pratiche non differiscono sostanzialmente da quelle di molte altre sette ed eresie che sono andate comparendo di tempo in tempo. Perciò le decisioni della Santa Sede si riducono a pochi documenti del Santo Uffizio. Di questi il più ampio e nello stesso tempo il più antico, è la lettera enciclica che il Santo Uffizio diresse a tutti i Vescovi dell’Orbe cattolico il 4 Agosto 1856 sulla liceità o illiceità del cosiddetto magnetismo, incaricandoli di vigilare sugli abusi e sulle superstizioni che vi si mescolavano, tra le quali deve segnalarsi la pretesa evocazione delle anime dei defunti, pratica propria dello spiritismo. Ecco tradotte dal testo latino le parole che più c’interessano: «Quindi (derivano) i prestigi del cosiddetto sonnambulismo e chiaroveggenza, prestigi ai quali donne senza decoro s’abbandonano sotto l’azione di passi, dove non sempre è rispettato il buon costume. In questo stato esse van dicendo che vedono cose occulte d’ogni genere, e con temeraria audacia presumono tener discorsi di religione, evocare le anime dei defunti, ricevere da loro risposte, svelare cose ignote e lontane, con il che certamente procurano grandi guadagni a sé e ai loro impresari. In tutto ciò, qualunque sia la parte che vi abbiano l’artifizio e la prestidigitazione, poiché si ricorre a mezzi naturali per ottenerci effetti che eccedono l’ordine della natura, vi si trova una pratica del tutto condannabile, infetta d’eresia e di scandalo contro i buoni costumi». (D.B., Enchiridion, n. 1654). L’ultima risposta data in questa materia è quella della Congregazione del Santo Uffizio, in data 27 Aprile 1917 (Acta Apostolicae Sedis, 1° Giugno 1917, pag. 268): «Al dubbio se sia lecito, o col cosiddetto medium o senza di esso, impiegando o no l’ipnotismo, assistere a locuzioni o a manifestazioni spiritistiche di qualsivoglia specie - anche sotto colore d’intenti onesti e pii - sia interrogando le anime e gli spiriti, sia ascoltando i responsi, sia assistendo come semplici spettatori, anche con la dichiarazione tacita od espressa di respingere qualsiasi solidarietà con gli spiriti maligni»; gli Eminentissimi Cardinali della Congregazione risposero: «Negativamente in tutto». Oltre a questi due documenti, vi sono poche altre risposte del Santo Uffizio a casi particolari, .’in cui si ripete sempre la formula: «Prout exponitur, non licere». Nella forma con cui si espone il caso, non è lecito. È quindi fuor di dubbio che la Chiesa si oppone alle dottrine e alla pratica dello spiritismo.

I motivi della proibizione della Chiesa. II motivo di questo atteggiamento della Chiesa si è che le dottrine sostenute dagli spiritisti sono apertamente false e opposte al Dogma cattolico, almeno in gran parte delle loro asserzioni; e la pratica è superstiziosa e moralmente deleteria. Anzitutto le pratiche dello spiritismo, in qualunque modo esso venga esercitato, sono sempre superstiziose; è superstizione infatti pretendere di comunicare sperimentalmente con le anime dei defunti o degli spiriti dell’aldilà, e con queste comunicazioni cercare di ottenere delle conoscenze di ordine naturale o soprannaturale, che sorpassano il campo della scienza raggiungibile dall’intelletto umano con le sue forze naturali. E poiché la superstizione è sempre intrinsecamente illecita, basterebbe questo solo motivo per dichiarare che lo spiritismo è proibito dalla legge naturale, anche senza un intervento positivo (ossia dichiaratorio, ndr.) della Chiesa. Ma per questo solo motivo non sarebbe proibita la semplice assistenza passiva alle sedute spiritiche senza intenzione di prendervi parte e solo per curiosità o per rendersi conto di quanto vi si compie. Se dunque la Chiesa proibisce anche la semplice assistenza (decreto del 1917) ciò vuol dire che vi sono anche altri motivi; e questi sono il pericolo di perversione morale e religiosa, e lo scandalo. Infatti, anche prescindendo dal comportamento morale di quelli che partecipano alle sedute, e che non sempre è quale dovrebbe essere, (sarebbero necessarie non poche pagine per esporre le immoralità a cui dan luogo bene spesso quella sedute, tenute in un ambiente semi-oscuro con la promiscuità dei due sessi), non si può dubitare che le dottrine riferite dai medium, come ricevute dall’aldilà, sono non di rado contrarie ai dettami della morale cristiana e sempre opposte, almeno implicitamente, alle verità rivelate. L’opposizione dello spiritismo alla verità rivelata è evidente, poiché le sue dottrine, sebbene talora si presentino esposte con formule analoghe a quelle del cristianesimo, sono in gran parte, se non del tutto, contrarie a quelle del Dogma cattolico. False sono le opinioni degli spiritisti intorno a Dio, agli spiriti, all’anima dell’uomo; false e contro la fede le sue asserzioni sul fine dell’uomo e sulle pene e i premi dell’altra vita, sulla divin tà di Gesù Cristo, sulla Ss.ma Vergine, sui santi e su tutto l’ordine soprannaturale. Di conseguenza è chiaro che quanti assistono alle sedute spiritiche, anche solo per semplice curiosità, corrono un grave pericolo di perversione, sia per la fede che per la morale, e tale pericolo a causa delle circostanze è maggiore di quello che si dia nella lettura di opere empie od immorali. E portiamo qui la testimonianza di uno che per lunghi anni credette di trovare nello spiritismo la soluzione di tutti i suoi dubbi (Costantino De Simone Minaci, «I limiti dello spiritismo» in FIDES, Settembre 1942 pag. 425). «Nelle sedute medianiche, nelle retrostanze delle massonerie del tempo, (al principio del secolo) nelle famiglie degli adepti si rifaceva la carta teologica dell’universo spirituale, e dalle relazioni degli spiriti sorgevano questi dogmi: eternità della materia, pluralità dei mondi, reincarnazione delle anime, Gesù Cristo gran Maestro della verità che si rivelava non Dio, non Figlio unigenito del Padre, non seconda persona della SS.ma Trinità, ma, annunciatore come lo erano stati Budda, Confucio, Maometto... Il risultato più vicino era che coloro che erano presi in questo creolo magico di esperimenti si allontanavano dalle verità cristiane, e i cattolici tiepidi ... finivano per dubitare della Bibbia. Conosco io persone che, pur ritenendosi ancora cristiane, non si recavano più alla Messa o ai culti, e meno alla comunione. Esse si convincevano di aver conosciuto il nucleo di tutte le religioni, con stupido orgoglio si credevano superiori ai loro fratelli che consideravano catecumeni ...». Finalmente ultimo motivo della proibizione della Chiesa è lo scandalo che darebbe agli altri chi, anche senza correre pericolo di pervertirsi, o di essere ingannato dai medium e dagli spiritisti, si permettesse di partecipare alle loro sedute. La sua partecipatone infatti, specialmente se si trattasse di persone di una certa autorità, indurrebbe molti altri a seguire il suo esempio, con tutto il seguito d’inconvenienti già considerati prima. Orbene la Chiesa cattolica, che in tutti i tempi è stata fedele al suo divino mandato di conservare integro il deposito della fede e di preservare i fedeli da tutto ciò che può nuocere alla loro salute eterna, non poteva venir meno al suo dovere anche nella presente questione. E perciò non ha mancato di avvertire i fedeli, e continuerà ad avvertirli, dei gravi pericoli che le dottrine e la pratica dello spiritismo presentano per la fede, i buoni costumi e la religione. E ne viene di conseguenza la proibizione di prender parte, in qualsiasi modo, alle sedute spiritiche.

La Chiesa contro la scienza. Vi è chi nella proibizione della Chiesa ha voluto vedere un attentato alla libertà della scienza. Nulla di più falso. Infatti le pretese ricerche psicologiche degli’ spiritisti (e anche dei metapsichici) non sono che una parodia delle ricerche ed investigazioni scientifiche, e perciò la Chiesa, nel proibire alle persone incolte la partecipazione alle sedute spiritiche, non solo non compie nulla contro la libertà della scienza, ma anzi allontana quegli elementi che sono evidentemente inetti a far progredire d’un sol passo la vera scienza e ne garantisce la serietà. Del resto quando le folle si entusiasmano per lo spiritismo, e improvvisano esperienze spiritiche, organizzano gabinetti oscuri, consultano le tavole giranti o i medium, non sono mosse dall’amore disinteressato della vera scienza e del vero progresso (da non confondere col diabolico progressismo, ndr.). Quello  che si cerca e si desidera - anche a costo d’una perturbazione cerebrale - è di entrare in comunicazione con l’aldilà, di svelare il mistero d’oltretomba e giungere ad incontrare quelli che la morte strappò ai nostri occhi e al nostro affetto. Questa non è scienza, è superstizione.

I limiti della proibizione della Chiesa. Si replicherà che la Chiesa, con la sua proibizione, pone nella impossibilità morale di studiare i fenomeni spiritici non solo il volgo, ma anche gli specialisti e gli scienziati, specialmente i cattolici, i quali non potranno esaminare e decidere per propria esperienza quanto di vero o di falso vi sia nelle asserzioni degli spiritisti. Questa difficoltà si fonda sopra un falso presupposto. I moralisti e i canonisti interpretano in due modi diversi i limiti del decreto del Santo Uffizio del 1917; ma in entrambi i casi non è precluso agli scienziati cattolici lo studio immediato dei fenomeni spiritici. Alcuni seguono l’interpretazione del P. Vermeersch (Theol. Mor. Principia, Reponsa, Consilia, Roma, 1924, Tom. II, n. 248), secondo il quale non si può dire che assista come semplice spettatore l’uomo di scienza che voglia intervenire alle sedute medianiche, per scoprire e denunciare le frodi, per screditare questa pratica superstiziosa e per prevenire l’errore di molti. Sicché nel caso che sia rimosso lo scandalo altrui, e specialmente se i superiori ecclesiastici giudichino opportuna la sua partecipazione, questa, secondo il Vermeersch, non sarebbe inclusa nella proibizione del Santo Uffizio. Altri moralisti ritengono che il medesimo decreto non ammetta eccezioni, ma tutti convengono che la Chiesa, quando non si tratta di cooperazione formale alla superstizione, e rimosso il pericolo di perversione e di scandalo, può dispensare dalla legge generale, dando licenza di assistere alle sedute spiritiche, per studiare in modo veramente scientifico la vera natura dei fenomeni che vi si svolgono. Che se le ricerche seriamente scientifiche da parte di cattolici sinora sono state scarse, la colpa non è della Chiesa, bensì proprio degli spiritisti, i quali esigono da chi assiste delle condizioni assurde, che una scienza imparziale non può accettare se non vuol restare vittima delle frode e della superstizione.

I fatti. Non è così facile rispondere al secondo ordine di questioni riguardanti la natura dei fatti addotti dagli spiritisti, perché troppe sono le domande che si fanno e si devono fare. Dobbiamo enumerarle ? Eccole: 1° I fatti allegati dagli spiritisti sono autentici, almeno alcuni, o sono tutti veramente apparenti o illusori, dovuti al trucco e alla prestidigitazione ? 2° Ammesso che alcuni di questi fatti siano autentici, quale è la loro natura in relazione alla scienza naturale? 3° Data la necessità di ammettere, almeno in alcuni casi più notevoli, l’intervento di uno spirito, quale è to spirito che si comunica: Anime di defunti? Spiriti buoni? Spiriti cattivi? Come si vede sono molte e diverse le questioni. Qualcuno vorrebbe sentire qui più a lungo la parola della scienza; ma questa trattazione esamina l’atteggiamento della Chiesa. Perciò per una più esauriente risposta scientifica alle prime due domande, rimandiamo il lettore all’approfondito libro sullo spiritismo di  Fernando Palmés:  «Metapsiquica y espiritismo», Razon y fè, Madrid, 1932.

Che dice la Chiesa? Vedremo più avanti la risposta alla terza domanda sulla natura dello spirito che si comunica. Per ora fermiamoci a considerare che dice la Chiesa a proposito delle prime due domande. L’atteggiamento ufficiale della Chiesa è stato finora, salvo errore, quello di una completa astensione: essa ciò non ha studiato e giudicato i singoli fatti, né ha proibito agli scienziati cattolici di trattarne. E ne trattarono teologi, filosofi, psicologi, moralisti cattolici: scrissero e dedussero molto sull’autenticità, natura ed interpretazione della fenomenologia propria dello spiritismo; ma la Chiesa non si è pronunciata per nessuna delle molteplici e contrarie loro opinioni. Non già che la Chiesa non abbia il potere di dichiarare quale sia la verità anche in questa materia quando lo credesse opportuno; né la trattiene l’aspetto straordinario dei fatti spiritici; né molto meno li giudica impossibili. Infatti sono senza numero i fatti meravigliosi e straordinari attorno ai quali la Chiesa si pronuncia ufficialmente, principalmente nelle cause di beatificazione e di canonizzazione dei Santi; ora rifiutandoli, perché non sono provati a sufficienza o perché li giudica illusori; ora approvandoli come autentici, e anche come preternaturali o soprannaturali dando ai fedeli la sicurezza che non cadranno in errore ammettendoli come tali. Lungi da noi dunque l’affermare che la Chiesa non abbia mai detto nulla riguardo a fatti meravigliosi e straordinari; ma affermiamo che finora la Chiesa nei suoi documenti ufficiali non ha deciso nulla sulla natura dei fatti spiritici.

I cattolici che ne dicono? Dalla libertà di discussione lasciata dalla Chiesa col non pronunciarsi su questo punto, nacquero tra i cattolici molte diverse opinioni: alcune appena divergenti tra loro, altre proprio contrarie, tutte però dentro la più pura ortodossia, e senza opporsi in nulla all’atteggiamento della Chiesa.

Intendiamoci sui termini. Siccome i fatti studiati, presi in considerazione e a lungo discussi, sono fatti meravigliosi, premettiamo una breve delucidazione sul termine meraviglioso. C’è il meraviglioso antiscientifico, scientifico, prescientifico, estrascientifico. Il meraviglioso antiscientifico è il meraviglioso apparente, ottenuto per trucco o per arte di prestigiatore. Anche i ciarlatani e i saltimbanchi sono maestri in quesito. Meraviglioso scientifico è ciò che è realmente meraviglioso, e che è nondimeno realmente conosciuto dalla scienza attuale nella sua natura, cause e leggi, così ad esempio il telegrafo, la radiotelefonia, l’aviazione. Meraviglioso prescientifico è ciò che, essendo rigorosamente autentico, non trova ancora nella scienza attuale la sua spiegazione, che tuttavia si spera di trovare in un prossimo o lontano futuro, quando la scienza abbia progredito di più. Ad esempio si possono mentovare i fenomeni di telepatia, e forse anche quelli di telecinesi. Col nome di telepatia s’indica l’intercomunicazione d’individui, posti anche a molta distanza, ottenuta con mezzi diversi dall’ordinario, e che si esplica in particolari sensazioni. Oggi da molti ogni trasmissione di pensiero, ottenuta indipendentemente dai sensi, dicesi telepatia, anche se si ottiene tra persone vicine. La parola telecinesi è un neologismo introdotto recentemente per indicare una serie di fenomeni in cui degli oggetti si muovono senza alcun contatto con la persona che si ritiene sia la causa del movimento. Alla telecinesi appartengono le tavole giranti ed i vari fenomeni di levitazione. Il meraviglioso prescientifico, col progresso della scienza passa ad essere meraviglioso scientifico: così la radiotelefonia è oggi meraviglioso scientifico, mentre un tempo forse sarebbe stata classificata meraviglioso prescientifico. Meraviglioso estrascientifico è quello che non solo non trova spiegazione nella scienza attuale, ma che inoltre presenta tali caratteri di opposizione alle leggi della natura, che la scienza, per quanto possa progredire in futuro, non potrà mai spiegarlo, salvo che ammetta come false le certissime leggi di natura che ora conosce. Esempio del meraviglioso estrascientifico è la risurrezione d’un morto.

I fatti spiritici sono autentici? Dicendo fatti intendiamo fatti meravigliosi; per questo abbiamo premesso il precedente paragrafo. Autentico per noi equivale a non finto, non fraudolento o non illusorio. La opinione unanime di tutti, senza eccettuare gli stessi spiritisti (che non siano giunti ancora al grado supremo del loro fanatismo), è che non tutti i fatti spiritici sono autentici: si riconosce che non mancò né la frode né l’illusione. Solo qualche volta, o molto spesso o sempre? Non mancano coloro che stanno per quest’estremo, mostrandosi assolutamente scettici su quanto riguarda lo spiritismo. Molti invece preferiscono affermare che nello spiritismo vi sono fatti autentici, in maggiore o in minore numero. La prima opinione, che nega l’autenticità a tutti i fatti spiritici, non può essere ragionevolmente sostenuta. Così ad esempio sembra che non si possa proprio negare che i medium nelle loro estasi cadano nella- ipnosi, non in un modo finto ma in un modo reale; infatti allora accadono in essi i fenomeni propri di questo stato di mente. Nemmeno possono dirsi una finzione la scrittura automatica - che consiste nel fatto che il medium si ponga a scrivere sotto un impulso apparentemente esteriore e senza aver coscienza di quello che scrive - o i moti delle tavole, potendo intervenire il contatto in modo incosciente e non per trucco, da parte del medium e dei circostanti, né si possono mettere in dubbio altri fenomeni psicologici reali. Tutti fatti però, che, per un erudito psicologo, cadono nel meraviglioso scientifico.

Natura dei fenomeni spiritici.  Risolto il primo interrogativo sulla autenticità dei fenomeni in questione, eccoci al secondo: qual è la natura del meraviglioso di questi fatti? Si riducono tutti al meraviglioso scientifico o prescientifico, ovvero appartengono anche all’estrascientifico? I cattolici, sebbene, conseguentemente alla dottrina cattolica, non possano accettare certe spiegazioni superstiziose, tuttavia non convengono in una sola interpretazione: varie sono le loro opinioni. Le diverse soluzioni della questione si possono ridurre a tre.

Soluzione positivista. I fautori di questa soluzione dicono: il meraviglioso spiritico non è e non può essere che un meraviglioso scientifico o prescientifico: quindi ogni fatto autentico deve avere una spiegazione nella scienza attuale o nella futura. (Notiamo che questo modo di ragionare è applicato dai positivisti anche ai fatti meravigliosi dei Santi). Sostengono quest’opinione un gran numero di studiosi delle scienze positive; costoro, a cagione di una formazione filosofica deficiente o per essere abituati a non trattare che di fenomeni concreti e sensibili, negano ogni valore alle conclusioni filosofiche e non ammettono altro sapere che quello chiamato positivo e sperimentale. Tutti stono in grado di capire che quest’opinione non risolve la questione, per ciò stesso che nega a priori i fatti preternaturali. Ordinariamente i positivisti non sono veri cattolici.

Soluzione metapsichica. I metapsichici sono convinti d’essere arrivati, con i loro procedimenti, alla constatazione sperimentale dell’autenticità di non pochi fatti o conoscenze nuove, inesplicabili per le facoltà normali. Questi fatti - dicono - sarebbero così incompatibili con la scienza attuale, che il loro studio e sistemazione darà vita a una nuova scienza naturale, la metapsichica, scienza rivoluzionaria che sconvolgerà la scienza attuale fino a distruggerla e sostituirla completamente. La natura pertanto dei fatti spiritici va cercata - secondo loro - negli esistenti fenomeni occulti o metapsichici, opposti alla scienza, attuale. Staremo a vedere che cosa ne salterà fuori! Anche questo non è vero cattolicesimo.

• Soluzione Integrale. Soluzione integrale chiamiamo quella che ammette non soltanto il meraviglioso antiscientifico, prescientifico, scientifico, ma anche, nei casi in cui c’è ragione di farlo, quello estrascientifico, e l’intervento di fattori preternaturali o soprannaturali. Solo questa soluzione è d’accordo con la filosofia cristiana ed il dogma cattolico; è la più completa, la più ragionevole e l’unica che sia libera da apriorismi e da pregiudizi, e che ammette tutto quello che di vero c’è negli altri atteggiamenti, rifiutando tutto il falso e il contrario alla vera scienza. Essa ammette il meraviglioso estrascientifico, provato dalla filosofia cristiana e dalla Sacra Scrittura. D’altra parte accetta quanto vi è di affermativo e di costruttivo nell’atteggiamento positivista: la Chiesa nell’esame dei miracoli non ha forse un atteggiamento simile? Quanti esami e verifiche prima di dichiarare un fatto preternaturale o miracoloso ! Quanto ai fatti spiritici, come già accennammo, l’atteggiamento della Chiesa è di una totale astensione: non ci consta infatti l’esistenza di un solo documento ufficiale in cui la Chiesa dica d’aver istituito qualche processo e d’aver dato una decisione circa la natura estrascientifica di questi fatti. Dal punto di vista cattolico, quindi, nulla si può opporre a coloro che, con maggiore o minore facilità, ammettono l’esistenza di fatti extrascientifici o preternaturali nello spiritismo. Tuttavia affermiamo che gli argomenti e i modi di procedere di coloro che difendono la preternaturalità di questi fenomeni sono deficienti dal punto di vista critico e scientifico; di più costoro, troppo facili a credere, non seguono l’esempio della Chiesa Cattolica, così lenta e prudente nel dare un giudizio su fatti meravigliosi. Il contegno di questi cattolici rasenta, (se pure non vi incappa), la leggerezza e l’imprudenza Se la soluzione integrale accetta quanto v’è di buono nella soluzione positivista, non accetta però nulla dai matapsichici: le loro dottrine sono in evidente opposizione agli insegnamenti della Chiesa; volere spiegare fatti che, se sono autentici, devono essere tenuti come extrascientifici, e quindi suscettibili solo d’una spiegazione preternaturale, con una scienza naturale futura, completamente opposta alla presente, questo è oltrepassare i limiti.

La questione dell’intervento diabolico. Eccoci finalmente alla terza domanda: « Data la necessità d’ammettere, almeno in alcuni casi più, notevoli l’intervento di uno spirito, qual è lo spirito che si comunica? Anime di defunti, spiriti buoni, spiriti cattivi?». Inutile dire che su questo punto c’è una grande diversità di opinioni tra gli stessi cattolici nominali. Ecco i due estremi: 1° Negare l’intervento preternaturale diabolico in tutti i fatti di spiritismo; 2° Affermare che quest’intervento è cosa poco meno che ordinaria. Fra le diverse opinioni la più diffusa tra i filosofi, teologi, moralisti, è la seguente: Molti fatti appartengono al meraviglioso antiscientifico; altri, pure molti, a quello scientifico o prescientifico, qualcuno si deve ritenere extrascientifico preternaturale, e deve attribuirsi non ad anime di defunti, non a spariti buoni, ma al demonio. Questa era pure la nostra opinione - aggiunge il Palmés - prima che intraprendessimo il nostro lungo studio, durato più anni, sullo spiritismo e la metapsichica. Ecco ora a quali conclusioni ci ha portato questo studio.

Intervento diabolico indiretto. Chiamiamo intervento diabolico indiretto quello che non ha nulla di preternaturale, come per esempio l’intervento del demonio nelle ordinarie tentazioni. È di fede che il demonio - come dice l’Apostolo San Pietro (I Petri, V, 8-9) - va in giro come un leone ruggente in cerca di chi divorare; e perciò l’Apostolo inculca ai cristiani la necessità di vigilare e di resistere forti nella fede, certi che per vincere non mancherà la grazia di Dio, se la si chiede con la preghiera. Ora questi attacchi dello spirito maligno non richiedono un suo intervento diretto, poiché gli basta servirsi delle cause molteplici con le quali l’uomo può essere indotto al peccato e alla prevaricazione: tali sono i libri cattivi, la stampa empia e oscena, le cattive compagnie, i balli impudici, gli spettacoli immorali, le case di perdizione e innumerevoli altri mezzi. Tra questi, oggidì, bisogna annoverare - e tutti i cattolici lo ammettono - anche le pratiche e le dottrine spiritiche, le quali, anche se si fondano su fenomeni illusori, esercitano una tale attrattiva su molti individui di scarsa fede o di vacillanti costumi, da allontanarli dalla vera religione ed avviarli per la via della perdizione. (Anche il modernismo, che è «sintesi di tutte le eresie», fa precipitare nel naturalismo massonico, nel fideismo cieco, nel positivismo fanatico, quindi nell’ateismo e sovente nella superstizione. Provo tanta pena per quei cattolici - spesso inconsapevoli - che cercano riparo e redenzione contro lo spiritismo, tuttavia nelle chiese occupate dai modernisti a seguito del Vaticano Secondo. Ordinariamente la toppa è peggiore del buco, ndr.).  Quest’intervento diabolico indiretto nello spiritismo, basterebbe da sé solo a legittimare le espressioni di molti autori ascetici, predicatori e moralisti, che, per allontanare i fedeli dalla superstizione dello spiritismo, la qualificano come diabolica.

Intervento diabolico diretto in fatti non spiritici. Noi cattolici non esitiamo per nulla ad ammettere fatti straordinari ed extrascientifici, preternaturali e soprannaturali. Quanti fatti di questo genere ci attestano la Sacra Scrittura, e le testimonianze storiche! Ora tra questi fatti si riferiscono non pochi casi di possessione diabolica, e apparizioni di ogni genere, di anime di defunti, come di angeli buoni e cattivi. Di qui dobbiamo dedurre che qualche cosa del genere avvenga nei fenomeni spiritici? Adagio, un passo alla volta: noi non dobbiamo ammettere l’intervento diabolico diretto, finché non si adducano le prove che abbiamo il diritto di esigere.

Possibilità di un intervento diabolico diretto nei fenomeni spiritici. Noi ammettiamo e tutti ammettono tale possibilità, e per conseguenza ammettiamo che questi strani e meravigliosi effetti possano essere prodotti dagli spiriti cattivi. Quello però che, alla luce della filosofia e della teologia cattolica, non sembra possibile, è che Dio permetta che questi fenomeni preternaturali siano tanto frequenti ed ordinari, come pretendono gli spiritisti, e tanto meno che si possano ottenere a piacere dai medium o da chi assiste alle sedute spiritiche. Infatti i fenomeni preternaturali sono sempre un’eccezione rara, che non pregiudica la costanza delle leggi della natura, come sono dirette dai piani della Divina, Provvidenza. Quindi tutt’al più saranno pochissimi i fatti in cui ci sia l’intervento diabolico diretto. Orbene se in qualche caso particolare si fosse giunti alla verifica certa e incontrovertibile di non pochi fatti allegati dagli spiritisti, tali fatti dovrebbero tenersi con certezza come extrascientifici; e la causa che li produce non sarebbero le anime dei trapassati, come vogliono gli spiritisti, e neppure gli spiriti buoni, bensì gli spiriti cattivi. Infatti se fosse scientificamente provata la formazione istantanea di un essere vivente, che respira, parla e agisce come gli altri esseri viventi, per scomparire in seguito senza lasciare traccia di sé, come sarebbe avvenuto della Katie King di William Crookes, o coi fantasmi di Bien-Boa visti da Richet; o se una persona qualsiasi parlasse correntemente una lingua molto difficile, come il sanscrito, senza averla mai imparata, né udito, né letto alcunché come sarebbe avvenuto alla medium Elena Smith; o se alcuno avesse manifestato una cosa completamente occulta, che si provasse essere impossibile conoscere coi mezzi naturali, tutti questi casi dovrebbero ritenersi come estrascentifici. Ma allora, tenuto conto delle circostanze in cui tali fenomeni avvengono, dell’ambiente delle sedute spiritiche, del fine a cui tendono, e delle conseguenze che necessariamente ne seguono nell’ordine religioso e morale, non dubiteremmo un istante ad attribuirle all’intervento diretto dello spirito maligno. (Parimenti accade nei “miracoli”nelle false religioni, ndr.).

Finora nessun fatto extrascientifico provato. Nel paragrafo precedente abbiamo fatto la ipotesi «se ci sono fatti estrascentifici autentici». Ora ci domandiamo: Si sono già dati fatti che, verificati scrupolosamente ed adeguatamente sono risultati estrascentifici o preternaturali? Dopo i nostri lunghi studi e le nostre ricerche - riferisce Palmés - siamo giunti ad una conclusione negativa: finora non si è mai provato con certezza che qualche fatto spiritico estrascientifico sia autentico e perciò non si può presentare nemmeno un caso in cui consti l’intervento diabolico diretto. In questo ci scostiamo dall’opinione di molti, che forse non hanno esaminato a fondo i fatti citati dagli spiritisti. Noi non affermiamo che non ci sia mai stato nessun fatto spiritico preternaturale; ma di tutti quelli da noi esaminati (ed abbiamo scelto proprio quelli che dagli spiritisti venivano citati come i più autentici e i meglio provati) non ne abbiamo trovato uno che non si riducesse alla sfera dell’antiscientifico, illusorio e fraudolento, o che non si potesse spiegare con le conoscenze della moderna psicologia sperimentale. Se si danno degli altri casi veramente preternaturali, se ne portino le prove, e nessuno può ragionevolmente pretendere che noi gli crediamo semplicemente sulla sua parola.

Obiezioni. Se è vero che non si è mai verificato, nei fatti in questione, l’intervento diabolico diretto, come si spiega la grande quantità dagli spiritisti? Com’è possibile che dopo tanti insuccessi non abbiano ancora abbandonato le loro pratiche infruttuose? Rispondiamo, e tutti devono convenire, che è molto possibile, purtroppo, che sussistano per molto tempo superstizioni senza fondamento; i prodigi delle streghe e le fattucchiere, creduti numerosissimi in altre epoche dal volgo e anche da uomini di grande cultura, che fondamento avevano? Lo stesso può accadere per lo spiritismo. Ma la Chiesa ha proibito d’intervenire alle sedute spiritiche. Ora con ciò ha il suo giudizio sulla realtà dell’intervento diabolico; se no, bisogna dire che ha proibito innocenti giuochi di prestigio. La ragione non ha forza; anche concesso che siano semplici giochi di prestigio, gli effetti sono empi ed immorali, e gli atti stessi con cui si compiono, sono superstiziosi, e ciò è più che sufficiente per condannarli, come abbiamo visto più sopra.

L’intervento diabolico in apologetica. Constatato il fatto che parecchi sostengono l’intervento diretto del demonio nei fenomeni dello spiritismo, per le conseguenze pratiche che ne derivano nel campo dell’apologetica e della morale, vogliamo citare in breve il frutto del nostro studio anche su questo punto. Ci fermiamo al campo apologetico: parecchi cattolici ammettono facilmente l’intervento diabolico diretto per avere così in mano un argomento efficace per combattere i nefasti errori dello spiritismo, e anche per ottenere che i fedeli cattolici si astengano da qualsiasi seduta spiritica. Non neghiamo che questo si possa ottenere riguardo a coloro che hanno idee chiare ed esatte su che cosa sa il demonio, come di fatto l’hanno i cattolici ferventi ed illuminati dei quali non si illanguidita la fede. Sì, a costoro basta accertare l’intervento diabolico nelle sedute spiritiche, perché se ne astengano e le condannino pur essi. Ma non tutti sono cattolici ferventi. Quindi se con questo argomento si vogliono convincere gli spiritisti o coloro che, allontanatisi più o meno dalla Chiesa, simpatizzano per lo spiritismo, si sbaglia strada. Ne abbiamo esperienza: con costoro l’argomento non solo non è efficace, ma produce talora l’effetto contrario. Coloro infatti che simpatizzano per lo spiritismo o che si sono già famigliarizzati con le sue pratiche e dottrine, son ben lungi dall’avere verso il diavolo quell’orrore ragionevole che ne ha un credente cattolico. Gli spiritisti, poi, che non si spaventano dell’intervento diabolico indiretto, neppure temono quello diretto, anzi lo ammettono volentieri, senza temere d’incorrere in alcun pericolo. Si comprende quindi che addurre loro l’intervento diabolico come motivo per cui debbano lasciare le pratiche spiritiche, è puerile e di nessun effetto. Anzi con gli spiritisti si ottiene l’effetto contrario: essi vengono confermati di essere giunti a comunicare con gli spiriti dell’aldilà. E questo è ciò che a loro più interessa, per non dire unicamente. A loro poco importa quali siano i pretesi spiriti che si comunicano, buoni o cattivi, angeli o demoni; si neghi pure tutto il resto della loro dottrina, essi saranno sempre soddisfatti, se si ammette che riescono a  comunicare con gli spiriti, siano pure cattivi. L’apologetica quindi su questo punto deve cambiare indirizzo. Resta però fermo che se si dà un fatto extrascientifico autentico bisogna, qualunque sia la nostra mentalità, riconoscervi l’intervento diabolico diretto. Nei casi dubbi, nonostante tutta la buona volontà e tutti i desideri di apologetica, si deve imitare il contegno della Chiesa, che non dichiara mai la preternaturalità di un fatto senza prima prendere tutte le precauzioni possibili e senza servirsi di tutti i mezzi che per la verifica hanno diritto di esigere la scienza più rigorosa, e la più esigente critica.

I fatti spiritici e la scienza futura in apologetica. Se l’indirizzo apologetico esaminato or ora non è raccomandato per gli inconvenienti  che ha in sé, a più forte ragione è da riprovarsi il secondo indirizzo, contrario al primo. Il primo dimostra l’empietà dei fenomeni spiritici con l’intervento diabolico diretto; questo secondo vuol dimostrare che le affermazioni degli spiritisti, d’essere in comunicazione con spiriti dell’aldilà, sono false; ammette pertanto con somma leggerezza, purtroppo, la autenticità dei fatti spiritici meravigliosi, ma cerca di darne una spiegazione naturale per mezzo di una scienza futura contraria all attuale (proprio come i metapsichici). Così questi autori cattolici, apologeti, pretendono spiegare con la scienza futura non soltanto i fenomeni di telecinesia e di telepatia ma anche quelli di ectoplasma, la cui realtà ammettono con grande leggerezza. Così, ad esempio, il P. Mainage nel suo libro «La réligìon spirite», nel quale propone una spiegazione naturale della ectoplasmia. [Si dice ectoplasmia la produzione di ectoplasma. Ectoplasma, poi, sarebbe una sostanza misteriosa (un fluido?) che sembra uscire dal corpo del medium, prendendo vari aspetti, fino a rappresentare degl’interi esseri viventi; in seguito l’ectoplasma viene riassorbito dal medium. In molti casi apparve chiara la frode; così il P. Heredia scopri che là famosa medium Eva Carrière si serviva abilissimamente d’un pezzo di mussolina per dare lo spettacolo di materializzazioni. Anche la fotografia rivelò la realtà del preteso ectoplasma: certi volti comparsi nella semi-oscurità erano fotografie o disegni ritagliati]. Torniamo al punto. Questo atteggiamento da parte di autori cattolici ha lo stesso inconveniente del primo. Esso ammette facilmente come reali ed autentici ogni classe di fatti e considera come scettici coloro che davanti ad essi preferiscono una posizione critico-filosofica. Inoltre, ammettendo l’autenticità dei fatti e volendo spiegarli con la scienza futura, dimostrano la possibilità di uno spiritismo senza spiriti. Perché allora i supposti autentici fenomeni meravigliosi non si ottengono che nelle sedute medianiche da individui che agiscono con mentalità superstiziosa? Si aggiunga che fantastiche e insussistenti sono le spiegazioni che se ne danno, e quanto mai oscure in confronto delle spiegazioni che ne danno gli spiritisti stessi. Il loro valore apologetico quindi sfuma, senza alcun vantaggio, e con lo svantaggio d’aver approvato e confermato il meraviglioso spiritico.

La vera posizione davanti al meraviglioso spiritico. È facile comprendere che, chi desidera studiare per qualunque motivo il meraviglioso spiritico, deve prendere davanti ai fatti allegati quella posizione criticamente serena che è la posizione oggettiva propria della scienza. Nessuna prevenzione, nessun pregiudizio deve preoccupare l’intelletto, neppure il pensiero di ottenere la benevolenza degli spiritisti. La scienza non si decide ad ammettere la autenticità o la preternaturalità dei fenomeni solo perché mossa dallo schiamazzo dei «Si» dello spiritismo, o dalle pseudoscientifiche esperienze dei metapsichici! [Purtroppo oggi, nel 2020, la cosiddetta scienza sempre più spesso si dimostra, al contrario, parimenti ancella e dominatrice della pubblica opinione, quest’ultima già manipolata ad hoc attraverso indottrinamento mediatico e pseudoscolastico, ndr.].

Gli spiritisti e l’apologetica. È interessante vedere il diverso contegno che tengono gli spiritisti davanti agli apologeti che seguono le suesposte condotte diverse. Le prime due: si possono ridurre ad una che chiameremo la “condotta dei credenti”; la terza la chiamiamo “condotta dei critici”. Davanti ai “credenti” essi si rallegrano come trionfatori, bandiscono, strombazzano ai quattro venti le testimonianze di tutti coloro che in qualche modo ammettono l’autenticità di almeno qualcuno dei loro fenomeni; lodano la loro gran sapienza e perspicacia, fanno conoscere e propagano i loro libri, ancorché libri di autori cattolici scritti con lo scopo di confutare lo Spiritismo.

[Nota di redazione, Carlo Di Pietro: Anni fa pubblicai dei libri in cui criticavo lo spiritismo, le stregonerie, eccetera ... Sbagliai grossolanamente adottando, appunto, il metodo dei creduloni, condito di altri numerosi errori blu ereditati dai cosiddetti “carismatici”. Faccio pubblica ammenda e spero, per ciò che mi resta della vita, di poter rimediare con l’aiuto della grazia di Dio. Miei libri, a riguardo, da usare per alimentare il caminetto od il barbecue: «Il Burattinaio», «Diavoli, come riconoscerli e proteggersi», «Tutto sui diavoli», «Preghiere di guarigione psico-fisica e di liberazione dal demonio», «Esorcismi, benedizioni, imposizioni delle mani ... chi può farli?». Qualcosa può essere salvato, tuttavia è preferibile che seguano la medesima sorte dei primi: «I Santi e il Demonio» e «I Diavoli - Guida essenziale. Compendio di demonologia». Non si può pretendere di insegnare ciò che non si conosce: Dio mi perdoni per aver giocato con la Religione!].

Torniamo al tema. Se al massimo gli spiritisti si lagnano che questi autori non giungano ad ammettere la verità dello spiritismo, si sentono però soddisfatti che almeno ammettano i fenomeni. E in ciò giungono a vedere un cambiamento d’indirizzo della Chiesa cattolica, la quale lasciando, secondo loro, la sua posizione intransigente e severa, andrebbe avvicinandosi allo Spiritismo; esprimono persino la speranza che un giorno finirà per ammetterlo. Una speranza, si capisce! ma molto eloquente a conferma di quanto abbiamo detto! Davanti ai veri critici, [ai sapienti, ndr.], gli spiritisti non mostrano altro che la più profonda avversione; s’arrabbiano, s’infuriano, passano alle ingiurie, li chiamano oscurantisti, ignoranti; ben lungi dal propagare i loro libri ed esaminare i loro argomenti con serietà, mostrano verso di loro disprezzo e sarcasmo, pari al disprezzo e sarcasmo con cui parlano di quella che essi chiamano la scienza attuale. A qualcuno, anzi a più d’uno, parranno esagerate queste affermazioni, ma noi siamo consci a noi stessi che esse rispondono alla verità. Basta leggere le riviste di spiritismo per convincersene.

Un caso eloquente. Ci troviamo davanti al Padre Lucien Roure, e al Padre Mainage. Tutti e due hanno scritto nello stesso tempo parecchi libri sullo spiritismo; tutti e due sono uomini di scienza e scrittori molto accreditati; tutti e due lavorano da molti anni nella confutazione degli errori spiritistici nella capitale della Francia; tutti e due periti nelle vicende dello spiritismo; ma il primo è critico, il secondo è credente. Orbene nella «Révue spirite», organo dello spiritismo francese, si possono leggere le grandi lodi tributate dagli spiritisti al P. Mainage, mentre per il P. Roure si tiene un contegno ben diverso. Citiamo soltanto alcune parole d’un articolo:«Ho fatto - dice l’autore - una conferenza in Annecy, il 9 Giugno, pregato dal Dott. Gustavo Geley. Ero stato avvertito che in città dominava l’influenza cattolica che sarebbe stata preponderante nel mio uditorio. La mia prima precauzione fu quella di leggere all’uditorio queste parole del P. Mainage: “Io confesso molto candidamente e senza aspettare il giudizio definitivo della scienza, di credere all’oggettività dei fenomeni spiritici”, e lo scetticismo confessionale non potè più obbiettare nulla» (Novembre 1928). Non deve dunque fare meraviglia se le case editrici e propagatrici di tutte le opere dello spiritismo e delle sette anticattoliche, raccomandino con encomi le opere degli autori cattolici cosiddetti «credenti», e si astengano invece dal nominare i libri dei critici. Così, ad esempio, in un catalogo di opere della casa Maucci di Barcellona, intitolato«Indice bibliografico di opere di Spiritismo, Metapsichica, Occultismo, Orientalismo, Teosofia, Magia, Scienze occulte, Massoneria, Naturalismo, Vegetarianesimo, e altra letteratura stimolante» [dottrine di padrone comune: Satana, ndr.), la opera sullo spiritismo del P. Mainage, ora accennata, è raccomandata con queste parole: «Descrizione curiosissima dei meravigliosi fenomeni dello spiritismo. Analisi della sua dottrina. Utilissima ai credenti; interessantissima agl’increduli. Amena come un romanzo». Gesù ci allertava sulla massima astuzia dei figli delle tenebre.

Alcune note e conclusione. Negli ultimi 25 anni non pochi studiosi cattolici concordano con le conclusioni esposte in quest’opuscolo [che noi abbiamo digitalizzato, studiato, trascritto e qui commentato, ndr.]. Così quasi con le stesse parole scriveva il chiarissimo  P. Gemelli: «Vi sono dei fatti, dei quali è certo che debbano essere attribuiti al diavolo? Evidentemente non spetta a noi deciderlo. Coloro che lo affermano debbono portarci le prove, escludendo in modo assoluto ogni spiegazione naturale» (A. Gemelli- «Religione e scienza» - Milano, Vita e Pensiero, 1922, pag. 182). Lo stesso affermano in sostanza il P. Patrick J. Gearon O. C. C. («Lo spiritismo e il suo fallimento», Torino, Marietti, 1934), E. Ugarte de Ercilla (in «Razon y Fé», Sett. 1923, p. 105-108) e più recentemente il P. Petazzi S. J. («Spiritismo moderno», Trieste, 1934, p. 154). Alcuni attenuano l’espressione, come Luciano Roure, il quale, pure appartenendo ai critici, a pag. 359 del suo libro «Lo spiritismo davanti alta scienza e alla religione» (Milano, 1921) scrive: «È bene ricordare che certi fatti veramente straordinari e addirittura inesplicabili, che la storia dello spiritismo registra, paiono dimostrare che tale intervento di esseri intelligenti ed incorporei, vi fu qualche volta realmente». Più apertamente il P. Angelo Zacchi O. P. a pag. 233 di «Lo spiritismo e la sopravvivenza dell’anima» (Roma Ferrari, 1922) ritiene che «la fenomenologia straordinaria, per quanto ridotta ai minimi termini, non potrà scomparire completamente». Questa è ancora l’opinione di molti, opinione rispettabilissima e che pare appoggiarsi al decreto del II Concilio di Baltimora (a. 1866): «Sembra un fatto ben determinato che un gran numero dei fenomeni meravigliosi che si dice abbiano luogo negli ambienti spiritici, sono finzioni, o prodotti da una cospirazione fraudolenta tra gli operatori, oppure devono essere attribuiti alla immaginazione di persone chiamate medium, o alla credulità degli spettatori, o finalmente a certi giuochi di mano come usano fare i prestigiatori. Tuttavia sembra non sia luogo a dubitare che almeno certe cose (sono) dovute ad intervento satanico, poiché sarebbe difficile lo spiegarle in altro modo soddisfacente».

Per il P. Ferdinando M. Palmés D. C. D. G. e per gli onesti autori menzionati: + Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen. +

A cura di CdP