Un celebre artista […] sente nel suo animo una splendida melodia, che lo rapisce, lo affascina, lo fa beato. Egli afferra un foglio di carta, lo ricopre di segni, di chiavi, di do, di re, di la. Quelle note esprimono la musica del suo cuore. Se un contadino analfabeta, che non conosce altra armonia se non l’abbaiare dei suoi cani o il nitrito dei suoi cavalli, prende in mano il foglio prezioso, non capisce nulla: volta e rivolta la carta, contempla i segni “cabalistici” e li getta via. Voi, invece, vi fermate riverenti e commossi. Quelle note scritte vi significano un canto ineffabile e ve lo producono nel vostro animo. Mediante quei segni, l’artista comunica a voi la sua intima vita, la sua gioia intensa, l’inebriante bellezza della sua creazione geniale. Ecco cosa sono i Sacramenti. In essi voi trovate una materia, come l’acqua nel Battesimo ed il Crisma nella Cresima; avete anche delle parole, ossia una forma: «io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» e via dicendo. Tutto questo non è se non un segno. Se non avete mai saputo cos’è il soprannaturale, se non avete mai appreso cos’è la grazia, se la divina melodia del divino Artista - Gesù Cristo - è da voi trascurata, quei segni vi sembreranno cabalistici, misteriosi, quasi direi ciarlataneschi. Ahimè! Forse vi illudete di ragionare come un uomo superiore, pensando: «Che giova far ungere d’olio la fronte di un morente?» (per poi ascoltare casomai l’oroscopo, ndR) - ed, al contrario, non siete purtroppo se non un contadino analfabeta; la vostra mente ignorante è negata alla musica del soprannaturale. La divinizzazione nostra, la comunicazione dell’intima vita di Cristo a noi, era conveniente che fosse a noi manifesta con qualcosa di tangibile e di esteriore. Nello stesso ordine di natura, noi andiamo dal materiale allo spirituale, e quando scorgiamo una bandiera, non vi vediamo soltanto un pezzo di stoffa, ma […] pensiamo alla patria che quella bandiera rappresenta; tanto più così doveva avvenire quando si trattava di ascendere ad una realtà soprannaturale. Non deve essere, adunque, più un enigma insolubile per noi la definizione del Catechismo, che ci dice: «I Sacramenti sono i segni sensibili della grazia, istituiti da Gesù Cristo, per santificare le anime nostre».

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