Gender: ascesa e dittatura della teoria che "non esiste"

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9781522772538 - La questione sviscerata nel libro, quella del gender, è quanto mai attualissima e viene risolta con lucida oggettività, superando, con grande carità, i limiti delle passioni e del sentimentalismo.
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Titolo: Gender: ascesa e dittatura della teoria che "non esiste"

Sottotitolo: La storia, l'evoluzione, i dati, la verità 

Autori: Carlo Di Pietro - Aurelio Pace

Collana: Attualità

Facciate: 260

Formato internazionale: 6" x 9"(15.24 x 22.86 cm)

Carta: Avoriata 90 gr

Copertina: Patinata lucida 300 gr

Finitura: Brossura fresata PUR

ISBN: 9781522772538

Contiene anche: Comoda e corposa bibliografia


Sommario

1. Introduzione; pag. 5
2. La famigerata “mozione omofoba”. La Basilicata prima di tutti; pag. 9
3. La retrograda “mozione Pace” ed il “peccato” dei selfie; pag. 15
4. La “teoria gender non esiste”. I Consiglieri firmatari sono tutti clerico-visionari?; pag. 21
5. La “teoria gender non esiste”. I genitori sono una massa di oscurantisti e bigotti?; pag. 29
6. Norvegia, passo in avanti: la “teoria del gender” esiste, ma non è scienza. Basta soldi pubblici; pag. 37
7. La “teoria gender non esiste”, ma a scuola i maschietti mettano la gonna; pag. 41
8. Il suicidio e la vicenda di Bruce Raimer, il primo esperimento del dottor Money “padre della teoria del gender”; pag. 45
9. Il “genere è liquido”, ma se vuoi “tornare etero” il “genere” diventa “solido”: vai perseguitato; pag. 55
10. Gli omosessuali non integralisti del gender sono “omofobi”: i bambini si devono vendere; pag. 63
11. Chi prega per i gay e chi ama moglie e figli merita di essere punito: emergenza “omofobia”; pag. 71
12. La “teoria del gender” non esiste, ma se la critichi Scalfarotto ti “mette le manette”; pag. 79
13. Il “gender” non è ideologia, è “scienza” e “morale”. Scienza e morale contrarie sono “omofobe”; pag. 85
14. Il “bavaglio” UNAR: «Linee Guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT»; pag. 97
15. Nessun compromesso con l’odio: dal nazi-fascismo al comunismo, è chiara la nostra condanna; pag. 113
16. Gender, omosessualità e Chiesa. Introduzione alla “dottrina medievale dei bigotti”; pag. 125
17. Basta “bigottismo” all’interno delle chiese. La parola d’ordine è “aggiornamento”; pag. 137
18. Guai a chiamarla “teoria gender”, bisogna dire “gender studies”. Sono due cose diverse ma dicono la stessa cosa e comunque la “teoria” non esiste; pag. 141
19. “Omofobo” è demodé. Siamo “omonegativi”?; pag. 149
20. A.T. Beck (e UNAR): 4 o 5 pareri sono “scienza”, tutto il resto è noia, anzi è “mitologia”; pag. 161
21. Quando Cenerentola era ariana, pardon lesbica. Così vogliono sponsor e poteri forti; pag. 179
22. Conclusione. Il complotto del Vaticano e le soluzioni al problema “omonegatività”; pag. 187
Appendice 1. La pianificazione e l’aggressione del gender ai bambini di ogni età ed ai docenti; pag. 195
Appendice 2. Indottrinamento gender: le immagini; pag. 217
Indice; pag. 239
Bibliografia e Sitografia; da pag. 243 a pag. 255


In sintesi

Cosa c’è di vero sulla cosiddetta “teoria del gender”? Che cosa dicono i “gender studies”? Nel nostro libro ci opponiamo al “pensiero gender”, con prove documentali. Siamo due “visionari”? Siamo come Don Chisciotte della Mancia? Combattiamo forse contro i mulini a vento? A queste ed a tante altre domande, spesso sollecitate da alcuni gruppi di pressione, siamo tenuti a rispondere, quantomeno per educazione. Il saggio, minuzioso nella ricerca ed onesto nelle intenzioni, esalta (nei giusti limiti) il valore della persona e si contrappone al pensiero dominante estorto dalle solite élite a danno della società civile. Cronache politiche, storiografia del problema, ricerca scientifica, esperienze di vita vissuta ed una limpida esposizione della dottrina caratterizzano fortemente questo progetto unico nel suo genere, che si distingue soprattutto per la particolare ironia usata dagli autori nel demolire certe convinzioni e per una notevole dose di indomito polemismo. La questione sviscerata nel libro, quella del gender, è quanto mai attualissima e viene risolta con lucida oggettività, superando, con grande carità, i limiti delle passioni e del sentimentalismo.