+ O glorioso san Lorenzo, che fatto pel vostro disinteresse, pel vostro zelo, primo dei sette diaconi della Chiesa romana, quindi custode e amministratore di tutti i di lei beni per il sollievo dei poveri e pel decoro del culto divino, domandaste ardentemente ed otteneste di seguire il Sommo pontefice san Sisto nella gloria del martirio, ottenete a noi tutti la grazia di vivere sempre staccati da tutte le cose del mondo e di riguardare come vantaggi i patimenti e i travagli di questa terra. Gloria ... Glorioso san Lorenzo, che prossimo a spargere il sangue per la fede di Gesù Cristo vi esercitaste in tutte le opere di umiltà e della carità evangelica, lavando i piedi ai ministri degli altari, dispensando ai poveri tutte le ricchezze, restituendo la vista a Crescenziano ed a Lucillo e convertendo alla fede Ippolito custode del vostro carcere, ottenete a noi tutti la grazia di non consumare il sacrifizio di nostra vita senza aver prima colla pratica delle cristiane virtù adunati grandi meriti per paradiso. Gloria ... Glorioso san Lorenzo che dopo aver con eroica intrepidezza sostenuti gli slogamenti della tortura, i laceramenti degli scorpioni di ferro, con un eroismo non più veduto, vi rideste dei carnefici e dei tiranni mentre eravate arrostito a fuoco lento su d’una graticola, per cui si estese la vostra fama in tutto quanto l’universo, ottenete a noi tutti la grazia di mantenerci sempre immobili nella fede, malgrado tutte le tentazioni del demonio e le persecuzioni del mondo e di vivere in tale maniera da meritarci nell’altra vita la vostra beata immortalità. Gloria... Così sia. +

[10 agosto, San Lorenzo Martire. A Roma, sulla via Tiburtina, il natale del beato Lorenzo Arci­diacono, il quale, nella persecuzione di Valeriano, dopo mol­tissimi tormenti di prigionia, diverse verghe, bastoni, flagelli piom­bati e lastre infuocate, alla fine, arrostito su una graticola di ferro, compì il martirio; il suo corpo dal beato Ippolito e dal Prete Giu­stino fu sepolto nel cimitero di Ciriaca, al campo Verano. Dal Martirologio Romano].