Sta scritto nelle divine Scritture: «Prima dell’orazione prepara l’anima tua, e non esser come un uomo che tenta Dio». Infatti tenta Dio chi agisce male pur pregando bene; o, quando parlando con Dio, tiene l’animo lontano dalla preghiera. Perciò, essendo tanto importante la disposizione con la quale ognuno fa le sue preghiere a Dio, i Parroci mostrino ai pii uditori le vie della preghiera. La prima preparazione sarà, dunque, avere un animo veramente umile e dimesso, nel riconoscimento delle proprie colpe. Dall’esame delle proprie colpe, chi s’avvicina a Dio deve comprendere che non solo non è degno di chiedergli qualcosa, ma neppure di venire a pregare al suo cospetto. Di questa preparazione spessissimo fanno menzione le sacre Scritture che dicono: «Guarda all’orazione degli umili, e non disprezza la loro preghiera» (Ps. 101, 18). L’orazione di chi si umilia, andrà oltre le nubi. Ma, ai Pastori colti verranno in mente innumerevoli passi consimili; e perciò ci risparmieremo di ricordarne inutilmente tanti altri. Soltanto non tralasceremo, neppure in questa parte, due notissimi esempi, che altre volte citammo, adatti a quanto diciamo. Notissimo è quello del pubblicano, che, stando da lungi, non osava alzar gli occhi da terra (Lc. 18, 13); v’è anche l’esempio della donna peccatrice che, commossa da grave dolore, bagnò di lacrime i piedi di Cristo nostro Signore (Lc. 7, 37). L’uno e l’altro mostrano quanto peso apporti all’orazione la cristiana umiltà. Deve seguire un certo dolore al ricordo delle colpe, o, almeno, un certo dispiacere per non potersi dolere. Se il penitente non prova l’uno e l’altro, o almeno quest’ultimo dolore, non può ottenere perdono. Certe colpe, però, quali l’uccisione e gli atti di violenza, sono un ostacolo gravissimo per l’accoglimento delle nostre preghiere; perciò bisogna ritrarre le mani dalla crudeltà e dalla violenza. Di questo delitto cosi parla Dio per bocca di Isaia: «Allorché stenderete le vostre mani, allontanerò i miei occhi da voi; quando raddoppierete le orazioni, non le esaudirò; giacché le vostre mani sono piene di sangue» (Is. 1, 15). Si deve evitare l’ira e la discordia, che pure grandemente impediscono che siano esaudite le preghiere; dice infatti l’Apostolo: «Voglio che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando le mani pure, senza ira e discordia» (1Tm. 2, 8). Si badi inoltre a non mostrarsi implacabili con nessuno nell’offesa; poiché, così turbati, non potremmo con le preghiere indurre Dio a perdonarci. Quando state pregando, dice Egli stesso, se avete qualche cosa contro qualcuno, perdonate (Mc. 11, 25). Se non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà a voi le vostre colpe (Mt. 6, 15). Prosegue ...

Catechismo tridentino. Preparazione all’orazione, prima parte