Per quell’ammirabile prontezza, con cui voi, o glorioso San Matteo, abbandonaste l’impiego, la casa e la famiglia, per conformarvi agli inviti di Gesù Cristo, ottenete a noi tutti la grazia di approfittare sempre con giubilo di tutte le divine ispirazioni. Per quell’ammirabile umiltà, con cui voi, o glorioso San Matteo, scrivendo prima d’ogni altro il Vangelo di Gesù Cristo, non vi qualificaste altrimenti che con il nome di pubblicano, impetrate a noi tutti la grazia divina e tutto quello che serve a conservarcela. Così sia. +

[21 settembre, in Etiopia il natale di San Matteo, Apostolo ed Evangelista, il quale, predicando in quella regione, patì il martirio. Il suo Van­gelo, scritto in lingua ebraica, per rivelazione dello stesso Matteo, fu ritrovato insieme col corpo del Beato Barnaba Apostolo, al tempo dell’imperatore Zenone. Dal Martirologio Romano].