Sarebbe un errore madornale porre da un lato tutto quanto abbiamo detto intorno alla nostra divinizzazione, alla grazia ed all’autore di essa, Cristo Gesù; e dall’altro, senza connessione alcuna, la gerarchia cattolica. Anche qui l’unità dell’organismo brilla nella varietà degli uffici e delle mansioni, collegate - come mezzi allo scopo - al fine ultimo, che è la santificazione delle anime e la loro unione soprannaturale con Dio. Gesù aveva fondato la Sua Chiesa e noi - come vedemmo - non possiamo avere salute se non in questo Corpo mistico, che si sviluppa nei secoli. Data tale Sua volontà, Gesù Cristo doveva provvedere: a) A conservare ed a propagare la Sua verità rivelata, - la buona novella della nostra divinizzazione mediante i suoi meriti, - per preservarla dagli errori e dai pericoli dell’ignoranza; b) A diffondere la Sua grazia santificatrice, unico mezzo di salvezza stabilito dall’amore di Dio; c) A reggere questa società santa dei fedeli, che, come ogni organismo sociale, ha bisogno di un’autorità visibile e di una direzione. Perciò, dall’ordine soprannaturale alla gerarchia, il passo è logico; e tutti gli insegnamenti della dottrina cristiana, a proposito del Papa, del Primato di Pietro, dell’infallibilità pontificia, dei Vescovi e del Sacerdozio cattolico, dei loro uffici e della loro missione, non sono se non conseguenze della concezione fondamentale, dove nulla v’è di superfluo o di disarmonico.

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