+ Santi Pietro e Marcellino, uniti nel sacrificio e nella gloria, volgete a noi i vostri occhi: uno solo dei vostri sguardi fa tremare l’inferno; uno solo allontanerà da noi le sue tenebrose falangi. Come la Società civile e il mondo visibile hanno bisogno del vostro aiuto! Il nemico che voi avevate così potentemente contribuito a far rientrare nell’abisso, ridiventa padrone. Siamo forse al tempo in cui, riprendendo la guerra con i Santi, gli sarà concesso di vincerli (Apoc. 13, 7)? È difficile che egli si nasconda ancora. Non solo guida il mondo mediante mille espedienti che le società un tempo segrete hanno manifestamente rimesso nelle sue mani: lo si è visto cercare di introdursi nelle riunioni di ogni sorta, in seno alle famiglie come l’ospite della casa, il compagno di giochi, di affari, spingendo sempre a un maggior godimento e a una minor dignità morale. L’Anticristo che apparirà alla fine dei tempi, forte di una potenza usurpata e di vani prestigi, non si prepara già dei precursori nelle logge politiche delle società segrete, nelle conventicole della teosofia o dello spiritismo, dove tornano attraverso una forma nuova alcuni degli antichi misteri del paganesimo? Valorosi soldati della Chiesa, rendeteci degni dei nostri padri. Se l’esercito cristiano deve diminuire di numero, che la fede cresca; non venga meno né si svii il coraggio; sia trovato a far fronte sempre al nemico, nell’ora suprema in cui il Signore Gesù sterminerà con un soffio della sua bocca l’uomo del peccato (II Tess. 2, 8) e sprofonderà di nuovo e per sempre le orde di Satana nel pozzo dell’abisso. Così sia. +

[2 giugno. A Roma il natale dei Santi Martiri Marcellino Prete e Pietro Esorcista, i quali, sotto Diocleziano, in prigione ammaestrando molti nella fede, dopo crudele prigionia e moltissimi tormenti, dal Giudice Sereno furono decapitati nel luogo, detto Selva Nera, che poi, in onore dei Santi, cambiato nome, fu chiamato Selva Candida. I loro corpi furono sepolti nelle catacombe, vicino a San Tiburzio, e il loro sepolcro fu poi adornato con versi da San Damaso Papa. Dal Martirologio Romano. Preghiera di dom Prosper Guéranger].