Vita e detti dei Padri del deserto, citazioni scelte, tratte da padrideldeserto.net. Un fratello disse al padre Arsenio: «Mi tormentano i miei pensieri dicendomi: – Tu non puoi né digiunare né lavorare: visita almeno i malati, poiché anche questo è amore [di Dio]». Riconoscendo la semente del diavolo, l’anziano gli dice: «Va’, mangia, bevi, dormi, e non lavorare; soltanto, non allontanarti dalla cella». Sapeva infatti che la fatica dello stare in cella porta il monaco ad essere ciò che deve (PJ VII, 27a). Diceva il padre Arsenio: «Un monaco forestiero in terra non sua non si immischi a niente e resterà in pace» (89d; PJ X, 6). Raccontavano gli anziani che una volta furono regalati ai monaci di Scete alcuni fichi. Dato che erano cosa da nulla, non ne mandarono al padre Arsenio, perché non si offendesse. Saputolo, l’anziano non si recò alla liturgia. «Mi avete escluso – disse – dalla benedizione mandata da Dio ai fratelli, che io non sono stato degno di ricevere». Tutti udirono e furono edificati dall’umiltà dell’anziano. Il presbitero si recò a portargli dei fichi e lo condusse con gioia alla celebrazione comune (92b; PJ XV, 8).