Deus, in adiutorium meum intende, etc. Gloria Patri, etc...

I. Amabilissimo mio Gesù, amor mio, Dio del mio cuore, io adoro e benedico quell'ora nella quale ti facesti uomo nel purissimo seno di Maria SS., per patire e morire per amor mio. Ti prego per quei nove mesi che volesti star chiuso in quell'utero verginale, a perdonarmi tutti i miei peccati, de' quali mi pento con tutto il cuore, perché offesa del mio sommo bene.

Un Pater, Ave, Gloria, e poi si dice: O dolce Vita mia, Bel Figlio di Maria, Tu sol mio caro Dio Sei tutto il mio tesor: Vorria per te, Signore, Morire ogn'or d'amore, Per te, Bambino mio, Che m'hai rubato il cor.

II. Amabilissimo mio Gesù, amor mio, Dio del mio cuore, benedico quella notte, in cui volesti nascere in una stalla, per fare acquisto de' nostri cuori e comparire tenero bambinello, fasciato con poveri panni, tremante di freddo, in mezzo a due animali, riposto in una mangiatoia sopra la paglia. Io adoro le tue tenere membra, bacio quella fortunata terra, ti ringrazio di tanti benefici e ti prego per que' gran patimenti, per quelle prime lagrime, per que' sospiri, a darmi grazia ch'io viva, a tua maggior gloria, amando te, bontà infinita.

Pater, Ave, Gloria, O dolce Vita mia, ecc.

III. Amabilissimo mio Gesù, amor mio, Dio del mio cuore, benedico quell'ora in cui fosti presentato da Maria SS. nelle braccia di S. Simeone. Ti ringrazio che volesti addossarti i miei peccati e soddisfarne la divina giustizia con patire e morire per me. Ti supplico per tanta tua bontà, a liberarmi dalle pene dell'inferno; e a far che io odii sopra ogni male il peccato, perché tuo nemico, perché odiato infinitamente da te.

Pater, Ave, Gloria, O dolce Vita mia, ecc.

IV. Amabilissimo mio Gesù, amor mio, Dio del mio cuore, benedico quella notte nella quale la tua SS. Madre ti condusse in Egitto con tanti patimenti e incomodi, per liberarti dalle mani di Erode. Adoro la tua santissima umanità addolorata, ti ringrazio c'hai patito tanto per me; e ti prego ad aprirmi quel paradiso che a tanto tuo costo mi hai guadagnato: sicché venga a goderti in cielo per darti quella gloria, che meriti, infinita bontà.

Pater, Ave, Gloria, O dolce Vita mia, ecc.

V. Amabilissimo mio Gesù, amor mio, Dio del mio cuore, benedico quegli anni, ne' quali volesti vivere nella bottega di Nazaret, in compagnia di Maria e di Giuseppe, povero e sconosciuto, tra fatiche, stenti e sudori. Adoro tutte le tue divine azioni: bacio quella terra che calpestasti; ti ringrazio, amante mio Signore, ch'hai tanto patito per amor mio; ti prego a concedermi a tua imitazione, amore alla vita nascosta ed alla tua santissima umanità: sicché viva e muoia amando te, mio Padre, mio Redentore, mio Maestro e mio Dio, per amarti in cielo per tutti i secoli. Amen.

Pater, Ave, Gloria, O dolce Vita mia, ecc.

Vergine santissima, gran regina del cielo e della terra, Madre di Gesù, Figliuolo di Dio, e madre mia, benedico e adoro le tue viscere santissime, che portarono il Redentore del mondo, le tue braccia che l'accolsero, il tuo petto che lo lattò, il tuo ardentissimo cuore che tanto l'amò. Ti supplico, per quanto ami Gesù, ad ottenermi il vero amore di Dio e amore a te, gran Madre di Dio. Sicché l'unico oggetto di tutti i miei desideri e di tutti gli amori miei sia Gesù, e dopo Gesù siate voi, dolcissima e amabilissima mia Maria.

Tre Ave e Gloria Patri a' sagri Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe.

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Non si conosce l'epoca precisa di questa Coronella, ma pare che sia una primizia letteraria di Sant'Alfonso, divotissimo del mistero dell'Incarnazione. Nel giugno 1734 scriveva al sacerdote Francesco Di Viva: «Seguita a faticare per la Coronella di Gesù bambino col P. Campanello» (Lettere, I, 37). Poco dopo insisteva: «Attendi col P. Campanello a lavorare per questa Coronella, ma ci vorrà fatica: ma Gesù Cristo bambino te la renderà» (Ib., p. 40). Sembra che il Di Viva non abbia compiaciuto il santo amico, il quale stese egli stesso od almeno diede una forma definitiva alla composizione, pubblicandola con altri scritti propri tra le opere spirituali del Venerabile P. Gennaro M. Sarnelli. Infatti pubblicando i Sermoni compendiati (Napoli, 1771), vi aggiungeva in appendice un Catalogo dei suoi libri e notava a pag. 326: «Vi sono poi diversi altri libretti stampati dall'Autore come... la Coronella di Gesù bambino». Il testo presentato è quello della edizione critica delle Opere Ascetiche, volume IV, Roma 1939, pp. 283-285. Fonte Intratext