Gli anatemi del Concilio Laterano I, numeri 1, 2 e 3

Pillola settimanale di Magistero

• Seguendo gli esempi dei santi Padri e rinnovando un dovere del nostro ufficio, proibiamo assolutamente, in virtù dell’autorità della Sede apostolica, che qualcuno nella Chiesa di Dio venga ordinato o promosso per denaro. Se qualcuno avrà comperato in quel modo nella Chiesa un’ordinazione o una promozione, sia senz’altro privato della dignità. • Proibiamo nel modo più assoluto ai sacerdoti, diaconi, suddiaconi di vivere con le (Dio non voglia, ndR) concubine o con le mogli e di coabitare con donne diverse da quelle con cui il Concilio di Nicea ha permesso di vivere soltanto per ragioni di necessità, cioè: la madre, la sorella, la zia paterna o materna, o altre simili, sulle quali onestamente non possa sorgere alcun sospetto.

• Inoltre, in conformità a quanto disposto dal beatissimo Papa Stefano, stabiliamo che i laici, per quanto pii possano essere, non abbiano alcuna facoltà di disporre delle cose ecclesiastiche; ma che, secondo i Canoni degli Apostoli, la cura di tutti gli affari ecclesiastici sia nelle mani del vescovo e che egli l’amministri come se Dio lo vedesse.