Credo opportuno, o giovani, farvi un’istruzione apposita sul segno della Santa Croce, su quel segno augusto e santo che così bene ci ricorda l’Unità e Trinità di Dio, e che purtroppo è cambiato da tanti in un... cacciamosche qualunque. Sapete che il segno di Croce si fa portando la mano destra alla fronte, al petto ed alle spalle, dicendo intanto le parole: nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Ed ecco tutto intero il Mistero dell’Unità e Trinità di Dio: l’Unità di Dio, perché diciamo nel Nome e non nei Nomi; la Trinità delle Persone divine, che nominiamo espressamente: Padre, Figliuolo e Spirito Santo. San Francesco di Sales, il buon Santo, nel suo «Stendardo della Croce» ci dà una commovente spiegazione di questo segno applicandola alla SS. Trinità. Egli dice: «nel segno della Croce portiamo la mano alla testa dicendo: nel Nome del Padre, per dinotare che il Padre è la prima Persona della SS. Trinità e che non procede da alcuno. Poi portiamo la mano al petto dicendo: del Figliuolo, per dinotare che il Figliuolo procede dal Padre e che scese tra noi, facendosi Uomo, per salvarci. Poi si passa alla spalla sinistra e subito alla destra, quasi legando le due aste della Croce, dicendo intanto: e dello Spirito Santo, per dinotare che lo Spirito Santo, terza Persona della SS. Trinità, procede dal Padre e dal Figliuolo ed è legame di amore e di carità». La forma poi della Croce ci parla del secondo mistero principale di nostra santa fede: l’incarnazione, Passione e Morte di N. S. Gesù Cristo. Ma di questo a suo tempo. Farlo bene. Bernardetta Soubirous, la privilegiata fanciulla alla quale a Lourdes apparve la Vergine SS., aveva appreso dalla Vergine stessa a far bene il segno di Croce. L’11 febbraio 1858, la prima volta che le apparve la Madonna, Bernardetta prese di tasca la corona, tentò fare il segno di Croce, ma non le riuscì. La Vergine stessa allora la invitò a segnarsi e fece essa medesima un bel segno di Croce. Chiesi un giorno a Bernardina, dice lo storico Carrère, come faceva la Madonna a segnarsi, e la giovanotta si raddrizzò nella persona, prese un aspetto dolcemente maestoso e guardando al di sopra delle nostre teste, come in un lontano misterioso orizzonte, fece quell’ammirabile segno di Croce che impressionava tutti vivamente. E noi facciamo cosi il segno di Croce? Purtroppo pare che tanti facciano apposta a farlo male. Alcuni non fanno bene la Croce, ma fanno quel segno che si usa di solito quando si vuol dare ad uno del matto; altri non toccano la fronte, il petto e le spalle; altri saltano o rompono le parole dicendo: Patri, Filio, Spirito Santo, ame; mentre si deve dire: in Nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, amen; oppure: nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo; così sia. Ho notato anzi che se lo si dice in italiano, generalmente si dicono le parole nel Nome, se invece lo si dice in latino, quasi tutti saltano le parole: in Nomine. A voi forse parrà questa cosa da nulla, ed invece non pronunciando quelle parole: in Nomine, si tace l’Unità di Dio e si professa la Trinità in modo certo non buono, mentre col segno della Croce si deve professare e Unità e Trinità. Altri ancora fanno il segno della Croce, ma non dicono niente. Mal fatto! Perché ci sia il vero segno del cristiano devono esserci segno e parole insieme. Altri finalmente, e costoro costituiscono la gran maggioranza, non pensano a quello che dicono, facendo il segno di Croce con la massima sbadataggine. è possibile che il Signore voglia accettare e benedire questi segni che non vogliono dir niente, anzi che sono tante volte una profanazione di questo segno sacrosanto? Quanti anni di Purgatorio ci guadagniamo, o giovani, e quante grazie del Signore perdiamo per non far bene il segno di Croce! Quando il segno di Croce è fatto bene serve a ravvivare la fede, a vincere le tentazioni, a mettere in fuga il demonio, ad ottenere le grazie di Dio. Nella vita di san Giovanni Evangelista si legge che un ebreo si convertì per un miracolo avvenuto ad un segno di Croce, fatto da un cristiano. San Girolamo e sant’Antonio Abate vinsero con questo segno orribili tentazioni. Santa Teresa ed il Beato Curato d’Ars col segno di Croce mettevano in fuga il demonio che loro appariva di spesso. San Benedetto facendo, com’era solito, un segno di Croce sul cibo prima di porsi a mangiare, vide spezzarsi il bicchiere dove alcuni scellerati avevano col vino mescolato il veleno, perché il Santo morisse. Sono innumerevoli poi i miracoli avvenuti ad un semplice segno di Croce. Quando si deve fare? La Dottrina Cristiana c’insegna a fare questo segno al mattino, levandoci dal letto e la sera prima di andare a dormire, prima e dopo il cibo, prima e dopo il lavoro, nell’entrare e nell’uscire di Chiesa, e specialmente prima e dopo la preghiera. Di solito noi facciamo sempre il segno di Croce al mattino ed alla sera, così pure quando entriamo ed usciamo di Chiesa e quando diciamo le orazioni; mentre con tutta facilità lo omettiamo in tutte le altre azioni. Invece è così bello incominciare e finire il lavoro col segno del cristiano, pregando Iddio a voler benedirci e ringraziandolo poi del lavoro compiuto. Così abituiamoci a farlo prima e dopo il cibo, prima e dopo lo studio, prima e dopo le principali azioni; è una cristiana abitudine che ci apporterà certo del bene. Se il segno della S. Croce lo facciamo con l’acqua benedetta, acquistiamo 100 giorni d’indulgenza, se lo facciamo senza acqua benedetta, ne acquistiamo 50. Vedete dunque, o giovani, quanti vantaggi apporta il segno di Croce fatto bene! Facciamolo quindi sempre adagio, toccando bene il viso, il petto e le spalle, dicendo chiaro tutte le parole e pensando a quello che significa questo santo segno! Esempio: Salvo! Tra gli anni 1860 e 1865, nella guerra di Secessione degli Stati Uniti, le due armate combattenti erano guidate da generali cattolici che si facevano un vanto della loro fede. Nel giorno della battaglia di Bulls-Run il generale Smith arrivò troppo tardi per sapere la parola d’ordine, o, come si diceva allora, il segno di passo, e comunicarla alle truppe. Voi più grandi, che avete fatto il soldato, sapete che senza parola d’ordine la sentinella non può lasciar passare alcuno, ma deve far fuoco su chi tenta inoltrarsi senza aver risposto all’intimazione di dire la parola d’ordine. Per questo il generale Smith, che doveva raggiungere la divisione del generale Beauregard, non volle esporre i suoi soldati al fuoco dei loro stessi commilitoni, e chiese se tra i suoi uomini ci fosse uno pronto alla morte. Si presentò un fantaccino. - Ma lo sai? disse il generale, tu resterai ucciso! - Non importa, mio generale! rispose il soldato. Smith allora scrisse su di un biglietto: mandatemi la parola d’ordine! e lo pose in tasca al soldato, certo che, una volta ucciso, gli avrebbero frugato in tasca e trovato il biglietto. Il soldato si presentò agli avamposti. - Chi va là? - Amici! - La parola d’ordine! - L’altro tacque è andò avanti, ma tre moschetti gli si puntarono contro. Volendo morire da cristiano, il fantaccino fece un bel segno di Croce, e subito i tre moschetti si alzarono. Come mai? Il segno di Croce era appunto la parola d’ordine che il buon generale Beauregard quel giorno aveva dato ai suoi soldati. Così il fantaccino ebbe salva la vita. Pratica. Giovani, facciamo sempre bene il segno di Croce: esso ci preserverà da tanti pericoli del corpo e dell’anima!

Il Credo all’oratorio. Il segno della Croce. Da Fortes in Fide, don A. Bussinello, S.A.T., Vicenza, 1922. SS n° 11, p. 1 - 2