Il padre Giovanni delle Celle raccontò: «Vi era in Egitto una prostituta, molto avvenente e ricca; anche i magistrati venivano da lei; un giorno si trovò per caso vicino a una chiesa e cercò di entrarvi, ma il suddiacono che stava alla porta non glielo permise dicendole: - Non sei degna di entrare nella casa di Dio, perché sei impura. Si accese allora una lite, al cui rumore il Vescovo uscì. - Non mi lascia entrare in chiesa, gli dice la peccatrice. E il Vescovo: - Non puoi entrare, perché sei impura. Presa da compunzione, la donna promette: -Non farò più la prostituta. E il Vescovo le dice: - Se porti qui le tue ricchezze, saprò che non fai più la prostituta. Come le portò, il Vescovo le prese e le bruciò. La donna entrò in chiesa piangendo e dicendo: - Se qui mi accade questo, nell’al di là che cosa avrò da patire? E fece penitenza e divenne un vaso d’elezione (cf. Atti, IX, 15)» (233bc).
Tratto da Vita e detti dei Padri del deserto, edizione Città Nuova, 1999.