Comunicato numero 49. La bolla «Exsurge Domine» contro Lutero

Stimati Associati e gentili Lettori, in questi lunghi mesi abbiamo ripubblicato “in pillole” sia il «Sillabo» di Papa Pio IX, che il «Lamentabili Sane Exitu» di Papa san Pio X. Due documenti fondamentali, quanto mai attuali, dove si elencano e si condannano una serie di proposizioni nocive per il genere umano. Nonostante ciò, quelle e simili pestilenze, di tanto in tanto, vengono rilanciate in pompa dai satanassi di ogni epoca. Condannando le 65 dannate proposizioni, così duole la Chiesa nel Lamentabili: «Con deplorevoli frutti, l’età nostra, impaziente di freno nell’indagare le somme ragioni delle cose, non di rado segue talmente le novità, che, lasciata da parte, per così dire, l’eredità del genere umano, cade in errori gravissimi. Questi errori sono di gran lunga più pericolosi qualora si tratti della disciplina sacra, dell’interpretazione della Sacra Scrittura, dei principali misteri della Fede. È da dolersi poi grandemente che, anche fra i cattolici, si trovino non pochi scrittori i quali, trasgredendo i limiti stabiliti dai Padri e dalla Santa Chiesa stessa, sotto le apparenze di più alta intelligenza e col nome di considerazione storica, cercano un progresso dei dogmi che, in realtà, è la corruzione dei medesimi».

Chi sono questi cosiddetti “cattolici”, che così tanto odiano Gesù Cristo e disprezzano l’umanità da diffondere simili nefandezze? Nel Motu proprio «Sacrorum antistitum» sentenzia il santo Papa Sarti: «[Essi sono] i modernisti, la maliziosissima categoria d’uomini che avevamo smascherato [...] nella Lettera enciclica “Pascendi Dominici Gregis”, [essi] non si sono astenuti dai propositi di turbare la pace della Chiesa. Infatti hanno continuato ad adescare nuovi seguaci ed a farli associare mediante un’alleanza segreta, e con essi ad inoculare nelle vene del cristianesimo il virus delle loro opinioni [...]. Uomini di tale condotta non sono altro che quelli che abbiamo già descritto là, nemici tanto più temibili quanto più sono vicini; i quali abusano del loro ministero per porre sull’amo un’esca avvelenata con cui corrompere gli sprovveduti, divulgando un’apparenza di dottrina, in cui è contenuta la somma di tutti gli errori».

Sono passati più di 100 anni da questo monito, «col quale si stabiliscono le norme atte a respingere il pericolo del modernismo» [cf. AAS, vol. II (1910), n. 17, pp. 655-680], ma, come tutti sanno, la situazione è davvero precipitata, tanto che proliferano millenaristi ed apocalittici di ogni risma. Alcuni, precipitosamente, sono giunti finanche ad evocare la «synagoga Satanae» di cui nell’«Apocalypsis Ioannis». I modernisti, «nemici della Chiesa fra i più dannosi», oggi più che mai, «agitano i loro consigli di distruzione non al di fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond’è che il pericolo si appiatta quasi nelle vene stesse e nelle viscere di lei, con rovina tanto più certa, quanto essi la conoscono più addentro». Di più, essi «non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde. Intaccata poi questa radice dell’immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l’albero in modo tale che nessuna parte risparmiano della cattolica verità, nessuna che non cerchino di contaminare. Inoltre, nell’adoperare le loro mille arti per nuocere, nessuno li supera di accortezza e di astuzia: giacché la fanno promiscuamente da razionalisti e da cattolici, e ciò con così fine simulazione da trarre agevolmente in inganno ogni incauto; e poiché sono temerari quanto altri mai, non vi è conseguenza da cui rifuggano e che non spaccino con animo franco ed imperterrito» («Pascendi Dominici gregis», Papa san Pio X).

Da circa cinquant’anni, apertamente o dietro sofismi, nella promiscua simulazione d’esser cattolici o razionalisti in base al vento, i modernisti hanno vergognosamente riesumato finanche il rivoluzionario Martin Lutero, fra i più grandi nemici di Gesù Cristo, della Chiesa e del genere umano, di cui già si è scritto sul nostro settimanale. Pertanto ci sembra opportuno di ripubblicare “in pillole”, a partire da oggi, la bolla «Exsurge Domine» di Papa Leone X. Con essa, ultimo dei numerosi tentativi di estrema misericordia verso quel mentecatto, la Chiesa finalmente sta per recidere Lutero e lo consegna all’eterna infamia.

Per meglio capirci, il vitello d’oro “canonizzato” dai modernisti, ossia il dannato Lutero, è autore di tali e tante odiose proposizioni, da far accapponare la pelle anche ai più indifferenti. Egli affermò: - «Cristo commise adulterio prima di tutto con la donna che incontrò al pozzo di Giacobbe, di cui San Giovanni scrisse: “In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna”. Nessuno tuttavia gli disse: “Che desideri”, o ”Perché parli con lei”? Dopo di lei fu la volta di Maria Maddalena, e poi venne la donna colta in flagrante adulterio che Cristo congedò così gentilmente. Quindi, anche Cristo, pur essendo così retto, si è reso colpevole di fornicazione prima di morire»; - «Non pensate che Cristo ubriaco, perché aveva bevuto troppo all’Ultima Cena, abbia sconcertato i Suoi discepoli col suo parlare a vanvera?»; - «Deus est stultissimus: Dio è molto stupido»; - «Certamente Dio è grande e onnipotente, buono e misericordioso, e tutto ciò che si può immaginare in questo senso, ma è anche stupido»; - «Dio si è sempre comportato come un pazzo»; - «Quando la Messa sarà scalzata, avremo scalzato il papato! Perché è sulla Messa, come su di una roccia, che poggia completamente il papato, con i suoi conventi, le sue Diocesi, le sue Università, i suoi altari, i suoi ministri e le sue dottrine [...]. Tutto ciò cadrà in rovina quando sarà abbattuta questa sacrilega ed abominevole Messa». Sull’Offertorio Lutero scrisse: «Poi segue quell’abominazione che viene chiamata “Offertorio”, nel quale tutto esprime oblazione». Sul Canone della Messa: «Questo Canone abominevole è una raccolta di lacune confuse [...]. Esso fa della Messa un sacrificio; altri offertori vengono aggiunti. La Messa non è un sacrificio o l’azione di chi sacrifica. Noi lo consideriamo un sacramento o un testamento. Permetteteci di chiamarlo una benedizione, l’eucaristia, la tavola del Signore o il memoriale del Signore». Sulla tattica da usare per introdurre la “messa” protestante: «Per giungere sicuramente e felicemente alla nostra mèta, dobbiamo conservare alcune delle cerimonie della vecchia Messa, così verrà accettata anche dall’indeciso che potrebbe rimanere scandalizzato da cambiamenti troppo frettolosi». Ancora: «Che pazzia voler monopolizzare il sacerdozio solo per pochi». Sul suo comportamento: «Da mattina a sera non faccio altro che bere. Chiedetemi perché bevo così tanto, perché parlo così loquacemente e perché mangio così spesso. Lo faccio per imbrogliare il diavolo che viene a tormentarmi [...]. È mangiando, bevendo e ridendo in questo modo e talvolta anche di più, e anche commettendo qualche peccato, che sfido e disprezzo Satana tentando di sostituire i pensieri che il diavolo mi suggerisce con altri pensieri, come ad esempio pensando con avidità ad una bella ragazza o ad una ubriacatura. Se non facessi così diventerei oltre modo furioso».; - «Ho avuto fino a tre mogli nello stesso tempo». Due mesi dopo, egli disse che ne aveva “sposata” una quarta, un’ex monaca. «Se condanniamo i ladri ad essere impiccati, gli scassinatori al patibolo e gli eretici al fuoco, perché mai non dovremmo usare tutte le nostre armi contro questi dottori di perdizione, questi cardinali, questi papi e tutto il codazzo della Sodoma romana affinché non possano più corrompere la Chiesa di Dio? Per quale motivo non dovremmo lavare le nostre mani nel loro sangue». Le citazioni sono state tratte dalla fonte accreditata: Crisi Nella Chiesa. Sebbene queste siano già terrificanti, le sue proposizioni peggiori sono comunque altre, che impareremo condannate, una per una, nella «Exsurge Domine».

(A cura di CdP)

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