Dio ha corpo come noi? R. - Dio non ha corpo, ma è purissimo spirito. Spiegazione. - 1. - Il Catechismo insegna che Dio non ha corpo, ma che è purissimo spirito. Quando diciamo spirito che cosa intendiamo? Intendiamo un essere che ha intelligenza e volontà libera, un essere che intende e che liberamente vuole. Vi sono molte cose o esseri che noi non vediamo ma che non sono spirito in senso rigoroso, come ad esempio, l’aria, i gas; essi non hanno né intelligenza né volontà. Così i nostri pensieri, i nostri desideri non sono né visibili, né sensibili; sono opera dello spirito, sono spirituali. - Dio non solamente è spirito, ma purissimo spirito, poiché Egli non è unito a corpo; è spirito che vive a sé e non già insieme ad un corpo. 2. - Oltre Dio vi sono altri spiriti? (Dico spiriti in senso rigoroso, da non confondersi colle cose a cui diamo impropriamente il nome di spirito per l’alcool che contengono). Sì, oltre a Dio vi sono altri spiriti e sono: gli Angeli e le anime nostre. Gli Angeli sono puri spiriti come Dio (non uguali, ma simili a Dio) perché essi non sono uniti a nessun corpo, né hanno corpo alcuno. Invece l’anima nostra è spirito, ma non puro spirito perché essa è unita al corpo, è creata per costituire, insieme al corpo cui è unita, un essere completo, l’uomo. 3. - Dio è purissimo spirito; tuttavia parlando di Dio usiamo certe espressioni per cui sembra che gli attribuiamo un corpo come abbiamo noi. Ad esempio diciamo: L’occhio di Dio ci vede; la mano di Dio colpisce i peccatori, e altre simili cose. Usando tali espressioni, non dobbiamo già figurarci che Dio sia come noi, col corpo, cogli occhi, colle mani; usiamo queste espressioni per significare in modo adatto a noi che siamo alla presenza di Dio, che Dio è giusto, che conosce tutto, che premia e castiga. Noi non sapremmo spiegarci in altro modo per significare che Dio vede, premia e che castiga; perciò, adattandoci al nostro modo di sentire e di dire, usiamo le denominazioni di mani, occhi, ecc. anche parlando di Dio, benché tali espressioni non siano esatte. Inoltre, per dare l’immagine di Dio, si ricorre pure a forme corporali, e si rappresenta nel modo con cui Egli si manifestò agli uomini; ciò facciamo, non già perché Egli sia quale lo si rappresenta, ma perché noi abbisognamo di figure sensibili, che valgano a destare nella nostra mente e rappresentarsi l’idea di Dio stesso che non possiamo vedere cogli occhi. Pratica. - Lo spirito è molto più nobile, più eccellente del corpo; noi oltre il corpo abbiamo anche l’anima che è spirito; per l’anima siamo creati a immagine e somiglianza di Dio che è purissimo spirito. Dobbiamo perciò pensare non solo al corpo ma anche e principalmente all’anima, che viene da Dio e tornerà a Dio, e studiarci di renderla sempre più bella e più ricca per mezzo delle opere buone che sono il suo ornamento. Esempi. - Di che colore è Dio? - In una pubblica riunione, un così detto libero pensatore, rivolgendosi al conferenziere, gli disse: «Reverendo, vorrebbe dirci di che colore è Dio?». Rispose: «Non solo ve lo dico, ma ve lo faccio vedere. Dio è un puro spirito. Osservate il colore dell’anima vostra, e vedrete il colore del buon Dio. Orbene, qual è il colore dell’anima vostra? è giallo o verde? Non mi rispondete?». - L’arrogante, da baldanzoso divenuto degno di compassione, tace, ed i vicini gli dicono: «Enrico, avresti fatto meglio tacere prima». Gli si sarebbe anche potuto domandare di che colore fosse la sua coscienza, la sua onestà.
Dov’è Dio? R. - Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo: Egli è l’Immenso. Spiegazione. - 1. - Un giorno un Catechista domandò ad un buon fanciullo: «Sai dirmi un luogo dove vi sia Dio?». Il fanciullo, pronto, rispose: «Sapete forse dirmene uno ove Egli non sia?». Questo fanciullo aveva ragione, poiché Dio è dappertutto e quindi non c’è nessun luogo in cui Egli non sia. Dio è in ogni luogo, e dappertutto si manifesta: in cielo coll’ordine mirabile che vi fa regnare; in terra col farle produrre continuamente il necessario alla nostra vita; in tutto il creato coll’armonia stupenda che vi conserva, e coll’indirizzarlo al suo fine. Noi non siamo che in un luogo; ora, ad esempio, in questa chiesa. Mentre siamo qui non possiamo trovarci né a casa, né in iscuola, né in altro luogo. Dio invece è in cielo, e, nel medesimo tempo, è in terra e in ogni luogo, e perciò Egli è l’Immenso, cioè l’Essere che non ha limite o confine, e che quindi è in ogni luogo. Noi abbiamo un corpo, che è limitato e circoscritto, e perciò non possiamo essere che nello spazio occupato dal nostro corpo. Il mare è esteso, eppure ha un confine; è grande la terra, anche più grande il sole. Tuttavia essi hanno un limite; tutto l’universo è limitato. Solo Dio non ha limite alcuno perché Immenso. 2. - Se Dio è in ogni luogo, perché diciamo quasi sempre che è in cielo? ... Che di là ci vede e ci esaudisce? - Usiamo queste espressioni, non per dire che Dio è solo in cielo, ma perché là Egli si manifesta, si fa vedere agli Angeli e ai Beati che rende felici colla sua gloria e colla sua bontà. Pratica. - Noi non possiamo mai in nessun tempo e in nessun luogo sottrarci dalla presenza di Dio; siamo continuamente con Lui. - Questo pensiero ci animi a vivere sempre bene, a comportarci sempre con modestia e con purità; ci conforti nelle pene e nelle difficoltà. Il soldato, vicino al sovrano, si comporta rettamente e, se è in guerra, con generoso valore. Esempi. - Dio mi vede. - Il celebre nostro scrittore Alessandro Manzoni, da fanciullo, ebbe molta familiarità coi Cappuccini di Pescarenico, di cui frequentava il convento. Già vecchio, si dilettava di ricordare a qualcuno dei Cappuccini che godettero della sua amicizia, come egli fanciullo, una volta, nel convento di Pescarenico, lasciato libero dal suo custode, non poté trattenersi di andare a dare un’occhiata alla «stanza della frutta». Vi trovò delle belle mele e... allungò subito le mani. Ma in quel momento, guardandosi sospettosamente intorno, gli occhi gli caddero su un cartello appeso alla parete dove era scritto: Dio mi vede. «Quella scritta - narrava il vecchio Manzoni - mi mise addosso tanto improvviso sgomento che fuggii a gambe levate e fui per quella esperienza liberato per sempre dalla tentazione di allungare le mani». C’è Dio. - Un fanciullo diceva alla sorellina: «Ora in casa non c’è nessuno; io so dove la mamma ha nascosto una cosa buona; vieni, la prendiamo e ce la mangiamo tranquillamente». «No, non è vero che non ci sia nessuno - rispose la fanciulla; - c’è Dio che è dappertutto e io non voglio far male davanti a Lui». La fanciulla aveva ragione.
Dio ha corpo come noi? - Dov’è Dio? Dal Nuovo manuale del Catechista, mons. G. Perardi, L.I.C.E., Torino, 1939. SS n° 10, p. 6 - 7