Pillola settimanale di Magistero
• Gli infermi provvedano prima all’anima poi al corpo. L’infermità del corpo dipende talora dal peccato, come disse il Signore all’ammalato che aveva sanato: «Va e non voler più peccare, perché non debba accaderti di peggio», col presente decreto pertanto stabiliamo e comandiamo severamente ai medici dei corpi che quando sono chiamati presso gli infermi, prima di tutto li ammoniscano e li inducano a chiamare i medici delle anime, cosicché dopo che è stato provvisto alla salute spirituale degli infermi, si proceda al rimedio della medicina corporale con maggior efficacia: cessando infatti la causa, cessa anche l’effetto.
Questo decreto è motivato dal fatto che alcuni, quando soffrono, e i medici cercano di persuaderli dal provvedere alla salute della loro anima, cadono in una estrema disperazione, da cui segue più facilmente il pericolo di morte. I medici che trasgredissero, dopo la sua pubblicazione da parte dei prelati locali, questa nostra costituzione, siano esclusi dall’ingresso in chiesa fino a quando non abbiano soddisfatto nel debito modo per questa trasgressione. Del resto, poiché l’anima è molto più preziosa del corpo, proibiamo ai medici sotto minaccia di anatema di consigliare all’ammalato, per la salute del corpo, qualche cosa che si risolva in danno per l’anima.