La teosofia è una religione, e come tale si propone di cercare il divino, non già fuori della natura, ma nella natura stessa e nelle sue forze. Essa è, dunque, la negazione del soprannaturale, ed una nuova forma di naturalismo, ma di naturalismo ibrido. Giacché suo dogma fondamentale è che «ogni via è buona per coloro che la seguono, ogni via è divina, perché per essa gli uomini possono sempre giungere a Dio».
 
La teosofia rigetta ogni fede in un Dio personale, distinto dal mondo, poiché il suo Dio è il Dio di Spinoza. Ella prende l’Uno assoluto nel senso di Eraclito, cioè non come un Essere esistente in un atto perfetto, ma come un divenire, un evolversi eterno, come un circolo ininterrotto di evoluzioni.
 
Come sistema filosofico, la teosofia studia e crede di risolvere alcuni dei principali problemi riguardanti la costituzione degli esseri, la gradazione degli enti, l’origine, l’essenza e lo scopo della vita, nonché la condizione dell’uomo dopo la morte.
 
Da ultimo, la teosofia porta ancora in sé un carattere che ci dà il diritto di appellarla altresì — magari contro le sue alte proteste — col nome poco lusinghiero di setta, voglio dire il velo del segreto e del mistero, sotto il quale essa nasconde una parte del suo insegnamento, che svela solamente, per gradi ed a tempo debito, ai suoi iniziati privilegiati. Buona lettura ...
 
La Teosofia