Il matrimonio della Vergine Maria con san Giuseppe, lungi dall’offuscare le loro purezze, non fece altro che metterne maggiormente in risalto lo splendore incomparabile. Come quando due gigli intrecciano il loro profumo, se ne sente più prontamente e più lontano la fragranza, così dall’unione di san Giuseppe con la Vergine Maria, appare meglio che altrove, quanto fosse terso (esente, ndR) da ogni sensuale attacco il loro cuore, quanto fosse ardente in essi lo zelo di emulare gli angeli nella loro purezza. Niente di terreno, di umano, nel loro coniugio. Le loro erano due vite fuse in una sola per potere così, con raddoppiato slancio elevarsi a Dio. Giuseppe era il custode del pudore della Vergine. Questa, con la sua presenza, col suo tratto, col suo fascino, accendeva sempre maggiormente nello sposo l’amore per la castità. (Omelia tratta da Houdry- Porra, Prontuario del Predicatore, Volume IV, Parte prima, Milano, Libreria Editrice Arcivescovile Giovanni Daverio, Imprimatur 1934, pag. 515 ss).

Prontuario del Predicatore