Si può spiegare la rapida diffusione della Massoneria nel mondo solo mettendola in relazione con la potenza e il prestigio raggiunto in quegli anni dall’Inghilterra. Le antiche Logge del Galles, come quelle d’Irlanda e di Scozia, furono le prime a sottomettersi alla «Gran Loggia» di Londra e costituirono ciascuna una Gran Loggia provinciale. Alla metà del secolo, la Massoneria era penetrata in tutti i principali Paesi di Europa: Francia (1721), Olanda (1725), Spagna (1726), Russia (1732), Italia (1733), Svezia (1735), Svizzera (1736), Polonia (1739), Austria (1742), Danimarca (1743), Norvegia (1745), e inoltre Calcutta (1728), Gambini e Capo Coart-Castle (1735), Massachussets (1735). In Inghilterra, causa il danno spirituale che produceva il dottrinarismo materialistico e irreligioso nelle Logge, verso la metà del ‘700 ci fu un movimento di reazione. La «Gran Loggia» inglese fece curare una nuova edizione delle «Costituzioni» dal pastore anglicano Entech e stabilì come dogmi fondamentali la fede in Dio, Grande Architetto dell’Universo, e il rispetto alla Bibbia. La Massoneria anglosassone, fedele a questi criteri, s’è di regola astenuta dall’ingerirsi in questioni politiche e confessionali, ed ha preferito esplicare la sua attività nel campo umanitario. Nell’ambito dominato da essa (Inghilterra, Irlanda, Scozia, Germania, Stati Uniti, ecc.) non ha fin qui attecchito quell’anticlericalismo astioso proprio della Massoneria dei Paesi latini, e la Chiesa cattolica non ha intralci nella sua missione religiosa e civile.
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