I doni dello Spirito Santo, conferiti in germe nel Battesimo ed effusi con abbondanza nella Cresima, sono abiti buoni che hanno il compito di rendere facile, pronto, perfetto l’esercizio delle virtù soprannaturali, specialmente di quelle teologali, che senza i doni sono molto imperfette e conservano il modo umano nel loro esercizio. I sette doni dello Spirito Santo perfezionano l’uomo e lo inducono a seguire prontamente lo stimolo al bene e alla virtù suscitato dallo Spirito Santo (v. San Tommaso Summa Theologica, 1-2, 68). Le virtù, infatti, vengono ricordate da Isaia con quest’ordine: Lo Spirito del Signore riposerà sopra di lui; lo spirito di sapienza e d’intelletto, lo spirito di consiglio e di fortezza, lo spirito di scienza e di pietà; lo riempirà dello spirito del timor di Dio (Is. 11, 2-3).

Accenniamo brevemente ai singoli doni: a) La sapienza ci fa sentire e gustare la presenza di Dio in noi e rende capaci di giudicare di Dio e delle cose divine mediante la conoscenza sperimentale che ce ne dà. L’anima favorita di questo dono giudica tutto secondo i gusti di Dio ed ha una conoscenza di Lui e delle cose divine immensamente più chiara di quella che possono dare la ragione e la semplice fede. b) L’intelletto fa vedere le divine verità in modo più chiaro e profondo, quasi intuitivamente, senza bisogno di molti ragionamenti e sforzi. c) La scienza ci rende capaci di giudicare rettamente delle creature, ci fa conoscere quasi intuitivamente noi stessi e le cose create, senza lasciarci abbagliare dalle apparenze e deviare da pregiudizi. d) Il consiglio indica con prontezza i mezzi più adatti per agire con sicurezza, senza esitazioni e dubbi, in ordine al nostro fine e ordina ad esso i singoli atti; indica i mezzi pratici per agire rettamente e virtuosamente e inclina anche a cercare e seguire il consiglio delle persone prudenti e illuminate. e) La pietà inclina l’anima a rendere a Dio adorazione, di lode, di ringraziamento, di propiziazione, ecc., come a Padre infinitamente degno, mentre la virtù della religione induce a questi atti in quanto sono dovuti a Dio sommo sovrano creatore. Il dono della pietà ci fa vedere Dio in tutte le cose e di tutte le cose fa sgabello e via per innalzarci a Lui con amore di figli. E’ specialmente questo che forma gli apostoli, i missionari, i grandi eroi della carità, che sanno vedere e servire Dio nel prossimo. f) La fortezza, in quanto dono, perfeziona la virtù della fortezza, ne rende pronto, perfetto, totale l’esercizio e fa sì che l’anima affronti difficoltà e pericoli confidando unicamente in Dio e rivestendosi della sua potenza. g) Il timor di Dio non è il timore carnale, che fa evitare il male solo per non incorrere in mali temporali peggiori; non è il timore soprannaturale servile, che fa fuggire il male per paura dell’inferno e spinge a fare il bene solo in vista della ricompensa; ma è il timore filiale e perfetto, che induce a fuggire il male e a fare il bene solo per amor di Dio, per non disgustarlo col peccato e per piacere a Lui. Lo Spirito Santo oltre la grazia, le virtù e i doni, effonde in noi anche i suoi frutti: carità, gioia, pace, bontà, fedeltà, pazienza, benignità, dolcezza, temperanza (Gal. 5,22).

Tratto da: Carlo Tommaso Dragone, Spiegazione del Catechismo di San Pio X, Centro Librario Sodaltium, Verrua Savoia, 2019, pagg. 493 – 494. Fonte Sodalitium.

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