La sua bruttezza. Il rispetto umano è il timore del giudizio altrui, nel fare il bene. È abbastanza vergognoso sottomettere la causa del bene, e la propria dignità all’andazzo dell’ambiente guasto che ti circonda. Questo timore di fare il bene è un timore ridicolo. E che? Bisogna uniformarsi a quello che dicono e fanno gli altri per essere buoni e stimati?... Finché, attorno a noi, si fa del bene, è cosa saggia l’imitazione; ma, quando si agisce per la vanità, il capriccio, il male, non è lecito uniformarsi. La vita ci è stata data a servizio del bene, e, solo, del bene. Tra il bene e il male vi è una distanza infinita; né, come disse Gesù, possiamo servire a due padroni... Il volere di Dio sia il nostro volere...

• Il giudizio del Signore. Gesù ha bollato il rispetto umano con parole che non ammettono equivoco. Egli ha detto chiaro, che, chi vuol appartenergli deve confessarlo, nel proprio ambiente, con una vita coerente al Vangelo, sotto pena di essere condannato. Ecco le sue parole: «Chi mi confesserà davanti agli uomini, sarà da Me riconosciuto davanti al Padre mio che è nei cieli; e chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato da Me davanti al Padre mio che è nei cieli» (Mt., 10, 32). Confessarlo significa: fare il bene, dare il buon esempio, dimostrarsi vero seguace del divino Maestro. Noi con quale amore e impegno seguiamo Gesù?...

• Il giudizio degli uomini. L’essere forte nelle proprie convinzioni non è di tutti, anzi è cosa rara; ma, appunto per questa rarità dà all’occhio ed è apprezzata. Se, temendo il giudizio altrui, rinunzierai alle tue convinzioni: in un primo momento, forse, ti si farà buon viso; ma, ben presto sarai disprezzato, e considerato un uomo senza carattere e senza personalità. Se, al contrario, seguirai la tua cristiana via, facendo il bene e lasciando dire, avrai la stima di Dio e quella degli uomini. Tempra la tua volontà al dovere. Diceva san Paolo: «Se volessi piacere agli uomini, non sarei servo di Gesù Cristo» (Gal., 1, 10). Rifletti e prega...

• È una stupidità. Aver paura di fare il proprio dovere, di fare il bene!... Che stupidità!... Dare importanza al giudizio di quei tali, che si ispirano a massime contrarie a quelle di Gesù Cristo!... Che vergogna!... Temerai, dunque, di mostrarti buono? Fingerai di pensarla come, in realtà, non la pensi, per compiacere il mondo?... Possibile che, una parolina, un frizzo, un sorrisetto, debbano incuterti tanta paura?... Ti trovi forse di fronte a nemici armati di mitra?... Via: un atto di coraggio! Disprezzali una buona volta! Essi ti disprezzano perché fai il bene; e tu li giudichi degni di riguardi?... Afferma una buona volta la tua libertà di fare il bene, come meglio credi.

• È una pazzia. In fin dei conti, chi è questo mondo di cui hai paura nel fare il tuo dovere? Sono gli stolti: quelli che chiamano bene il male e male il bene. E non ti pare che sia davvero una gran pazzia, desiderare l’amicizia e la stima di questi cervelli spostati?... Gesù lo disse che il mondo vive di malignità: «In maligno positus» (1 Gv., 5, 19). Pensa che, se è infinito il numero degli stolti: «Stultorum infinitus est numerus» (Eccle., 1, 15), non mancano gli onesti, che vogliono e lodano la rettitudine... Hai rinunziato qualche volta di fare il bene, per riguardo ai giudizi malevoli di chi non ha diritto di mischiarsi negli affari tuoi?...

• È una viltà. Rinunziare al bene, per paura, è viltà; degradazione personale; pecorismo insensato. Uomo è sinonimo di fortezza. Dire a uno : «Sei un vile!» è come se gli si dicesse: «Tu non sei un uomo!». Se in tua presenza si dicesse o facesse il male, non accontentarti di riprovarlo internamente, ma esprimi apertamente (secondo i criteri di carità e  prudenza, ndr.), e dignitosamente, la tua piena disapprovazione. Se tacessi saresti un vile, un uomo senza carattere e personalità. Che ne sarebbe avvenuto se gli Apostoli e i Martiri, per non dispiacere al mondo e per non buscarsi guai, avessero taciuto e sconfessato il Vangelo?... Rifletti... Proposito: Disapproviamo apertamente il male, ma facciamolo con dolcezza e carità.

• È tradimento di Gesù. Col Battesimo ti sei impegnato di confessare Gesù vivendo secondo le regole del Vangelo. Ora, se non calpesti il rispetto umano, come potrai fare onore agl’impegni assunti? Hai rinunziato a pensare con la mentalità di Satana e del suo alleato, che è il mondo. Ti sei impegnato di osservare i Comandamenti di Dio e le leggi della Chiesa. Ma nulla manterrai, se non sarai convinto che devi calpestare i giudizi del mondo. Esso ha disprezzato Gesù, e disprezzerà anche te; ma, come Gesù rimase sempre fedele al suo Padre celeste, così noi dobbiamo mantenerci fedeli a Lui.

• È tradimento del prossimo. Nel Battesimo ti sei impegnato ad amare il prossimo come te stesso. Ciò vuol dire che non devi far male agli altri, e che devi fare tutto il bene che puoi. Ma, se vai avanti col maledetto rispetto umano, darai, perciò stesso, l’esempio della viltà nell’adempimento del dovere; scoraggerai il bene e darai una spinta verso il male. Disse Gesù : «Risplenda il vostro buon esempio, in maniera tale, che gli altri siano attratti al bene e indotti a glorificare Dio» (Mt., 5, 16). Il rispetto umano produce proprio l’effetto contrario: tradisce il prossimo allontanandolo dalla via del bene. Ne sei convinto?...

• È un tradimento di te stesso. Sai che non basta la Fede, ma ci vogliono pure le buone opere; perché, una fede inoperosa è inutile alla salvezza eterna. In teoria sei in regola; ma, in pratica, se non demolisci in te il rispetto umano, resti esposto, e predisposto, ad omettere le opere buone, l’adempimento del tuo dovere, con tutte le conseguenze che sai... Adamo, per non dispiacere ad Eva, peccò pure; Erode, per non dispiacere alla figlia ballerina, fece decapitare Giovanni Battista. Tu sei responsabile delle tue parole, azioni ed omissioni. Sarai retto se calpesterai il rispetto umano e ti manterrai fedele al tuo dovere; in caso contrario avvilirai la tua dignità, sarai di cattivo esempio, e ti renderai meritevole dei divini castighi. Riflettiamo...

Da «Meditatio mea», Can. Muscolo, Marietti, 1962, pagine 286 e 288.

Queste preziose e semplici indicazioni siano istruttive per tutti noi: ognuno faccia bene i doveri del proprio stato di vita, guardi a Dio in ogni pensiero ed azione, sia immune dal rispetto umano che fagocita e schiavizza al demonio anche i meglio intenzionati, ndr.