[Da leggere con discernimento] Un uomo come Padre Pio, che porta ai nostri giorni razionali e scettici la sanguinosa e dolcissima testimonianza delle stimmate, è certamente un personaggio scomodo per i suoi contemporanei; non è quindi strano che contro di lui, in piena euforia modernista, alcuni uomini della Chiesa abbiano rispolverato i più atroci e duri sistemi di persecuzione medioevale [ci sarebbe tanto da precisare, ndr.]. In questo libro vengono rievocate tali persecuzioni e vengono attentamente valutati, e documentati, i loro moventi. Padre Pio è stato calunniato, imprigionato, umilialo e derubato da alcuni sacerdoti che si rifiutano di accogliere il suggestivo, sommesso e vigoroso messaggio della sua presenza in questi anni. Egli non ha altro che sangue da offrire ai suoi persecutori. Ma d’altro che di sangue hanno bisogno costoro: a loro servono milioni e miliardi, per sanare le paurose situazioni creale dal crollo del «banchiere di Dio» Giambattista Giuffré. Questo libro sembra un romanzo, tanto assurdi e complessi sono gli episodi della vicenda amarissima di un frate che sembra esistere, ormai, soltanto per calamitare l’odio dei «preti sbagliati» e l’amore di tante anime che, per lui, hanno saputo ritrovare se stesse. Ma i sensazionali documenti raccolti da Luciano Cirri dimostrano che questo non è un romanzo, ma una matta storia del nostro tempo che rifiuta di ricordare il Paradiso e inventa ogni giorno nuovi inferni per la propria lunga dannazione...

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Padre Pio e i papponi di Dio

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