+ "Il Signore è teco, o fortissimo fra gli uomini! Se tu vai con la tua forza a salvare Israele e trionfi su Madian, sappi che sono io che ti ho mandato" (Gdt., 6). Così l'Angelo del Signore salutava Gedeone, quando lo scelse all'alta sua funzione in mezzo ai più umili del suo popolo (ivi 15). E anche noi, a vittoria raggiunta, possiamo così salutarti, o figlio di Francesco d'Assisi, pregandoti sempre del tuo aiuto. Il nemico che vincesti sui campi di battaglia ormai non è più da temere in Occidente; mentre il pericolo purtroppo sussiste là ove lo segnalò Mosè al suo popolo dopo la liberazione, quando disse loro: Guardati dunque bene dal dimenticarti del Signore Dio tuo, affinché non ti avvenga che, dopo aver mangiato a sazietà, dopo aver edificato e abitato belle case, dopo aver avuto mandrie di buoi e greggi di pecore e abbondanza d'oro, d'argento e d'ogni cosa, il tuo cuore s'insuperbisca e dimentichi il Signore Dio tuo che ti trasse dalla terra d'Egitto e dalla schiavitù (Dt., 8,11-14). Sì, in effetti, se il Turco avesse prevalso nella lotta in cui ti distinguesti eroe, dove sarebbe ora la civiltà che tanto c'inorgoglisce? Più d'una volta, dopo di te, la Chiesa dovette di nuovo intraprendere l'opera di difesa sociale che i capi delle nazioni non capivano più. Possa almeno la riconoscenza che le è dovuta preservare i figli della Madre comune dal male dell'oblio, che è il flagello della presente generazione! E siamo anche riconoscenti al cielo del grande ricordo che per merito tuo oggi rifulge nel Calendario liturgico, memoriale della bontà del Signore e delle gesta sublimi dei Santi. Fa' che nella guerra, per la quale ciascuno di noi diventa un campo di battaglia, il nome di Gesù non cessi mai di mettere in rotta il demonio, il mondo e la carne, e che la Croce sia il nostro stendardo e per essa, morendo a noi stessi, possiamo arrivare al trionfo della sua risurrezione. Così sia. + (Preghiera di dom Prosper Guéranger)

[28 marzo, San Giovanni da Capestrano, Confessore (Capestrano, 24 giugno 1386 - Ilok, 23 ottobre 1456). Giovanni nacque a Capistrano negli Abruzzi, nel 1386. Dopo aver tenuto il governo di molte città, abbracciò la Regola di San Francesco d’Assisi, proponendosi di continuare l’opera di San Bernardino nel propagare il culto dei SS. Nomi di Gesù e di Maria. Inquisitore dei Giudei, poi nunzio in Germania, convertì molti Saraceni ed eretici. Divenuto poi promotore della Crociata, a lui è dovuta la vittoria di Belgrado nel 1456. Morì poco dopo a Ilok e, nel 1690, Alessandro VIII lo annoverò tra i Santi].