Accusatore. Voci di origine greca (... da accuso, calunnio ...) adoperate ambedue nel linguaggio cristiano ad indicare gli Angeli ribelli a Dio e perciò caduti nell’Inferno. Presso i classici greci (Omero, Esiodo, Erodoto, Platone, Plutarco): nume in quanto influisce bene o male sull’uomo, genio o spirito protettore (cf. il dèmone di Socrate) intermediario tra la Divinità e l’uomo, a volte anche sorte, destino. Il concetto di spiriti intermedi buoni o cattivi tra Dio e il mondo si riscontra anche nelle altre religioni e nei sistemi di filosofia mitologica (Gnosticismo); ma la Rivelazione cristiana presenta una dottrina così caratteristica intorno ai demoni che non si può pensare a una derivazione da fonti estranee.

Già nell’Antico Testamento balena sinistramente la figura di Satana (da insidiare, perseguitare), l’avversario dell’uomo, che sotto forma di serpente determina la caduta di Eva e di Adamo, che chiede ed ottiene da Dio di tormentare Giobbe, che agita Saul e istiga David al male. Di demone si parla nel libro di Tobia e nel libro della Sapienza, che a lui attribuisce l’introduzione della morte nel mondo (Sap. 2, 24).

Più frequente ritorna nel Nuovo Testamento il nome di Satana, demone, diavolo. È Satana che tenta Gesù nel deserto (Mt. 4, 1), a Satana attribuiscono i Farisei i miracoli di Gesù, ma il Salvatore prova la stoltezza dell’accusa dimostrando la sua potenza nello scacciare i demoni e il loro capo dagli ossessi (cfr. specialmente l’Evangelo di S. Marco). Gesù afferma d’aver visto Satana precipitare dal cielo come una folgore (Lc. 10, 17), premunisce contro i suoi assalti gli Apostoli (Lc. 22, 31), dichiara alla vigilia della sua passione e morte che Satana è già giudicato e vinto (Giov. 16, 11). I Padri sviluppano questi dati e porgono la materia agli Scolastici per una sistemazione dottrinale definitiva, a cui contribuiscono alcune precisazioni del Magistero della Chiesa (cfr. Concilio Lateranense IV, DB, 428).

I capisaldi della dottrina cattolica intorno al diavolo sono: a) Dio creò gli Angeli che sono buoni per natura, ma molti di essi peccarono e diventarono deliberatamente cattivi; b) non è il diavolo che ha creato la materia e i corpi; c) Satana e i suoi seguaci sono stati da Dio puniti con l’Inferno, donde essi insidiano e perseguitano gli uomini tanto però quanto Dio lo permette; d) i demoni, come tutti gli Angeli, sono puri spiriti dotati d’intelletto e di volontà; e) gli Angeli furono ornati di grazia fin dal primo istante della loro creazione: molti caddero in un peccato di superbia e rimasero irrimediabilmente perduti, perché in forza della loro natura spirituale la loro libera scelta tra il bene e il male, una volta fatta, resta immutabile e quindi senza resipiscenza; f) il demonio col peccato ha perduto i doni soprannaturali, ma conserva la sua natura spirituale ricca d’intelligenza e di volontà tenace nel male; g) i demoni odiano gli uomini destinati a rimpiazzarli in Paradiso.

Dal «Dizionario di teologia dommatica», Pietro Parente, Antonio Piolanti, Salvatore Garofalo, Studium, Roma, imprimatur 1952, pagine 93 e 94.

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