Miniatura Concilio Firenze

Pillola settimanale di Magistero

I bambini - dato il pericolo di morte, che spesso vi può essere - non possono essere aiutati se non col sacramento del Battesimo, che li sottrae al dominio del demonio e in forza del quale sono adottati come figli di Dio. [La santa Chiesa] ammonisce che il Battesimo non deve essere differito per quaranta od ottanta giorni o altro tempo, secondo l’uso di alcuni, ma deve essere amministrato quanto prima si può senza incomodo, con la precauzione che, in pericolo di morte, siano battezzati subito senza alcun ritardo, anche da un laico o da una donna, se mancasse il sacerdote, nella forma della Chiesa [intenzione = battezzare come vuole la Chiesa, ndR], come più diffusamente viene esposto nel decreto per gli Armeni.

• [La santa Chiesa] crede fermamente, confessa e predica che ogni creatura Dio è buona e niente dev’essere respinto quando è accettato con rendimento di grazie; poiché, secondo l’espressione del Signore, non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo. E afferma che la differenza tra cibi puri e impuri della legge mosaica deve considerarsi cerimoniale e che col sopravvenire del Vangelo è passata e ha perso efficacia. Anche la proibizione degli Apostoli delle cose immolate ai simulacri, del sangue e delle carni soffocate era adatta al tempo in cui dai giudei e gentili, che prima vivevano praticando diversi riti e secondo diversi costumi, sorgeva una sola Chiesa. In tal modo giudei e gentili avevano osservanze in comune e l’occasione di trovarsi d’accordo in un solo culto e in una sola fede in Dio, e veniva tolta materia di dissenso. Infatti ai giudei per la loro lunga tradizione potevano sembrare abominevoli il sangue e gli animali soffocati, e poteva sembrare che i gentili tornassero all’idolatria col mangiare cose immolate agli idoli.

• Ma quando la religione cristiana si fu talmente affermata da non esservi più in essa alcun giudeo carnale, ma anzi tutti d’accordo erano passati alla Chiesa, condividendo gli stessi riti e cerimonie del Vangelo, persuasi che per quelli che sono puri ogni cosa è pura, allora venne meno la causa di quella proibizione, e perciò anche l’effetto. [La santa Chiesa] dichiara, quindi, che nessun genere di cibo in uso tra gli uomini deve essere condannato, e che nessuno, uomo o donna, deve far differenza di animali, qualunque sia il genere di morte che abbiano incontrato, quantunque per riguardo alla salute del corpo, per l’esercizio della virtù, per la disciplina regolare ed ecclesiastica, molte cose, anche se permesso, possano e debbano non mangiarsi. Secondo l’Apostolo, infatti, tutto [il cibo] è lecito, ma non tutto conviene.

• [La santa Chiesa] crede fermamente, confessa e predica che nessuno di quelli che [con piena avvertenza] sono fuori della Chiesa cattolica, non solo pagani, ma anche giudei o eretici e scismatici, possano acquistar la vita eterna, ma che andranno nel fuoco eterno, preparato per il demonio e per i suoi angeli, se prima della fine della vita non saranno stati aggregati ad essa; e che è tanto importante l’unità del corpo della Chiesa, che solo a quelli che rimangono in essa giovano per la salvezza i Sacramenti ecclesiastici, i digiuni e le altre opere di pietà, e gli esercizi della milizia cristiana procurano i premi eterni. Nessuno per quante elemosine abbia potuto fare, e perfino se avesse versato il sangue per il nome di Cristo si può salvare, qualora non rimanga nel seno e nell’unità della Chiesa cattolica.