Siamo ormai in alta montagna. L’uomo, dalle vette divine del soprannaturale, era caduto in fondo alla valle ed al fango. Gesù Cristo discese sino a lui per riportarlo alla cima. La storia dell’umanità, come abbiamo mostrato, ha come centro Cristo; ma né Cristo, né la nostra unione soprannaturale con Dio noi potremmo concepire, se il cammino ascensionale verso l’alto non fosse illuminato dal sole della Trinità. A questo sole leviamo lo sguardo. Anche se l’occhio debole ne rimarrà abbagliato, una grande luce pioverà sulle nostre anime e sulla nostra vita. In linea generale, i cristiani di oggi poco si curano della Santissima Trinità; ed anche nelle spiegazioni catechistiche spesso ci si accontenta dell’episodietto di sant’Agostino e del fanciullo da lui incontrato sulla riva del mare, che pretendeva versare in una piccola buca tutta l’acqua immensa, simbolo di chi nella piccola testa umana vuol versare l’oceano infinito della divinità. Tutt’al più si ricorre a qualche paragone. Si dice, ad esempio, che Dio è simile al sole; poiché il sole splende in sé, illumina coi raggi che provengono da esso, ed inoltre riscalda, pur restando un unico sole; proprio come Dio - il vero sole che non tramonta mai, il quale è Padre che splende; dal Padre è generato il Figlio, raggio suo; dall’uno e dall’altro proviene il fuoco dello Spirito Santo; e questi tre sono un unico Dio. Qual che è peggio, è il fatto doloroso che la Trinità nulla significa praticamente nella vita cristiana di moltissimi. Il Padre?... Ma chi si interessa del Padre Eterno? Anche se non esistesse, vi sarebbe forse una piccola ripercussione nella coscienza di un gran numero di pretesi credenti?... E lo Spirito Santo riceve forse un’accoglienza migliore? Quando san Paolo arrivò ad Efeso, vi incontrò alcuni discepoli e domandò loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo?». I discepoli risposero: «Non abbiam neppure sentito dire che ci sia uno Spirito Santo». E si capisce: la propagazione della fede era allora ai primi passi; nessuna meraviglia se la verità solo adagio adagio si diffondesse. Ma è lecito oggi, dopo venti secoli di Cristianesimo, conoscere lo Spirito Santo solo in nome ed ignorare completamente l’opera sua nella Chiesa e nelle anime? Lasciando da parte le dispute teologiche e le sottili disquisizioni intorno a questo mistero principale della fede, - l’Unità e la Trinità di Dio, - noi - esporremo brevemente il dogma; - ricercheremo quale relazione vi sia fra la verità di esso e la nostra vita soprannaturale; - accenneremo specialmente all’importanza del dogma trinitario nella nostra preghiera.

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